La nutrita delegazione era capeggiata dall’assessore alla Giostra di Monselice Luca Piccolo. Dopo il successo delle prime due edizioni del 2021 e 2022 della manifestazione, prosegue il percorso del progetto enogastronomico e turistico dedicato allo Stupor Mundi e volto alla crescita economica e turistica delle città dove l’imperatore ha lasciato il segno

E’ diventata “protagonista” ancora una volta Jesi la città di Monselice (PD), grazie al progetto “Il Piatto di Federico II” e alla sua promozione a livello nazionale. Voluto fortemente dall’Assessore alla Giostra Luca Piccolo, l’evento vuole allargare ulteriormente i confini territoriali di Monselice e arrivare nelle città dove lo “Stupor Mundi” ha lasciato il segno (Jesi, Palermo e Altamura).

Dopo il successo delle prime due edizioni del 2021 e 2022 della manifestazione, che ha visto il coinvolgimento della Giostra della Rocca, dell’Ascom Confcommercio e della Pro Loco di Monselice; e l’eco mediatica scaturita dalla conferenza stampa nazionale del 19 dicembre scorso, è stata la volta Jesi, luogo che ha dato i natali all’imperatore Federico II il 26 dicembre 1194.

Protagonista l’enogastronomia e progetti turistico culturali

Nello specifico a Jesi, la Fondazione Federico II Hohenstaufen Jesi Onlus, che già da qualche anno ha suggellato un accordo di collaborazione e amicizia con Monselice, il 28 marzo alle 16,45 presso Palazzo della Signoria – Piazza Colocci, 2- ha organizzato un importante incontro dal tema: “La nascita di Federico II, le sue città e l’enogastronomia per progetti di sviluppo turistico culturale”.

Una giornata di grande rilevanza, aperta al pubblico, alla quale oltre alle istituzioni del territorio, hanno partecipato anche tutti gli stakholders legati al progetto. In particolare, per Jesi erano presenti il Presidente della Fondazione Federico II che tiene le fila su Jesi, Paolo Mariani, il Sindaco Lorenzo Fiordelmondo, l’Assessore alla cultura Luca Brecciaroli, l’assessore al turismo Alessandro Tesei, l’addetto stampa Giovanni Filosa, il giornalista di settore Carlo Cambi, lo storico locale Ettore Baldetti,  la storica del cibo Petra Carsetti, l’Ufficio Turismo Comune di Jesi Federica Micheli, il Presidente della Pro loco di Jesi Alessandro Gabrielloni, il Direttore Generale Confcommercio Marche Centrali Massimiliano Polacco, la chef Giulia D’Urso.

La delegazione di Monselice invece – arrivata alle 11 per visitare il Museo dedicato all’Imperatore – era costituita dall’assessore alla Giostra Luca Piccolo, da Paola Signoretto presidente della Giostra, dai giornalisti e responsabili dell’ufficio stampa del progetto Maurizio Drago e Federica Pagliarone, da Mirco Pedrotta dirigente Ascom, da Giovanni Cillario delegato Pro Loco, dallo storico Riccardo Ghidotti e da Michele Pigozzo che ha seguito il percorso del piatto occupandosi del coinvolgimento dei ristoratori di Monselice, nella prospettiva di valorizzare la cucina in un’ottica di turismo territoriale.

Le tipicità più significative del territorio

Alle 13 si è dato il via alla prima fase operativa dell’evento con una conviviale all’IME (Istituto Enogastronomico Marchigiano), un sito di grande potenzialità, che costituisce una carta di presentazione della Regione Marche tutta da giocare. Per l’occasione il menu è stato elaborato indirizzando la scelta verso le tipicità più significative del territorio. Inoltre, per rafforzare questo messaggio l’imprenditrice Cristina Brunori, attuale presidente del Comitato territoriale della Vallesina, ha allestito una vetrina delle maggiori eccellenze enogastronomiche del territorio.

