Vittorio Moretti, fondatore di Terra Moretti, il 28 aprile compie 80 anni. AUGURISSIMI!
Mercoledì 28 aprile tutta la redazione di Gustoh24 brinderà, da remoto, con Vittorio Moretti e la sua bellissima famiglia, per questo dolce anniversario. Su questa pagina oggi racconteremo il suo impero del vino e un premio particolare, il “Premio Gastronomico Gianni Brera 2003 a Vittorio Moretti”, ricevuto insieme al gastronomo Beppe Bigazzi, allo chef Gualtiero Marchesi, al giornalista Paolo Marchi e a Giulia Crespi.
Riprendiamo inoltre un articolo di Claudio Rinaldi, attuale direttore de La Gazzetta di Parma e breriano di ferro, in occasione del Ventennale del Premio Bellavista, insieme ad alcune foto d’epoca e cenni di storia di Vittorio Moretti. Ma andiamo con ordine.
Premio Gastronomico Gianni Brera 2003 a Vittorio Moretti
Questa la motivazione.
“Vittorio Moretti, patron di Terra Moretti (il cui marchio più noto è l’Azienda Agricola Bellavista), ha fatto della ricerca di un costante equilibrio con il territorio la base per eccellenti risultati in campo vitivinicolo. Il rapporto fra agricoltura e società locale infatti è al centro delle attività di Terra Moretti tanto nell’alimentazione e nei servizi turistici come in campo culturale”.
Vittorio Moretti nasce professionalmente come industriale dei materiali per l’edilizia ma arriva al settore enoturistico oltre venti anni fa. La attività di questo settore sono oggi raccolte sotto il nome di “Terra Moretti”, rappresentato in Franciacorta dalle aziende vitivinicole Bellavista e Contadi Castaldi e dal Relais & Chateaux L’Albereta, mentre in Toscana sta prendendo fisionomia la cantina-modello Petra. L’impegno di Moretti è da sempre teso al raggiungimento di uno stile che punta all’eccellenza difendendo la tradizione e valorizzando al massimo l’aspetto progettuale. Tale attenzione si è espressa in ogni campo: nel settore vitivinicolo con investimenti mirati alla ricerca della potenzialità territoriale espressa dal suo legame con le tradizioni storiche e culturali e, nel settore istituzionale, tramite l’adesione a progetti culturali del territorio di appartenenza. Vittorio Moretti è membro di Altagamma, l’associazione che riunisce le imprese che rappresentano nel mondo il gusto e lo stile dell’eccellenza italiana.
La Cantina Petra disegnata da Mario Botta
L’inaugurazione della cantina Petra
Premio Bellavista: un articolo uscito su Informacibo dell’attuale direttore de la Gazzetta di Parma, Claudio Rinaldi
Il premio Bellavista festeggia i vent’anni: Premio alla carriera per Bruno Vespa. Serata “firmata” Gualtiero Marchesi
Il «miracolo delle bollicine nell’incanto di Franciacorta» raccontato da Gianni Brera
Un articolo di Claudio Rinaldi
«Il miracolo delle bollicine espresse dal fervore di un celebre vino terso e freddo del nord si ripete nell’incanto di Franciacorta che aggiunge alla magia della tradizione quella trionfante del sole padano. In quel miracolo si appaga mirabilmente il piacere di vivere secondo uno stile unico». Parola di Gianni Brera.
Era un grande appassionato delle bollicine Bellavista, il grande giornalista e scrittore pavese, e un buon amico del patron Vittorio Moretti. Insieme – correva l’anno 1984 – decisero di dare vita a un premio giornalistico-letterario intitolato alla Franciacorta. Per otto anni, Brera fu presidente della giuria. L’obiettivo dichiarato era – ed è – «individuare, approfondire, diffondere e divulgare i valori che rendono unicamente irripetibile un territorio».
Ed è stata festa grande, nell’azienda Bellavista, per l’edizione del ventennale. A Bruno Vespa è stato consegnato il “premio alla carriera”: un «puntuale testimone del gusto, delle novità e delle mode, autore di saggi di successo capaci di aggiornare la memoria», recita la motivazione. E ancora: «In tanto eclettico impegno Bruno Vespa si è ritagliato un angolo da Grand Gourmet. Beve bene e ne scrive bene».
