La manifestazione, giunta alla 44esima edizione, è in programma dall’1 al 3 novembre a Città di Castello. L’abbinamento del re della tavola con la cucina etnica è la novità di quest’anno. Spazio anche alla mixology con inediti cocktail al tartufo
Città di Castello ospiterà dall’1 al 3 novembre la 44esima edizione del Salone Nazionale Tartufo Bianco Pregiato puntando l’attenzione sui giovani e sulle nuove frontiere della cucina internazionale.
Per la prima volta, infatti, il Salone ospiterà attività di cucina con chef giapponesi, dedicate agli abbinamenti tra il tartufo bianco pregiato, la trifola di Città di Castello, e piatti di cucina etnica contemporanea. Una nuova esplorazione gastronomica – hanno sottolineato gli organizzatori della manifestazione, il Comune di Città di Castello e l’Ente Fiera del Salone Bianco Pregiato, nella conferenza stampa di presentazione svolatsi a Roma presso il ristorante “il Vizio” dell’ Hotel Sina Bernini Bristol – che farà di Città di Castello un hub di approfondimento e ricerca sull’utilizzo del Bianco Pregiato nelle culture culinarie del mondo.
“Ci teniamo a proporre ogni anno qualcosa di nuovo che risulti appealing per i visitatori”, ha detto Lazzaro Bogliari, presidente dell’Associazione Ente Fiera Salone Nazionale Tartufo Bianco Pregiato, presentando la manifestazione assieme all’assessore al Turismo e Commercio, Letizia Guerri e alla vicepresidente della Camera, Anna Ascani, nativa di Città di Castello.
Gran maestro della proposta sushi-tartufo sarà proprio lo chef che cura il menu giapponese de “Il Vizio”, Nagano Tetsuo.
Un’attenzione speciale sarà riservata anche ai più giovani con un nuovo spazio dedicato alla ‘mixology’ dove il Bianco Pregiato diventerà protagonista di cocktail innovativi.
L’Umbria è sempre stata terra di tartufi. Con l’avvento del Medioevo, l’interesse verso il tartufo diminuì notevolmente perché si credeva che fosse velenoso o un cibo delle streghe. Durante il Rinascimento, con l’affermarsi della cultura del gusto e dell’arte culinaria, fu rivalutato fino a essere considerato protagonista nella cucina dei signori dell’epoca. Nel 1564 il medico umbro Alfonso Ceccarelli scrisse la prima monografia sul tartufo, l’Opusculum de Tuberibu (ripubblicata a cura di Arnaldo Picuti e Antonio Carlo Ponti), in cui raccolse i contributi di naturalisti greci e romani e diverse curiosità storiche. La sua notorietà non si fermò e con il tempo rafforzò la sua fama di principe della tavola. Basti pensare che la tradizione di usare un cane per la sua ricerca sembrerebbe essere nata proprio nel XVIII secolo, quando si svolgeva come divertimento di corte.
Nella sua lunga storia è stato apprezzato da vari personaggi famosi, tra cui il Conte Camillo Benso di Cavour che lo usava come mezzo diplomatico nella sua attività politica, o Lord Byron che lo teneva sulla scrivania perché gli ridestasse la creatività con il suo profumo intenso.
Tartufo bianco oggetto del desiderio a tavola anche di tanti personaggi contemporanei più o meno noti della cultura, dell’arte, del cinema, dello spettacolo e dello sport, come la bellissima Monica Bellucci, originaria di Città di Castello, che non ha mai fatto mistero di essere golosa del prelibato prodotto della sua terra (si dice che uovo e gnocchetti al tartufo siano i suoi piatti preferiti). Memorabile la foto (Franco e Riccardo Bani) che la ritrae sorridente con in mano un vassoio di splendidi esemplari di trifola nel 1988 in occasione della Mostra Nazionale del Tartufo Bianco. Proprio alla bellissima attrice, che ha appena compiuto sessant’anni, gli organizzatori della manifestazione vogliono dedicare la 44esima edizione.
I visitatori della kermesse avranno l’opportunità di incontrare grandi chef, esperti di enogastronomia, aspiranti cuochi provenienti dal mondo della scuola, che saranno protagonisti di show cooking, laboratori e conversazioni.
Nei ristoranti si potranno degustare piatti al tartufo con menù speciali; lo street food con i sapori della cucina tipica italiana, umbra ed internazionale, popolerà vicoli e piazze insieme a una vasta scelta di prodotti agroalimentari a chilometro zero. Eventi a tema e presentazioni di libri con grandi autori, giornalisti e personaggi famosi richiameranno l’attenzione del pubblico più interessato agli aspetti culturali e salutistici legati al cibo.
Nel terzo ‘Memorial Alessandro Ghigi’, nella gara dei cani da ricerca e della cavatura del tartufo (con i migliori cani di ogni razza e taglia), che si terrà domenica mattina 3 novembre nel ring presso i Giardini del Cassero, i cavatori dell’Associazione Tartufai Alto Tevere offriranno una dimostrazione della passione e dell’amore con cui vivono il bosco.