Il presidente di Federalberghi Bocca: “Non male male ma nemmeno a gonfie vele”. il 41% di italiani rinuncia alle vacanze
Assoturismo ha diffuso anche i numeri per il ponte di Ferragosto: tasso medio di occupazione al 90%, oltre un punto in meno rispetto al 2022. Dal trionfo non si è passati al panico, ma al ridimensionamento sì. “Le aspettative per questa stagione sono quelle di centrare gli obiettivi del 2022 abbandonando l’idea (suggestiva) di eguagliare o addirittura superare i livelli pre-pandemia” ha detto pochi giorni fa Luciano Sbraga di Fipe-Confcommercio. “Quanto sta succedendo quest’estate” aggiunge la presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli “è un campanello d’allarme: ondate di calore sempre più frequenti e intense potrebbero portare nei prossimi anni a cambiare le abitudini dei turisti, modificando la geografia delle vacanze verso destinazioni più fresche rispetto al Sud Europa”.
“Non sta andando male per carità ma nemmeno a gonfie vele come dovrebbe essere in questo periodo” di Ferragosto, ha sintetizzato il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca “possiamo dire un calo generalizzato del 15% ma in certi luoghi purtroppo molto di più, si arriva anche a meno 30%. Non c’è il tutto esaurito in Sardegna, in Versilia siamo al 70% di occupazione (l’anno scorso eravamo all’87 %)”. È un coro che, dopo due mesi di flessione del mercato, archivia un po’ alla chetichella i proclami di qualche mese fa sull’anno record del turismo.
Il malinteso che si era creato è ormai evidente: di fronte a un andamento record degli arrivi nei primi sei mesi dell’anno -2,3 miliardi di euro di spesa turistica in più rispetto allo stesso periodo del 2022, ha quantificato Bankitalia – tutte le principali associazioni di categoria del settore, già dalla primavera, avevano messo in conto l’annata migliore di sempre. Una visione che il ministero del Turismo ha ribadito ancora a fine luglio, parlando di un “trend positivo del settore che, grazie anche al lavoro che il ministero metterà in atto, non può che consolidarsi e crescere nel tempo”.
Per poi cambiare tono in poche settimane. Luglio e agosto stanno andando peggio del previsto con crolli importanti, anche oltre il 20%, in Romagna, Sicilia, Puglia, Toscana, Friuli-Venezia Giulia, Campania. Solo in alcune località, come Jesolo, in Veneto (regione che comunque registra una flessione), gli operatori notano andamenti positivi, e reggono le città, come Roma e Firenze, caratterizzate dai grandi flussi del turismo internazionale: l’occupazione media si ferma all’82% contro l’84% dello scorso anno.
Chiariamo. Il turismo regge, parliamo di un calo da numeri importanti (83 milioni di pernottamenti nell’agosto 2022), ma che segna un’inversione di tendenza. I numeri del turismo sono cresciuti in maniera costante di fatto dagli anni 50 al 2019. L’Italia negli anni Settanta era il primo mercato mondiale, poi gradualmente scavalcata da Spagna, Francia e Usa. Poi il crollo del 2020 e un rimbalzo nel 2022, anno in cui i numeri si sono fermati circa il 10% sotto quelli del 2019, sia per quanto riguarda le presenze (i pernottamenti) sia per la spesa reale. Con un inizio di anno a ritmi record era legittimo pensare che la “crescita continua” del pre-Covid fosse ricominciata, ma la frenata estiva modifica la lettura di quei dati: un aumento dei flussi nei mesi primaverili non porta con sé un aumento dei flussi in genere. Il 2023 rischia di essere il primo anno, da decenni, in cui – in assenza di pandemie globali – il turismo chiude con numeri inferiori al precedente. Già l’estate 2022, dopo due anni di estati dai numeri enormi – dovuti al fatto che erano gli unici mesi dell ’anno senza limitazioni Covid – era rimasta sotto il 2019.
Aspettando i dati consolidati un trend pare strutturarsi: il 41% di italiani rinuncia alle vacanze, chi si sposta cerca di spendere meno, per meno notti e fuori dalle stagioni tradizionali. E gli italiani valgono da soli oltre la metà del mercato. “Roma, Firenze e Venezia stanno operando in questo momento in un mono mercato, avendo cioè solo americani” chiarisce Bernabò Bocca. “Gli americani sono tornati a viaggiare alla grande. Però l’80 % degli americani viene da noi per la prima volta e quindi ovviamente si concentra a Roma, Firenze, Venezia...” Il caso Albania, con la crescita del turismo grazie anche ai bassi prezzi, non dice tutto: il turismo cresce anche in Paesi più cari, come la Francia. Qualcosa sta cambiando e sembra essersene resa conto anche Santanché: “è il primo anno senza restrizioni da pandemia: possiamo parlare di anno zero” ha detto. E per il modelli italiano potrebbe non essere una buona notizia.
Musei, porte aperte a Ferragosto: ecco tutti gli appuntamenti
Il Ministero della Cultura comunica che, durante il ponte di Ferragosto, i musei, i parchi archeologici e i luoghi della cultura statali tra cui castelli, abbazie, complessi monumentali, ville e giardini resteranno aperti il 14 e il 15 agosto 2023. Per l’occasione, alcuni istituti posticiperanno ad altro giorno della settimana la chiusura prevista il lunedì o il martedì.
Le visite si svolgeranno nei consueti orari di apertura e secondo le modalità di fruizione stabilite dalle singole strutture, inclusa la prenotazione dove prevista. Si sottolinea che quelle del 14 e 15 agosto non sono aperture gratuite.
L’elenco, in continuo aggiornamento, è disponibile su QUI