II ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare ha incontrato le associazioni di categoria al Masaf. La Coalizione CambiamoAgricoltura avanza i 10 Punti dell’Agenda per una vera transizione ecologica dell’agricoltura.
Appello al Governo: ampliare i poteri dell’Efsa
«Il nostro primo impegno, anche a livello europeo, sarà difendere la qualità delle produzioni italiane, lo abbiamo fatto con un voto insieme a Francia e Spagna rispetto alla promozione orizzontale del quale siamo orgogliosi perché siamo usciti fuori dalla secca dell’astensionismo. La difesa del prodotto italiano è decisiva. Non c’è niente di autarchico o protezionistico, anzi. Vogliamo esportare, e farlo ancora di più, in un mercato sempre più grande con regole comuni in cui tutti abbiano il diritto di competere alla pari. Oggi non è così». Lo ha affermato il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida a margine degli incontri con i vertici delle quattro associazioni di categoria Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri, svoltosi al Masaf.
Il video integrale dell’intervento del ministro Lollobrigida
Mettere al centro la sovranità alimentare
Durante il confronto con le associazioni è stata sottolineata «l’importanza di mettere al centro la sovranità alimentare, valorizzando l’imprenditore agricolo e il consumatore finale, che ha il diritto di avere cibo di qualità in cui sia chiara la filiera di produzione».
Contro il cibo sintetico
«Abbiamo avuto la sostanziale unanimità delle associazioni sul contrasto all’ipotesi di immettere sul mercato il cibo sintetico come elemento anche di concorrenza rispetto alle produzioni tradizionali, delle quali ci fidiamo di più. Su questo attiveremo anche un confronto con il Ministero della sanità per comprendere quali garanzie il cibo costruito in laboratorio possa dare».
Protezione dalla concorrenza sleale
«Il mondo dell’agricoltura in Italia è un mondo sano che, nonostante tutto, ha consapevolezza di cosa significhi lavorare, sacrificarsi e produrre. Non chiede tantissimo allo Stato, chiede di non essere oppresso da norme che impediscano di svolgere bene il proprio lavoro. Chiede di essere protetto dalle aggressioni della concorrenza sleale e da un mercato del lavoro non rispettoso dei diritti dei lavoratori».
La concorrenza sleale, dice il ministro Lollobrigida, sarà un tema sul quale il Masaf si concentrerà, «che significa da una parte proteggere le denominazioni dei nostri prodotti e dall’altra evitare che le risorse pubbliche vengano percepite indebitamente da quei soggetti chi poi vengono avvantaggiati all’interno del mercato a danno degli agricoltori che fanno correttamente il proprio mestiere.
Abbiamo ragionato sulle priorità degli agricoltori, anche in una fase di contrazione del mercato dovuto alla pandemia e al conflitto russo ucraino, abbiamo dunque trattato dei provvedimenti di emergenza che occorrono, primo fra tutti quello energetico su cui il governo sta intervenendo sia in termini di risorse per abbattere i costi che a livello strutturale».
Non ragionare in termini emergenziali, serve strategia
«Abbiamo parlato di fiscalità e di sostegno al settore, della fauna selvatica e dei problemi che arreca al mondo agricolo e della produzione e ci siamo ripromessi di ragionare non più in termini emergenziali ma in maniera strategica. Di agricoltura non si deve parlare quando si prende atto che questa Nazione e forse l’Europa non è più indipendente in termini alimentari. Oggi in alcuni settori specifici non parliamo più di eccedenza ma di rischio carestia, questo a causa di scelte sbagliate fatte in passato che hanno messo l’agricoltura in condizione di non riuscire più ad essere competitiva, immaginando di poterci approvvigionare a basso costo da altre nazioni. E qualora le altre nazioni decidono, o decidessero in futuro, di non garantire più le risorse primarie per assicurare la produttività il rischio è di rimanere in ginocchio. Ce ne siamo resi conto in questi mesi, abbiamo visto elevarsi in maniera esponenziale i prezzi dei prodotti».
Al ministro i 10 punti della Coalizione #CambiamoAgricoltura
La Coalizione #CambiamoAgricoltura nell’augurare buon lavoro al nuovo Governo e al ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, ha ribadito le richieste presentate a tutte le forze politiche prima delle elezioni e descritte nei 10 Punti dell’Agenda per una vera transizione ecologica dell’agricoltura.
«Un Governo che vuole restare fedelmente ancorato all’Unione europea non può ignorare gli obiettivi del Green Deal, a partire dalle Strategie Ue Farm to Fork e Biodiversità 2030. Per questo è indispensabile che il concetto di Sovranità Alimentare, diventato parte del nome del Ministero (su esempio francese), si rifaccia al significato autentico del termine, così come pensato dai movimenti contadini che lo hanno coniato.»
CambiamoAgricoltura è una coalizione nata nel 2017 per chiedere una riforma della PAC che tuteli tutti gli agricoltori, I cittadini e l’ambiente. Aderiscono alla Coalizione oltre 90 sigle della società civile ed è coordinata da un gruppo di lavoro che comprende le maggiori associazioni del mondo ambientalista, consumerista e del biologico italiane che aderiscono ad organizzazioni europee (Associazione Consumatori ACU, AIDA, AIAB, AIAPP, Associazione Italiana Biodinamica, CIWF Italia Onlus, FederBio, ISDE Medici per l’Ambiente, Legambiente, Lipu, Pro Natura, Rete Semi Rurali, Slow Food Italia e WWF Italia).
È inoltre supportata dal prezioso contributo di Fondazione Cariplo.
Sulla proposta di estendere le competenze dell’ EFSA Authority sulla Sicurezza Alimentare alla Sostenibilità e alla Qualità del Cibo in questi mesi i promotori hanno raccolto consensi ampi, da esponenti di schieramenti diversi e anche dalla commissaria europea competente.
Ora non c’è certo bisogno di sottolineare quanto in questo momento storico sia fondamentale “fare presto” per non solo garantire la salubrità dei nostri alimenti ma garantirne anche i nuovi aspetti di sostenibilità e qualità.
Per questo, nei prossimi giorni, INVITEREMO IL NUOVO GOVERNO, e in particolare il Ministri dell’Agricoltura e della Salutea, A PRENDERE UNA POSIZIONE UFFICIALE SU QUESTO TEMA VERSO LA COMMISSIONE EUROPEA.
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