Il 24 gennaio 1985 il suo primo articolo sul quotidiano La Stampa, ora non collaborerà più con il quotidiano torinese e gli altri del gruppo Gedi. Sarà su RAI 3 domenica 7 gennaio nella nuova puntata di “O anche NO”
Edoardo Raspelli, 74 anni, colui che ha inventato la critica gastronomica e le stroncature dei ristoranti è stato “licenziato” senza preavviso e dalla fine del prossimo mese di febbraio 2024 gli articoli del critico più cattivo d’Italia non usciranno più sul portale ilgusto.it, sul quotidiano la Stampa e sui 13 quotidiani collegati del gruppo Gedi.
«Quattro righe con una firma illeggibile ma con un marchio ben evidente (Gnn Gedi News Network) e chiare parole per annunciare la fine di una collaborazione pluridecennale». Queste le amare parole di Raspelli che ha annunciato la fine della collaborazione, forse la più amata, con il quotidiano la Stampa e con “il Gusto” che -come ha scritto con mille ragioni su Facebook, Valerio Massimo Visintini, critico gastronomico mascherato del Corriere della Sera, “si priva di quella che è, ancora oggi, la sua penna più autorevole, più colta e più arguta”. Ma ci troviamo di fronte alla brutalità aziendale di sempre.
Raspelli nel lontano 1969, aveva iniziato a firmare i primi articoli sul Corriere della Sera diretto da Giovanni Spadolini, in seguito era stato assunto al Corriere d’Informazione che usciva al pomeriggio e si occupava di cronaca e terrorismo.
Poi arrivò il giornale della Fiat, la Stampa, chiamato a collaborare da Franco Pierini nel quotidiano diretto da Giorgio Fattori il 24 gennaio 1985 e un anno dopo, il 3 aprile del 1986, inizia la sua rubrica ai ristoranti sotto la direzione di Gaetano Scardocchia. L’11 febbraio del 1996 il direttore Ezio Mauro affidò a Raspelli la rubrica degli alberghi, prima e tuttora unica al mondo (anche se è stata chiusa tre anni quando nasce ilgusto.it).
Il commento di Edoardo Raspelli
“Sono stati anni bellissimi dove ho scritto con la più totale libertà ed ho avuto anche grandi soddisfazioni- commenta rattristato Edoardo Raspelli- La prima quando Alain Elkann mi fece una lunga intervista e mi dedicò una pagina intera da La Stampa; un’altra soddisfazione quando Ferruccio De Bortoli, per due mandati direttore del Corriere della Sera, mi confidò che in entrambi i suoi quinquenni in via Solferino chiese due volte a Cesare Romiti di potermi riportare al Corriere della Sera. Per due volte Cesare Romiti gli diede la stessa risposta: che non si poteva portare via dalla Stampa il suo giornalista più letto”.
Raspelli fu anche responsabile del Gambero Rosso quando era ancora un supplemento del quotidiano il Manifesto e il fondatore del 1978 della Guida d’Italia dell’Espresso, che poi avrebbe curato come responsabile tra il 1996 ed il 2001.
Ultima chicca: nella città dove vive, Bresso (Milano), Raspelli ha svolto il ruolo di consigliere comunale (incaricato alla Cultura ed ai Giovani).
I ristoranti di Edoardo Raspelli continueranno ad apparire, dice Raspelli “sul mio mensile digitale gratuito Raspellimagazine e nel cammeo della domenica mattina su RAI 3 nella trasmissione “O anche no” condotta da Paola Severini Melograni”. Prossimo appuntamento RAI 3 domenica 7 gennaio alle ore 10.15.
I ricordi.
Dopo 21 anni di onorata conduzione, recentemente aveva lasciato il programma televisivo “Melaverde” incentrato sulle tradizioni culinarie italiane, in onda prima su Retequattro e poi su Canale 5.
Il 25 settembre 2005 è uscito il mensile “Buffet” , edito da una casa editrice bolognese, la Europress, che vedeva Edoardo Raspelli nelle vesti di Garante del Lettore consumatore.
Il 24 gennaio 1985 esce il suo primo articolo di Edoardo Raspelli sul quotidiano di Torino La Stampa
Era un inserto di 4 pagine, lo aveva ideato il direttore di allora, Giorgio Fattori, e lo curava un grande giornalista di origine lombarda, Franco Pierini, un grande passato al Giorno: fu sul Tutto Dove del quotidiano di Torino La Stampa che esattamente 30 anni fa, venerdì 24 gennaio 1985, apparve il primo articolo di Edoardo Raspelli per il quotidiano che allora era in via Marenco 32. Il ”cronista della gastronomia” esordiva con un ”pastone” sui migliori ristoranti della Valtellina.
Un anno dopo, sotto la direzione di Gaetano Scardocchia, il 3 aprile 1986, l’articolo singolo si trasformò in una mezza pagina, accanto alle ricette del patron del San Domenico di Imola, Gianluigi Morini.
Edoardo Raspelli dava voti assai positivi a Lio Pellegrini di Bergamo ed allo Squalo Charlie di Lido di Camaiore (da tempo scomparso).
