A Bergamo venerdì 22 ottobre all’ex Monastero di Astino si è svolto il secondo summit delle città creative dal titolo «International Remember the Future» ad Astino con cui, dai vari angoli del globo, hanno fatto sentire la loro voce, appunto, i rappresentanti delle varie realtà «creative». Dall’Austrlia al Texas, dalla Svezia al Brasile fino all’Italia.
Nel mondo le città creative dell’Unesco sono 246, in Italia 11. Un grande laboratorio di pensiero e di innovazione sui grandi temi, dall’enogastronomia alla cultura, tutti connessi allo sviluppo e alla sostenibilità.
Il saluto del Sindaco di Bergamo alla città «creative»
«Vogliamo essere la vetrina di un progetto sostenuto da un vasta rete territoriale e l’intesa siglata tra la nostra città, Parma e Alba (leggere su Gustoh24), significa che la visione è ampiamente condivisa», ha affermato il sindaco Giorgio Gori.
E proprio riferendosi alle città creative Unesco il Sindaco di Bergamo ha aggiunto «Farne parte ci consente di mettere in rete esperienze maturate in contesti assai diversificati permettendo la costruzione di progetti comuni. Il nostro desiderio è di fornire l’intreccio della creatività nella gastronomia con quella degli altri cluster. Rileggendo la nostra storia riscontriamo infiniti esempi da ricalcare con l’obiettivo di raggiungere obiettivi ambiziosi».
Franco Bernabè, presidente Commissione Italiana Unesco
La cornice entro cui muoversi è definita ed è sintetizzabile nelle «3 C» ovvero, «Cultura, Creatività e Cibo», come ha sottolineato Franco Bernabè, presidente del Consiglio Direttivo della commissione Nazionale Italiana per l’Unesco. «È, quella delle città creative, una piattaforma straordinaria. L’Italia si trova ora in un ambiente sicuro, grazie alla campagna vaccinale, e in questo contesto è utile concentrarsi nella rigenerazione urbana, intesa in senso lato. Bergamo è nella posizione migliore per diventare leader in quanto è una città non solo creativa, ma al centro di tante iniziative, tra cui la nomina a Capitale della Cultura per il 2023. La triangolazione con Alba e Parma— ha concluso Bernabè — dimostra che la città non è solo un’eccellenza nella gastronomia, ma anche nella difesa della biodiversità e degli ecosistemi, con un patrimonio culturale che dà un contributo fondamentale per lo sviluppo di tutta la regione. Dopo essere stata pesantemente toccata dalla prima ondata del Covid, adesso Bergamo riparte in modo molto concreto».
LE CITTÀ CREATIVE ITALIANE PER UNESCO
2006 Bologna (musica)
2013 Fabriano (artigianato e arte popolare)
2015 Roma (cinema)
2015 Parma (gastronomia)
2016 Torino (design)
2017 Milano (letteratura)
2017 Pesaro (musica)
2017 Carrara (artigianato e arte popolare)
2017 Alba (gastronomia)
2019 Biella (artigianato)
2019 Bergamo (gastronomia)
Nasce il Distretto Gastronomico: la firma a Bergamo
L’unità fa la forza. Alba, Bergamo e Parma si presentano unite e firmano un patto d’azione per progettare e realizzare un’offerta unitaria, nel rispetto delle peculiarità dei rispettivi territori, di tutte le possibili esperienze e azioni di promozione Gastronomica, con l’obiettivo di realizzare politiche comuni in linea con le priorità delle Nazioni Unite e dell’Unesco sui temi della cultura e dello sviluppo sostenibile.