Convegno Agronetwork, non solo risorsa fondamentale, è “oro blu”che genera valore aggiunto per 367,5 miliardi di euro
L’acqua è un bene prezioso e fondamentale, anche per l’agricoltura e il settore agroalimentare, ma “il territorio è minacciato dai cambiamenti climatici e l’acqua è diventata la nuova emergenza. E’ necessario dunque che ognuno faccia la propria parte per mettere in campo politiche e pratiche sostenibili”. L’appello è arrivato dal ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, intervenuto in videocollegamento al convegno “Water Management nell’agroindustria, per una gestione responsabile delle risorse”, promosso presso la Sala Protomoteca in Campidoglio a Roma da Agronetwork, Confagricoltura ed Heineken Italia, alla presenza del sindaco Roberto Gualtieri e del commissario nazionale straordinario per la siccità, Nicola Dell’Acquae con l’illustrazione di alcune best practices messe in campo da aziende agricole e agroalimentari per una gestione sostenibile dell’acqua.
L’acqua, assolutamente centrale per l’esistenza umana e dell’intero pianeta, ha inoltre una importante valenza economica, come messo in evidenza dalla ricerca della Luiss Business School presentata dal professor Matteo Caroli, vicepresidente di Agronetwork. Quello che, non a caso, viene anche definito l’”oro blu”, ha infatti generato complessivamente un valore aggiunto pari a 367,5 miliardi di euro nel 2022 (considerando ciclo idrico esteso, impatto indiretto, indotto, gestione in economia e acqua come input produttivo, ndr). Un bene fondamentale per circa 1,8 milioni di imprese in Italia, Paese al secondo posto in Europa per prelievi destinati all’agricoltura, subito dopo la Spagna. Il primario è infatti il primo settore per prelievi idrici (56% nel periodo 2015-2019): consuma mediamente 4.460 metri cubi per ettaro e restituisce acqua per il 93,7%.
Il convegno ha messo in luce i risultati raggiunti dall’agroindustria ma anche obiettivi e opportunità da cogliere in un contesto di cambiamento climatico, siccità e perdite idriche, oggi pari a 8,9 miliardi di metri cubi. Solo nel 2022 l’Italia ha registrato perdite nelle reti comunali di distribuzione di acqua potabile per il 42,4% dell’acqua messa in rete: una quantità in grado di soddisfare le esigenze idriche di 43,4 milioni di persone (Istat, 2024).
“Il risparmio e il recupero idrico, nell’ambito di un gestione circolare dell’acqua, diventa quindi cruciale – ha sottolineato il professor Caroli – ed è anche un sistema dall’enorme potenziale di sviluppo economico, da portare avanti con la collaborazione pubblico-privato”.
Per Sara Farnetti, presidente Agronetwork, specialista in Medicina Interna ed esperta in Nutrizione Funzionale: “La sostenibilità è un concetto circolare: quello che fa bene al nostro organismo arreca beneficio anche all’ambiente in cui viviamo. L’acqua è una risorsa vitale per il Pianeta così come lo è per il corpo umano. È bene sapere come utilizzarla”.
“La gestione efficiente dell’acqua è un asset irrinunciabile per il settore primario – ha sottolineato il vicepresidente di Confagricoltura, Sandro Gambuzza– Oggi, infatti, le imprese agricole devono fare fronte a fenomeni climatici estremi: la siccità, da un lato, le alluvioni e le inondazioni, dall’altro. Per questo, infrastrutture irrigue performanti, che consentano stoccaggio e dosaggio dell’acqua e strategie di contrasto alla dispersione, rappresentano una priorità assoluta, a beneficio delle imprese e di tutta la comunità, garantendo vantaggi economici e limitando l’impatto ambientale. In quest’ottica, Confagricoltura da tempo promuove iniziative che puntano all’innovazione, per un’agricoltura sempre più circolare e resiliente”.
Tra le best practices illustrate nella giornata, quella di Heineken Italia, primo produttore di birra nel Paese (oltre 7,1 i milioni di ettolitri prodotti nei 4 birrifici sul territorio), che conferma il percorso avviato più di 10 anni fa per il risparmio idrico. Nell’ultimo anno, grazie alle misure di efficientamento messe in atto, l’azienda ha tagliato 3,8 milioni di ettolitri di acqua nei suoi 4 birrifici nel 2023 (-13% sul 2022), l’equivalente di 138 piscine olimpioniche. I quattro birrifici di Heineken in Italia si confermano nel 2023 eccellenze green del panorama produttivo del Gruppo in Europa, al primo posto per riduzione dei consumi idrici, e tra i Paesi top sul fronte della riduzione delle emissioni di CO2. Dall’avvio del proprio percorso nel 2010, il Gruppo ha ridotto del 57% i consumi di acqua per ettolitro di birra prodotta, con totale di 12,8 milioni di ettolitri risparmiati.
“Da oltre 10 anni Heineken mette al centro delle sue strategie la sostenibilità, che è una priorità per l’azienda a livello globale – ha detto Alfredo Pratolongo, direttore comunicazione e affari istituzionali di Heineken Italia– I risultati sono frutto di un impegno costante nell’ambito del nostro piano di Sostenibilità “Brew a Better World”. Come Heineken Italia stiamo accelerando per raggiungere entro il 2030 obiettivi ambiziosi: azzerare le emissioni di CO2 in produzione e lavorare sull’efficienza per ridurre i consumi idrici in tutti i nostri birrifici, passando dai circa 3,5 a 2,9 ettolitri di acqua per ettolitro di birra prodotto”.
Per Daniele Rossi, segretario generale di Agronetwork “Il quadro emerso oggi segnala quanto il sistema delle imprese agricole e industriali, la ricerca e le autorità competenti siano consapevoli non solo delle esigenze di migliore gestione e di risparmio delle risorse idriche ma anche delle nuove tecnologie che possono essere applicate al water management. Alcune di queste vedono la dimensione europea molto attiva, come bene espresso ad esempio, dalla direttiva sulle acque da riuso. Tuttavia, purtroppo, molte altre soffrono ancora l’assenza di un quadro normativo armonizzato o addirittura inutilmente restrittivo, come nel caso delle T.E.A. Occorre inoltre sensibilizzare ancora di più la catena a valle della produzione agroalimentare e cioè l’Ho.Re.Ca. ed i consumatori, affinché il risparmio idrico prodotto a monte non venga successivamente vanificato”.