La conferenza riunirà esperti e decisori politici per discutere l’implementazione delle indicazioni geografiche del mondo

Nel 2025 la FAO ospiterà  l’ International Conference on Worldwide Prespectives on Geographical Indications. Il Direttore Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Agricoltura e l’Alimentazione (FAO), QU Dongyu, ha partecipato alla conferenza “Indicazioni Geografiche Italiane: uno strumento per la cooperazione internazionale” ai margini del G7 dei Ministri dell’Agricoltura a Siracusa.

Dal 18 al 21 febbraio 2025, la Conferenza Internazionale sulle Prospettive Globali sulle Indicazioni Geografiche, presso la sua sede centrale a Roma.

La conferenza riunirà ricercatori, responsabili politici e operatori per discutere le ultime ricerche e l’implementazione delle indicazioni geografiche in tutte le regioni del mondo.

Durante la conferenza di oggi, il Direttore Generale ha sottolineato che le Indicazioni Geografiche offrono una leva potente per lo sviluppo economico delle regioni, per la tutela del sapere tradizionale e per la conservazione dell’identità culturale e del patrimonio regionale in molti paesi.

Inoltre, rappresentano una importante fonte di valore economico per le loro aree di origine e riflettono la ricca biodiversità del territorio.  La FAO, ha ricordato il Direttore Generale, supporta i paesi sulle Indicazioni Geografiche da quasi 20 anni, consolidando e condividendo conoscenze ed esperienze a livello globale, e fornendo formazione e assistenza tecnica in più di 30 paesi perché esse apportano un contributo chiave alla sicurezza alimentare globale. Sicurezza alimentare che il Direttore Generale ha definito come la garanzia di disponibilità, accessibilità e convenienza del cibo per tutti.

La Conferenza Internazionale sulle Prospettive Globali sulle Indicazioni Geografiche verrà organizzata in collaborazione con partner nazionali ed internazionali, incluso il Ministero italiano dell’Agricoltura e della Sovranitá Alimentare, Origin Network, Quali-Vita Foundation, CIRAD e l’Istituto Svizzero per la Proprietá intellettuale.

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