Dopo la conviviale, alle 16,30 ci si è spostati nella Sala Maggiore di Palazzo della Signoria per due interventi, rispettivamente di Ettore Baldetti “La nascita di Federico II a Jesi” e di Carlo Cambi “I prodotti e manicaretti del territorio al tempo dell’imperatore”. A seguire Riccardo Ghidotti ha esposto una relazione su “Federico II e Monselice”.  

L’importanza di fare squadra

Una giornata questa che ha unito due obiettivi importanti: la sinergia tra partner per utilizzare tutte le proprie risorse, e il coinvolgimento orizzontale di varie componenti settoriali, politiche, enogastronomiche, sociali e culturali. Un’anticamera preziosa e di grande valenza, prodromica al festival federiciano che si terrà a Jesi l’1 e il 2 giugno, segnale forte dell’importanza di fare squadra e fucina di idee per ampliare l’offerta come quella di creare un piatto dedicato.

Considerando il prestigio e la valenza dell’incontro si è collegato da remoto il Comune di Monselice, rappresentato dal sindaco Giorgia Bedin che ha sottolineatoquanto per la città euganea – l’unica  del Nord Italia a possedere una cinta muraria fatta realizzare dall’imperatore Federico II – siano importanti le iniziative legate alla Giostra, compreso il progetto il Piatto di Federico II: appuntamenti dedicati all’eredità federiciana che offrono lo spunto per ripercorrere la storia valorizzando anche la parte gastronomica, volta alla crescita economica e turistica della città e del territorio.

Nell’ottica di un’evoluzione del Piatto di Federico II – ha dichiarato a sua volta l’assessore alla Giostra Luca Piccolo – vogliamo dare valore all’iniziativa ed esportarla nelle altre regioni italiane dove ha soggiornato l’imperatore. Il format è vincente e dà lustro alle amministrazioni comunali in quanto accrescere la conoscenza del territorio, dal turismo gastronomico a quello degli eventi e dell’arte”.

Per Franca Tacconi, direttrice del Centro Studi Federiciani della Fondazione Federico II Hohenstaufen –Questo progetto di comunicazione è entusiasmante per la Fondazione perché riteniamo che sia una grande fortuna aver trovato degli interlocutori così intraprendenti e professionali. Con questo iter progettuale, infatti, credo che si possa raggiungere un’ottima e proficua sinergia sia sul piano orizzontale, in quanto sono coinvolti i settori politici, enogastronomici, sociali e culturali, sia in senso verticale perché l’obiettivo è indirizzato a promuovere i principali poli federiciani: Jesi la città di nascita, Monselice la città dove è transitato, Altamura l’unica città dove ha edificato una cattedrale, Palermo il luogo in cui è sepolto. Mi auguro, quindi, che questo sia l’avvio di un concreto percorso volto ad attrarre numerosi visitatori verso le destinazioni federiciane”.

Un “piatto” realizzato con con ingredienti e prodotti in uso nel Medioevo

Ma le sorprese non finiscono qui: nei prossimi giorni il Piatto di Federico II arriverà infatti nella città di Palermo, il capoluogo siculo che deve molto all’imperatore, dove si affronterà l’argomento: La contaminazione del cibo. Dai paesi africani e asiatici a quelli europei: la prima “globalizzazione” ai tempi di Federico II”successivamente sarà la volta di Altamurain provincia di Bari, luogo in cui lo Stupor Mundi ha realizzato la cattedrale, per parlare del bello dell’architettura nel medioevo federiciano.

Il progetto “Il Piatto di Federico II” verrà pertanto “esportato” nei luoghi simbolo dell’imperatore di Svevia promuovendo e incentivando la ristorazione del territorio, coinvolgendo i cuochi di ristoranti, trattorie, agriturismi e punti di ristoro, che si cimenteranno nella realizzazione del “Piatto” realizzato con ingredienti e prodotti in uso nel Medioevo, ai tempi dell’Imperatore: i cuochi e le rispettive ricette federiciane saranno i veri protagonisti delle città di riferimento e le regole che seguiranno verranno indicate dalla città di Monselice.