“Il Piano Strategico della PAC 2023-2027 presentato alla Commissione europea dopo un lungo confronto con le parti economiche e sociali mette in campo una strategia unitaria, attraverso i pagamenti diretti, le organizzazioni comuni di mercato, lo sviluppo rurale e il PNRR. Obiettivi del PSN sono il potenziamento della competitività del settore agricolo e forestale in un’ottica sostenibile, destinando complessivamente tra primo e secondo pilastro circa 10 miliardi di euro ad interventi con chiare finalità ambientali”. Così inizia una nota stampa del Mipaaf a difesa del Piano Strategico Nazionale della PAC 2023-2027 definendo “prive di fondamento” le critiche avanzate nei giorni scorsi da 17 associazioni ambientaliste, dell’agricoltura biologica e dei consumatori. (In fondo pagina pubblichiamo il loro documento).
“Rientrano in questo quadro -afferma il Mipaaf– gli eco-schemi e gli interventi agro-climatico-ambientali, nel cui contesto all’agricoltura biologica saranno destinati 2,5 miliardi di euro in cinque anni.
Il Piano prevede un sistema di aiuti più equo, attraverso la progressiva perequazione del livello del sostegno al reddito; prendendo a riferimento l’intero territorio nazionale, si determina un sensibile riequilibrio nell’allocazione delle risorse dei pagamenti diretti, a vantaggio delle aree rurali intermedie e delle aree rurali con problemi di sviluppo, nonché delle zone montane e di alcune zone collinari interne. Contestualmente, il 10% della dotazione nazionale dei pagamenti diretti viene ridistribuito focalizzando l’attenzione sulle aziende medio-piccole”.
La proposta del Mipaaf in linea con la strategia “Farm to Fork”
Un’attenzione particolare viene dedicata ai giovani, integrando gli strumenti del primo e del secondo pilastro della PAC, in modo da mobilitare complessivamente 1.250 milioni di euro.
Il PSN affronta quindi le sfide presenti e future che il settore primario si trova a fronteggiare; ed è proprio in questo contesto che vanno interpretate le scelte strategiche operate nel settore del benessere animale, dove proprio grazie agli eco-chemi sarà data concretezza al più importante piano di contrasto all’antimicrobico resistenza mai realizzato, accogliendo in questo modo specifiche indicazioni contenute nella strategia “Farm to Fork”.
Quanto al sostegno dell’olivicoltura di particolare valore paesaggistico, l’intento è quello di tutelare un patrimonio agroalimentare ed ambientale di particolare valore, in contrapposizione ad un modello di olivicoltura super intensiva, verso cui molti operatori si stanno indirizzando, certamente molto lontana dai valori paesaggistici con cui siamo abituati ad identificare il territorio italiano.
Sono quindi prive di fondamento le contestazioni delle 17 associazioni ambientaliste riguardo al Piano Strategico Nazionale della PAC 2023-2027.
Ed ecco la dura posizione delle 17 associazioni ambientaliste, dell’agricoltura biologica e dei consumatori
Per 17 Associazioni ambientaliste, dell’agricoltura biologica e dei consumatori il documento di programmazione inviato alla Commissione UE dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali è molto deludente: l’Italia perde l’occasione per l’avvio di una vera transizione ecologica della sua agricoltura e dei sistemi agro-alimentari, ostaggio delle potenti corporazioni agricole e dell’agro-industria.
Una valutazione della Commissione UE coerente con le Strategie “Farm to Fork” e “Biodiversità 2030” sarà l’occasione per modificare un Piano non adeguato per un vero Green Deal dell’agricoltura nel nostro Paese.
Il Piano Strategico Nazionale della PAC 2023-2027 (PSN), inviato dal Ministro dell’agricoltura, Stefano Patuanelli, alla Commissione UE il 31 dicembre scorso, ripropone e rilancia l’attuale modello di agricoltura e gestione dei sistemi agro-alimentari non sostenibile, affossando la transizione agroecologica auspicata dalle Strategie europee “Farm to Fork” e “Biodiversità 2030”, richiesta dai cittadini-consumatori europei.
E’ questo il giudizio impietoso delle 17 Associazioni ambientaliste, dell’agricoltura biologica e dei consumatori che hanno inviato ai Ministeri italiani, MIPAAF e MITE, e ai funzionari delle DG Envi e DG Agri della Commissione UE, un dettagliato documento di commenti, osservazioni e proposte in vista della valutazione del documento di programmazione prevista dal percorso finale per la sua definitiva approvazione entro l’estate 2022 (la nuova PAC diventerà operativa nel gennaio 2023 e per l’Italia vale circa 34 miliardi fino al 2027, che possono arrivare a quasi 50 miliardi considerando il cofinanziamento nazionale dei fondi destinati allo sviluppo rurale).
Il documento delle Associazioni* è disponibile sul sito Web: https://www.cambiamoagricoltura.it/
*(Associazione Consumatori ACU, Accademia Kronos Onlus, AIDA, AIAB, AIAPP, Associazione Italiana Biodinamica, Associazione TERRA, CIWF Italia Onlus, FederBio, Greenpeace Italia, ISDE Medici per l’Ambiente, Legambiente, Lipu-BirdLife, Pro Natura, Rete Semi Rurali, Slow Food Italia e WWF Italia).