L’Associazione Italiana Giovani per l’Unesco ha organizzato per sabato 27 marzo 2021 “Italian Youth Forum”.
L’ edizione 2021 dell’Italian Youth Forum, a causa della crisi sanitaria, si terrà in diretta streaming dal Labirinto di Franco Maria Ricci sui canali social dell’Associazione italiana giovani per Unesco (Aigu).
Italian Youth Forum sarà una giornata di dirette con talk, pillole video di esperti e durante il Forum sarà presentato un draft del Manifesto “Next Generation You”, un impegno concreto e congiunto di buone pratiche.
Per il programma dettagliato della giornata leggere su GustoH24 QUI
L’evento è inserito nel programma di Parma Capitale Italiana della cultura italiana 2020 +21. Parma, che è anche Città creativa Unesco della gastronomia, è stata scelta da AIGU per la terza edizione dell’Italian Youth Forum per sottolineare con forza l’importanza strategica del patrimonio culturale e ambientale, risorsa fondamentale per la ripartenza post- pandemia.
Se è vero che è strategicamente importante la valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale, è altrettanto vero che, per aumentarne la valenza, esiste un percorso obbligato nonché virtuoso: quello della sostenibilità.
In un periodo storico in cui il tema della sostenibilità è sempre più sentito da produttori e consumatori, è necessario che un numero sempre maggiore di aziende sperimenti la via dei bilanci di sostenibilità ben fatti, quale fondamentale strumento di rendicontazione e di comunicazione sia interna che esterna dei valori portati avanti dalle aziende.
Un bilancio di sostenibilità ben fatto è quello del Gruppo Andriani di Gravina in Puglia, famoso per il marchio “Felicia”, la pasta fatta da legumi e, quindi, gluten-free.
Lo spirito che contraddistingue il Gruppo Andriani è riassunto in queste semplici parole “We think positive and we make good innovation”.
Il Gruppo Andriani considera il suo principale vantaggio competitivo l’innovazione:
· innovazione intesa come modo di pensare, di fare, di comunicare;
· innovazione intesa a 360° che parte dal prodotto e dai processi produttivi, che vengono realizzati in uno stabilimento dedicato esclusivamente alle produzioni gluten free, sino ad arrivare alle concrete azioni quotidiane;
· pensiero innovativo che aiuta a vivere bene e a lasciare terreno fertile per le generazioni future.
Il progetto Andriani è nato nel 2009 con l’obiettivo di ideare, sviluppare e produrre una gamma completa di pasta gluten free, innovativa e dal sapore unico, con una varietà di ingredienti quali: riso, mais, quinoa, grano saraceno, amaranto, lenticchie, piselli ed altro ancora, tutti, naturalmente gluten free.
Il consumo di pasta, rispondendo alle crescenti esigenze terapeutiche e ai nuovi stili di consumo, incide nel mercato gluten free per il 14%. I nuovi stili alimentari sono una diretta conseguenza del successo delle nuove referenze di pasta gluten free a base di legumi e cereali alternativi.
Tali evidenze sono confermate dalle tendenze di mercato dell’Innovation Food per il 2019, allorquando un italiano su due si dice interessato a nuovi ingredienti, nuovi prodotti e nuovi tipi di pasta.
Un consumatore sensibile e sostenibile, che presenta preferenze diverse a seconda della tipologia:
· se adulto (over 50), continua a prediligere un tipo di pasta fatta di grano italiano e semole integrali;
· se giovane (millennials e generazione Z) con tanta voglia di sperimentare paste speciali con farina di legumi, in cui, da semplice aggiunta, i legumi diventano protagonisti assoluti dell’impasto, dando vita a un prodotto che della pasta ha la forma, il packaging e il produttore, ma con una composizione nutrizionale e un gusto diversi. Ai legumi si associano, inoltre, preferenze relative a mais, riso e a paste con farine proteiche.
Purtroppo, tante aziende dell’agro-alimentare Italiano non redigono i bilanci di sostenibilità.
Le aziende vitivinicole virtuose
Peraltro, alcuni settori iniziano a posizionarsi bene, come ad esempio il settore vitivinicolo (Berlucchi, Caviro, Ruffino, Cantina Produttori Valdobbiadene, Mezzacorona, Banfi, Terre Cevico, Venica & Venica, Produttori di Manduria, Castello di Albola, Rocca di Montemassi).
La tutela dell’ambiente e della sua biodiversità attraverso l’uso di pratiche sostenibili in vigneto e nella gestione della cantina sono diventati elementi imprescindibili per un numero sempre crescente di aziende vitivinicole.
Tante aziende hanno adottato un “Manuale di buone pratiche agricole” per la corretta implementazione di tutte le fasi della gestione vitivinicola in ottica ecosostenibile.
Molte aziende praticano una viticoltura di precisione, al fine di caratterizzare al meglio la variabilità dei vigneti, il vigore, la produzione e la qualità delle uve, elaborando poi un metodo di gestione sito specifico del vigneto, volto ad individuare ed aumentare la sanità, la quantità e qualità delle uve.
Parecchie aziende dedicano un’attenzione particolare all’efficientamento energetico, analizzando i consumi energetici, impostando obiettivi di miglioramento in termini di efficienza e impiegando energia da fonti rinnovabili.