La giuria – presieduta da Lorenzo Del Boca (presidente dell’Ordine dei giornalisti) e composta da Vittorio Moretti, Gianni Alemanno, Paolo Brera, Domenico Falco, Paolo Graldi, Fiorenza Mursia, Ennio Presutti, Pietro Rosati, Carlo Rossella e Marcello Sorgi – ha premiato poi Paolo Menon per il libro “Per Vino e per segno”, Claudio Andrizzi per il reportage “ Viaggio in Franciacorta” pubblicato su “Brescia Oggi”, Filippo Poletti per l’articolo “I ragazzi della vendemmia” pubblicato sul “Corriere della Sera”, Federico Quaranta e Nicola Prudente per la trasmissione di Rai Radio 2 “Decanter” e Gabriella Pignatelli, giornalista dell’emittente radiofonica “Sbs The Many Voices of one Australia”.
Una domanda – il vino è di destra o di sinistra? – è stata il filo conduttore della serata: hanno provato a rispondere tutti i giurati, e poi i centocinquanta invitati, che hanno compilato un questionario tentando di attribuire un’inclinazione politica ai più conosciuti e bevuti vini italiani.
Immancabili brindisi con le eccellenti bollicine della casa. Per concludere la serata, una cena “firmata” da Gualtiero Marchesi: carpaccio di scampi, salsa corallo, spinacini fritti; riso, piselli e noci di capesante; petto d’anatra al miele e zenzero, finocchi e mele canditi. Piatti accompagnati – ovviamente – da vini Bellavista: cominciando con Satèn e Gran Cuvée brut, proseguendo con Solesine Igt rosso del Sebino 1999 e concludendo con “Dulcis in fundo” e quindi distillati di vino.
E come colonna sonora della serata, una serie di citazioni di Gianni Brera: brani tratti dal celebre “Angolo del vizio” (la fortunata rubrica che il Gioậnn teneva per “Leadership medica”) dedicati agli amici di Bellavista: parole affettuose e di grande stima dedicate all’enologo Mattia Vezzola, a Moretti, a Marchesi. E una memorabile descrizione del già citato Solesine, di cui Brera si proclamava «schiavo felice». «Il gusto è goudronné, come dicono i francesi: vaghe rimembranze di maone pronte al varo che il calafato anneriva di bitume: il Solesine è forte e vigoroso come un bravo culturista, capace di non esagerare in pose finte, gonfiori capziosi, atteggiamenti da Ercole con genitali stranamente poveri. Il vino di cui sono schiavo felice allaga le mie papille con garbo eccellente, mai lezioso. Sento che passando sull’epiglottide le rivolgerà saluti argutissimi, delicate punture che per me sono la massima espressione della qualità e del gusto. Scendendo poi giù per l’esofago, il Solesine non s’impone con atteggiamenti di acre nullaggine (el brusch del mio paese vinicolo ab aeterno): ruscella amabilmente composto verso lo stomaco, che è il mio dilettevole lago interno. Sento che il vino accarezza le pareti con rudezza virile. Le mucose che i bianchi aggrediscono rissosi o subdoli gradiscono invece la carezza del negar (il nero), che un senso di fiducia al cor m’infonde. L’ulcera gastrica seguita a nascondersi dietro la provvidenziale cicatrice degli ultimi mesi. Benedeto, mi verrebbe da ciangottare il lingua veneta, benedeto».
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Il fondatore di Terra Moretti
Vittorio Moretti (28 aprile 1941) ha una storia familiare legata alla Franciacorta fin dal 1400. Nel 1967 avvia ad Erbusco la Moretti, impresa edile innovativa. Nel 1977 inizia il percorso di valorizzazione della Franciacorta aprendo la Cantina Bellavista., a cui segue nel 1987 la Cantina Castaldi.
Nel 1993 inaugura a poco distanza il resort l’Albereta. Oggi la holding Terra Moretti, che comprende le cantine e un resort, oltre al sub holding edile Moretti spa è gestita assieme alle figlie Carmen, Francesca e Valentina.
Ultimamente Vittorio Moretti ha lasciato la presidenza di Terra Moretti vino a Francesca Moretti, sua figlia.