La giornata si presenta tipica di questa stagione con le foglie delle vigne impreziosite da mille colori che vengono dolcemente accarezzate da una leggera nebbiolina. Anche la temperatura è autunnale e il calore di un buon bicchiere di vino è linfa vitale per scaldare anime e corpi. C’è poi la piacevole compagnia di alcuni colleghi della stampa enogastronomica e di un piccolo gruppo di ristoratori.
Siamo tornati in quella terra di Langa, Patrimonio Mondiale dell’Unesco dal 2014, quella Langa che ha sempre il potere di affascinare e stupire chi la raggiunge. Le armoniose colline, i vigneti cesellati dalla mano dell’uomo, e poi casolari, strade, bricchi e quel nobile passato testimoniato da castelli e torri impreziositi da tante storie.
Ci accomodiamo all’interno della cantina, seduti ad un lungo tavolo che per certi versi ricorda l’allegria delle feste popolari di paese. L’atmosfera è conviviale nel momento in cui Piergiorgio Marengo prende la parola ed inizia a raccontarci la storia della sua azienda agricola di famiglia: Poderi la Collina sita in borgata Pianezzo a Dogliani (CN).
Dogliani è quella deliziosa località adagiata sul fondovalle, con le sue frazioni dislocate sull’ampio territorio comunale che salgono e avvicinano i grappoli al sole. Questa Alta Langa contraddistinta da un’agricoltura diversificata che abbraccia pascoli e noccioleti per poi sfociare nelle cantine, alcune delle quali ormai famose in tutto il mondo. Un territorio che vive prevalentemente di agricoltura di cui il vino ne è parte integrante di grande rilevanza economica ed ambientale. E’ questa la terra del Dolcetto il cui nome deriverebbe da “Dolium Januae”, la “Coppa di Giano”.
Il racconto di Piergiorgio Marengo
Piergiorgio racconta dei nonni materni Maria e Gabriele, degli anni difficili diventati proibitivi con lo scoppio della Seconda Guerra. Per Gabriele arrivò il fronte, Africa, Grecia, Albania e poi la prigionia, per Maria il duro compito di crescere due figli in solitudine. La vita di quei tempi non si focalizzava sul produrre e vendere i frutti della terra, bisognava ingegnarsi e andare oltre le colline, oltre le montagne il naturale confine tra le verdi langhe e la Liguria. E allora Maria caricava le damigiane di vino su di un carretto e lo trainava con la bicicletta percorrendo le antiche via del sale. Giorni e giorni di fatica a pedali per potere tornare con il sale, l’olio, le acciughe. Un baratto fatto a distanza tra gocce di vino, gocce d’olio, rigagnoli di sudore e tanta paura.
Fu poi la volta di Margherita, figlia di Maria, che con il marito Virginio portarono avanti nel tempo la tradizione agricola contadina della famiglia. Erano gli anni 50 e 60 quando si comperavano uve e vini e si commercializzavano. Fu quel lavoro, tutt’altro che semplice, che scavò a fondo le fondamenta dell’attuale realtà produttiva gestita da Piergiorgio e la moglie Anna Schellino.
Arrivarono gli anni 80, Piergiorgio prende le redini dell’azienda agricola e decide di diventare vitivinicoltore a tutti gli effetti. Acquisisce altri appezzamenti in diversi momenti fino ad arrivare agli attuali 14 ettari e le circa 100 mila bottiglie prodotte annualmente.
La qualità senza transigere, questa oggi la filosofia della cantina che propone l’intera gamma dei vitigni e dei vini locali a denominazione di origine controllata. Le peculiarità del terreno e la consona esposizione al sole, rendono le vigne di proprietà ottimali per la produzione di vini rossi importanti, dalla grande struttura, e di bianchi freschi e raffinati.
Massima cura dei vigneti, sin dall’inerbimento, una gestione attenta all’ambiente e al rispetto della salute umana, il ricorso a una agricoltura che integri antiche tecniche ai più moderni ritrovati. Niente uso di diserbanti di sintesi mentre per la reintegrazione della sostanza organica si predilige l’utilizzo del sovescio: (fave, piselli, orzo, mais) che riporta il suolo alla sua dimensione naturale.
I vini: Dogliani DOCG Pian Marie, Dogliani DOCG Superiore Bricco Castiglia, Barbera d’Alba DOC, Barbera d’Alba Superiore DOC, Langhe DOC Nebbiolo Bricco Barone, Langhe DOC Rosso Marengo, Langhe DOC Arneis Pus-vej, Langhe DOC Favorita, Langhe DOC Sauvignon, Langhe DOC Rosato (Nebbiolo), Magnus Brut Rosé (Nebbiolo), Magnus Brut (Pinot nero e Chardonnay).
Al tavolo in abbinamento ad alcuni sapori tipici di questo lembo di Piemonte come le acciughe al verde, il salame nostrano, la frittata e la battuta al coltello degustiamo i vini di differenti annate. Ma c’è anche un altro motivo interessante per il quale abbiamo raggiunto Dogliani. Possiamo degustare in anteprima una dolce idea nata nel 2020. Vi parlo di una collaborazione tra Poderi la Collina e Albertengo nota azienda dolciaria di Torre San Giorgio (CN).
Il Langhe DOC Sauvignon è indiscutibilmente un vino piacevole, profumato e armonioso motivo per cui le due realtà produttive hanno unito il loro lavoro, la loro manualità e capacità e hanno creato un nuovo panettone impastato col profumato, fine, delicato ed unico Langhe DOC Sauvignon che in langa ha trovato una casa speciale. Il vitigno francese si unisce così alle altre materie prime, rigorosamente selezionate e frutto di rigorosa cernita. Il lievito madre che è necessario far “rinascere” ogni giorno, il burro di malga, i canditi da frutta locale e le nocciole della glassa di copertura non potevano che essere quelle piemontesi, coltivate in Alta Langa. Un panettone che nasce importante, buono, impreziosito proprio dal matrimonio col Sauvignon dei Poderi La Collina.
Assaggiandolo lo scopriamo ingrediente ideale per le prossime Festa Natalizie, un compagno per allietare le tavole del prossimo mese e l’arrivo dell’anno nuovo. Il formato è quello classico da 1 Kg, arricchito da una bella confezione che esprime gioia e positività.
Un dolce classico della tradizione e i vini di una famiglia per dirsi in armonia tutti insieme: Buone Feste.