In Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Umbria, Marche, Abruzzo e Molise
L’intervista al sindaco di Ancona Daniele Silvetti: «Ho chiesto relazioni complete sullo stato delle finanze. È corsa contro il tempo per attuare il Pnrr»
Le vendite all’estero di produzioni cinematografiche made in Lazio (dati Istat) sono passate dai 20 milioni di euro nel 2021 ai 49,1 milioni del 2022 (+145%). Un trend che sicuramente ha risentito della ripresa post Covid, ma che è anche proseguito all’inizio di quest’anno: l’export nel primo trimestre 2023 è salito a quota 20 milioni, rispetto ai 9 dello stesso periodo del 2022 (+127%). Il prossimo Rapporto Centro del Sole 24 Ore in edicola venerdì 30 giugno in Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Umbria, Marche, Abruzzo e Molise dedica l’apertura al polo audiovisivo del Lazio, concentrato quasi esclusivamente a Roma, che sta vivendo una nuova età dell’oro. Una crescita che ha attratto anche gli investimenti: l’imprenditore franco-tunisino Tarak Ben Ammar ha annunciato un investimento da 40-50 milioni per creare nuovi studios cinematografici nella capitale, entro il 2024. C’è poi il potenziamento degli studios di Cinecittà, che si basa su 262 milioni di euro di risorse Pnrr.
Tecnologie hi-tech. L’aerospazio decolla con Galaxia. Il polo nazionale di trasferimento tecnologico che si giova di una dotazione di 30 milioni di euro nei prossimi 4 anni. Una nuova sfida italiana – per un settore in crescita che in Italia ha generato un fatturato di 18 miliardi di euro nel 2017, con oltre 60 mila addetti – guidata da Cdp Venture Capital Sgr alla quale partecipano numerosi atenei tra cui La Sapienza, Padova, il Politecnico di Torino, quello di Bari e partner come Obloo e Lazio Innova. E che vede il nostro Paese quarto al mondo per esportazioni a livello mondiale. Tra le iniziative del nuovo polo missioni, si legge sul Rapporto Centro del Sole 24 Ore, propulsori, razzi e satelliti, veicoli spaziali sub-orbitali, strumenti di telemetria e tecnologie per i centri di controllo delle missioni.
L’intervista. Cambiano i sindaci, ma il porto di Ancona resta non solo l’infrastruttura simbolo della città, ma anche quella intorno alla quale ruota lo sviluppo del capoluogo delle Marche. E non è un caso che Daniele Silvetti, primo sindaco di centrodestra, abbia voluto mantenere per sé proprio la delega per il porto, affiancandola a quelle per l’ambiente, inquinamento, risparmio energetico e qualità della vita: le politiche chiave, insomma, per quel deciso cambio di passo annunciato in campagna elettorale. “Ho chiesto agli uffici relazioni complete e sintetiche sullo stato delle finanze per ogni singolo settore – ha raccontato al Rapporto Centro di venerdì 30 giugno – Contestualmente abbiamo anche avviato un controllo minuzioso sui bilanci delle aziende partecipate, che già prima ci preoccupavano e in alcuni casi la situazione è peggiore di quella che ci era stata prospettata”.