Diverse aziende controllano la quantità di emissioni di gas ad effetto serra generate lungo la filiera interna di produzione del prodotto, misurando i consumi di gas, energia elettrica, macchine agricole, impianti di raffreddamento, dei trasporti di uve e vino.
Un numero sempre crescente di aziende vitivinicole controlla i consumi idrici in ingresso ed in uscita, tenendo sotto controllo la disponibilità di acqua e monitorando i parametri di scarico, nell’ottica di perseguire un consumo virtuoso.
Tante aziende hanno realizzato un impianto di depurazione per la raccolta delle acque di scarico, hanno implementato la fitodepurazione e destinano al riciclo una percentuale importante dei rifiuti prodotti.
Varie sperimentazioni e ricerche si stanno effettuando, oltre che sul contenitore del vino, anche su altri elementi del packaging, come l’etichetta e il tappo di sughero.
In generale, è molto alto l’interesse verso le tematiche ambientali, che producono praticamente sempre un impatto favorevole sull’opinione pubblica e sul consumatore. Ovviamente, se si fanno delle scelte a favore dell’ambiente, è necessario comunicarle e valorizzarle agli occhi del consumatore tramite un ben fatto bilancio di sostenibilità. Occorre aggiungere che il bilancio di sostenibilità genera un rating positivo, oggi indispensabile alle aziende per accedere a finanziamenti.
Prendiamo ad esempio un’azienda virtuosa, quale “Rigoni di Asiago”, famosa per le confetture, che sostiene una nuova forma di sviluppo e la illustra come di seguito riportato.
Per Rigoni di Asiago “scegliere la strada del biologico significa intraprendere un cammino di sviluppo sostenibile, con il preciso obiettivo di ridurre l’impatto della produzione sull’ambiente, limitando fortemente il consumo di combustibile fossile e evitando l’uso intensivo dei terreni e dell’acqua. Gli investimenti fatti in questa direzione testimoniano l’impegno di Rigoni di Asiago: gli stabilimenti produttivi dispongono di un impianto di cogenerazione, in grado di generare contemporaneamente energia termica ed energia elettrica, riducendo il consumo di combustibile del 50%. L’intera produzione opera con un basso consumo energetico – tutta l’energia utilizzata è da fonti rinnovabili (eolica) – e l’acqua utilizzata viene rimessa in circolo solo dopo essere stata trattata e depurata. Nello stabilimento di Albaredo d’Adige è stato installato un impianto fotovoltaico. Inoltre è stato svolto lo studio di Carbon Footprint, indicatore che ha misurato l’impronta di carbonio dell’intero ciclo di vita di 3 prodotti rappresentativi per l’azienda, andando ad analizzare l’approvvigionamento delle risorse, la lavorazione e la distribuzione, la fase d’uso e il fine vita di ognuno di essi”.
Per quanto concerne la valenza del bilancio di sostenibilità ai fini dell’ottenimento di un finanziamento, cito un recente caso che ha visto protagonisti Rigoni di Asiago e la più grande Banca Italiana.
Il 15 febbraio 2021 Intesa Sanpaolo e Rigoni di Asiago hanno finalizzato un’operazione di finanziamento rivolta alla crescita sostenibile dell’azienda dell’Altopiano, da sempre impegnata nella riduzione dell’impatto della produzione sull’ambiente, nella tutela del territorio, nella coltivazione biologica e nel benessere delle persone.
Il finanziamento di Intesa Sanpaolo, pari a 2.850.000 euro, prevede due obiettivi di miglioramento ESG (Environmental, Social, Governance):
–il primo è riferito alla quota di clienti e fornitori coinvolti sui temi della sostenibilità, che si traduce nell’utilizzo di programmi di promozione della cultura della sostenibilità finalizzati a coinvolgere clienti e fornitori nell’adottare pratiche virtuose in questo ambito;
– il secondo riguarda il numero di ore di formazione da dedicare ai propri dipendenti sui temi di sostenibilità sociale e ambientale, ossia l’introduzione di programmi interni per tutti i lavoratori finalizzati a promuovere buone pratiche sia negli ambienti lavorativi sia a casa.
Per Intesa Sanpaolo è fondamentale promuovere lo sviluppo di una economia sostenibile, favorendo lo sviluppo di tale cultura in particolare nelle PMI, riconoscendo la rilevanza degli investimenti che vengono inquadrati nei tre criteri guida, denominati ESG. In questa ottica è stato lanciato un nuovo strumento di finanziamento a medio-lungo termine denominato s-Loan specificatamente disegnato per accompagnare gli sforzi delle imprese nella direzione di una maggiore sostenibilità sotto il profilo ambientale, sociale e di governance di impresa, valorizzando gli investimenti dedicati grazie anche alla individuazione di indicatori di performance ESG condivisi.
S-Loan sostiene le esigenze di medio-lungo termine delle PMI, con condizioni dedicate agevolate, grazie alle riduzioni di tasso che saranno riconosciute al raggiungimento degli obiettivi di miglioramento in ambito ESG. Per ogni anno in cui l’impegno sarà rispettato sarà riconosciuto uno sconto sul finanziamento al fine di premiare i risultati conseguiti. S-Loan è un finanziamento che premia i comportamenti virtuosi in ambito sostenibilità.