L’11 febbraio del 1996 poi, direttore Ezio Mauro, nasceva la critica agli alberghi: accanto al racconto sul ristorante Bivio di Quinto Vercellese, la stroncatura del celeberrimo Grand Hotel Excelsior di Roma, in via Veneto, il simbolo della Dolce Vita.
La critica gastronomica vera e propria, però, quella dedicata al cibo, Edoardo Raspelli l’aveva inventata anni prima. A 20 anni aveva cominciato a scrivere sul Corriere della Sera, a 22 era entrato nella cronaca del Corriere d’Informazione, l’edizione pomeridiana del quotidiano di via Solferino, ed aveva seguito tutti gli Anni di Piombo di Milano, dal caso Feltrinelli all’omicidio del commissario Luigi Calabresi. Su ordine del direttore di allora, Cesare Lanza, il 10 ottobre del 1975, nasceva la pagina dei ristoranti dove, il 7 febbraio del 1996, apparve il ”Faccino nero” dedicato al ristorante peggiore della settimana (il ristorante Gori di via Sammartini, a Milano).
In mezzo ad un giornalismo che fino ad allora era solo encomiastico, dove i voti negativi erano impossibili, nasceva la vera e propria critica gastronomica italiana, sul modello, del resto, di quanto già facevano in Francia, da alcuni anni, Henry Gault e Christian Millau.
Il loro esempio, quello del duo francese, sarebbe poi continuato anche sulla ”loro” Guida dell’Espresso fino al 2002 quando il posto di curatore che era di Edoardo Raspelli venne preso da Enzo Vizzari ed i voti negativi sparirono anche dalla guida.
Su RAI 3 domenica 7 gennaio alle 10.15 – Lo sport e il lavoro, nella Costituzione e nella vita di tutti i giorni
Nel programma di inclusione sociale, disabilità e diritti fondamentali, un cammeo del ”cronista della gastronomia” a LONIGO, Vicenza, CORTE QUADRI dalla buona cucina – Programma condotto da Paola Severini Melograni e scritto con Eugenio Giannetta e Valeria Zanatta – Regia di Gabriele Mammarella -Toccate ottime percentuali d’ascolto.
Una nuova puntata di “O Anche No”, programma di inclusione sociale disabilità e diritti fondamentali realizzato con la collaborazione di Rai per la Sostenibilità e Rai Pubblica Utilità, andrà in onda domenica 7 gennaio alle 10.15 su Rai 3 ed in replica all’1.15 circa della notte tra lunedì 8 gennaio 2024 e martedì 9.
Cultura, turismo, sport, passioni e vita quotidiana: un racconto inclusivo che ci accompagnerà ogni domenica mattina fino alla prossima estate. Dopo le 13 puntate di ”O Anche No estate” ecco la messa in onda di un’altra delle 38 puntate che accompagneranno lo spettatore in tutta la stagione 2023/2024. Tra l’altro la replica della prima puntata di O ANCHE NO ha toccato il notevole share del 4,9%, mentre nella mattina di domenica 19 novembre la normale messa in onda ha segnato ben 270.000 spettatori con il grande share del 3,9 %.
Paola Severini intervista il Professor Luigi Mazzone, Direttore della Scuola di Specializzazione in Neuropsichiatria Infantile dell’ Università degli Studi di Roma Tor Vergata, con cui parla delle attività dell’ Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile del Policlinico Universitario che dirige e dei progetti di cui si occupa, tra cui l’Accademia di Scherma per bambini con autismo.
Mario Acampa è a Torino, dove ci fa conoscere ATT, impresa sociale nata dalla volontà di un gruppo di amici determinati che avevano l’obiettivo di garantire l’inclusione e la crescita personale dei ragazzi con autismo attraverso un’esperienza lavorativa nel mondo della ristorazione, occupandosi di distribuire merende durante gli intervalli nelle scuole del territorio.
Daniele Cassioli per la sua rubrica Vedere Oltre inizia il nuovo anno parlando dello sport che entra in Costituzione e dell’importanza di promuoverlo come strumento di benessere, educativo e di inclusione.
Inoltre, le rubriche di Ivan Cottini, Guido Marangoni, Edoardo Raspelli e Roberto Vitali.
Nel suo cammeo il ”cronista della gastronomia” racconta i piatti e giudica l’accessibilità (perfetta), a LONIGO (Vicenza) CORTE QUADRI dalla buona cucina. Infine, la musica dei Ladri di Carrozzelle e i Disegni di Stefano Disegni.
O Anche No è un format di Paola Severini Melograni, scritto insieme ad Eugenio Giannetta e Valeria Zanatta, regia di Gabriele Mammarella, realizzato con la collaborazione di Rai per la Sostenibilità e Rai Pubblica Utilità.
Tutte le puntate e le stagioni precedenti di O Anche No sono disponibili su Raiplay:
http://www.raiplay.it/programmi/oancheno
https://www.raiplay.it/programmi/oanchenoestate