Chi conosce Mario Pennelli in arte “Bolivar” sa quanto sia un autore scanzonato e serio allo stesso tempo. Ora, dopo l’uscita della Guida Michelin 2024, si lancia in un’appassionata difesa dei cuochi pugliesi troppo spesso dimenticati dalla “Rossa”, ma non solo.
Non c’è invidia nella prosa di Bolivar, in questo scritto affidato alla sua pagina di Facebook ma una chiaro “allarme” rivolto a tutto il mondo della critica gastronomica.
Non una semplice difesa della “sua terra” ma un grido di “attenzione” a tutta la “categoria” dei critici, a tenere alta l’attenzione sul mondo della gastronomia tutto l’anno e in tutti i luoghi. Non essere legati più agli sponsor che alle notizie e a quello che vedi scarpinando.
Una sferzata che riteniamo importante ed utile e che ci porta a ripubblicare lo scritto di Bolivar sulle nostre pagine per arrivare ad avviare un discorso che va oltre la Guida Michelin, ma come scrive Mario, avviare “una Reconquista di consapevolezze……..quindi amare, quindi tutelare, quindi valorizzare e quindi tramandare ciò che abbiamo. E a creare ciò che ancora non c’è: l’UNIONE”. Ma di questi “problemi” torneremo a parlarne presto e più diffusamente.
La parola a Bolivar
La Puglia esce annichilita da questa premiazione Michelin. Peccato, più d’un ristorante meritava la prima stella ed in almeno un caso la seconda stella era doverosa. Ora, le mie non sono affermazioni campanilistiche, odio i ”patrioti” per partito preso. È sufficiente viaggiare e provare gli stellati delle altre regioni per capirlo. Noi della stampa di settore, noi della comunicazione, noi che di riffa o di raffa orbitiamo fra gli addetti ai lavori con il compito di diffondere le loro storie, dovremmo farci sentire di più, e non solo adesso, a margine della (fallimentare) premiazione Michelin, gridando al complotto, ma durante tutta l’annata. Lavorando con etica, serietà, passione, km e santi volanti. Inseguendo un fine a lungo termine che vada oltre la cena di gala scroccata. Che vada oltre le guerre civili scoppiate e portate avanti con crescente rancore solo per attestare chi ha inventato l’acqua calda, manco stessimo parlando della concessione di Costantino. Un fine che vada ben oltre le foto del cibo sbrodoloso pubblicate a 10€ a storia.
Daaai, la nostra terra merita di più, il nostro ruolo esige di più. Io rifuggo tutto ciò… eppure posso sforzarmi di capire chi magari ce campa così e alloooora, ok. Soltanto, vi dico, dico a tutti: ogni tanto, in mezzo ai ca**i nostri, ricordiamoci di fare una carezza alla Puglia, così, senza niente in cambio. Ricordiamoci di fare i complimenti a chi getta sangue per essa, così, senza niente in cambio.
Infiliamoci nelle contrade. Andiamo a stringere la mano a chi raccoglie i sivoni, ai fornai, ai pescatori, ai caprari. Entriamo nelle scuole per seminare curiosità nei ragazzi, scoviamo e proteggiamo i più inclini alla sensibilità fra loro, entriamo nei Comuni per proporre idee alla classe politica “miope” e facciamoci sentire fuori regione! Facciamoci valere!
Il circolo virtuoso può essere innescato solo da noi.
E non ho fatto certamente tutto ‘sto discorso prefiggendomi ed augurandoci il raggiungimento di un miglior piazzamento Michelin, ma il ben più importante avvio d’una Reconquista di consapevolezze, che ci portino a conoscere quindi amare quindi tutelare quindi valorizzare e quindi a tramandare ciò che abbiamo. E a creare ciò che ancora non c’è: l’UNIONE.