.Piemonte Is Eccellenza Piemonte

C’è stato un momento, tra i calici colmi e i profumi intensi che riempivano l’aria del Vinitaly 2025, in cui si è capito che il Piemonte non stava solo partecipando…stava guidando.

Con l’Area Piemonte, uno spazio di 1.500 metri quadrati che ha raccolto 107 produttori e 14 consorzi di tutela, la regione si è presentata al mondo con un’identità nuova, coesa, decisa. Non più mille voci che raccontano un grande patrimonio, ma una sola voce che lo rappresenta: forte, autorevole, riconoscibile.

Ed è proprio qui che è stato svelato il nuovo volto della regione: “Piemonte Is – Eccellenza Piemonte”, un marchio narrativo e visivo che punta a unire sotto un’unica bandiera l’agroalimentare a denominazione d’origine. Un logo, sì, ma soprattutto un manifesto d’intenti.

«È un palcoscenico internazionale per il nuovo corso dell’eccellenza made in Piemonte», ha dichiarato il presidente Alberto Cirio. Al suo fianco, l’assessore Paolo Bongioanni ha parlato di «un cambio di marcia» per promuovere il territorio attraverso i suoi prodotti, veri e propri ambasciatori nel mondo.

E non è solo questione di immagine: debutta anche una nuova indicazione geografica allargata “Piemonte”, da affiancare alle denominazioni Doc e Docg, con l’obiettivo di rafforzare la coerenza comunicativa e l’impatto commerciale su scala globale. Una mossa strategica, che strizza l’occhio ai modelli francesi, dove il nome della regione è già brand in sé.

Nel cuore della manifestazione, un riconoscimento che ha il sapore di svolta simbolica: l’Alta Langa Docg è stato proclamato Vino Piemontese dell’Anno 2025. Metodo Classico in continua ascesa, si è fatto portavoce della crescita qualitativa e di immagine dell’intera regione. La presidente del Consorzio, Maria Cristina Castelletta, ha ricevuto il Premio Angelo Betti, suggellando un cammino che unisce territorio e visione.

E poi i momenti di riflessione: dai convegni sulla sostenibilità e i consumi futuri, alla candidatura Unesco del Roero, fino al ritorno del Ristorante Piemonte, affidato allo chef stellato Massimo Camia. In menu? Sapori autentici come gli asparagi del Roero, i gobbi di salsiccia di Bra, il biancostato di vitellone Piemontese. Tutto rigorosamente abbinato ai grandi Doc e Docg piemontesi.

Dati alla mano, il Piemonte oggi è la prima regione italiana per numero di vini certificati: 60 denominazioni (19 Docg e 41 Doc), con l’88% della produzione a denominazione – contro una media nazionale del 52%. Nel 2024 ha superato i 2 milioni di ettolitri, con 1,2 miliardi di euro di export: seconda solo al Veneto.

Il Piemonte parla al mondo, e il mondo risponde: +205% in Australia, +187% in Francia, +117% in Corea del Sud negli ultimi cinque anni. «Il nome Piemonte è già una garanzia», ha ricordato Francesco Monchiero, presidente di Piemonte Land of Wine. «Dargli un ruolo trasversale significa unire, valorizzare, comunicare meglio. È il passo giusto per affermare il nostro primato».

Vinitaly 2025, quindi, non è stato solo una fiera. È stato il debutto di una nuova era: quella in cui il Piemonte smette di raccontarsi in frammenti e inizia a farlo in sinfonia. Ogni bottiglia un messaggio, ogni sorso un territorio, ogni vino un’ambasciata.

 

Si chiude Vinitaly 2025 con circa 100 mila presenze

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