Il 25enne Tommaso Moroni Zucchi è il nuovo presidente che afferma: «Le “bollicine di Parma” hanno una potenzialità a oggi inespressa: possono diventare il nostro biglietto da visita nel mondo»

Tommaso Moroni Zucchi, classe 1999, è il nuovo presidente del Consorzio vini dei Colli di Parma. Con una formazione solida in giurisprudenza ed economia alla Bocconi e un’esperienza maturata nel settore energetico familiare, ha saputo imprimere una svolta decisiva alle storiche cantine di famiglia, Ca’ Nova e Vigneti Calzetti, situate nel cuore dei Colli di Parma.

Nato e cresciuto in un ambiente familiare profondamente legato al territorio e alla produzione vinicola, Moroni Zucchi ha ereditato la passione per la viticoltura dal nonno Renzo Zucchi, fondatore di Ca’ Nova nel 1982. Tuttavia, è stato proprio grazie alla sua formazione accademica e alla sua visione imprenditoriale che ha saputo trasformare questa passione in un progetto di successo. Prendendo le redini di Ca’ Nova, Moroni Zucchi ha avviato un importante processo di rinnovamentomodernizzando le strutture produttiveinvestendo in marketing e comunicazione e costruendo un team di collaboratori altamente qualificato. In pochi anni, l’azienda è passata da una produzione artigianale a una realtà imprenditoriale dinamica e competitiva.

Nel 2021, con l’acquisizione dei Vigneti Calzetti, un’azienda storica con oltre 25 ettari di vigneti nel Parco Regionale “Boschi di Carrega”, Moroni Zucchi ha ulteriormente ampliato il proprio portafoglio, consolidando la sua presenza nel territorio parmense. La fusione, sapientemente orchestrata, delle due realtà ha permesso peraltro di conservare e valorizzare antiche varietà autoctone come Lambrusco, Barbera e Sauvignon Blanc ma è la Malvasia Aromatica di Candia a cui Moroni Zucchi guarda con particolare attenzione nella duplice veste di vignaiolo e di presidente del locale Consorzio di tutela: «Le “bollicine di Parma” hanno una potenzialità a oggi inespressa. Possono diventare il nostro biglietto da visita nel mondo e un potente volano per le eccellenze enogastronomiche parmensi. È un vitigno identitario, esclusivo e raffinato, capace però di dialogare egregiamente con altri prodotti dei nostri colli. Sono convinto che una nuova alleanza territoriale con le tante anime della nostra provincia potrà farci raggiungere importanti risultati».

Imprescindibile, però, è la strada per arrivare a tali traguardi: «Nelle nostre terre la coltivazione segue pratiche sostenibili con una vendemmia esclusivamente manuale che rispetta il ciclo naturale. Inoltre, vinifichiamo esclusivamente le uve di proprietà in quantità limitate – sottolinea Moroni Zucchi – garantendo un’attenzione scrupolosa alla qualità anziché alla quantità”. Un’attenzione che implica pazienza, tenacia e una visione prospettica «con tempi che non sono certamente quelli del Web o dei social, realtà a “portata di clic”», rimarca il giovane imprenditore, che conclude: «Questo significa che per una decisione presa oggi vedrai i risultati tra un anno. Per chi voglia cimentarsi in un progetto cosa c’è di più stimolante ed educativo del mondo del vino?».