I servizi di ristorazione scolastica, costituzionalmente tutelati, alla salute, all’assistenza e all’istruzione, devono essere considerati servizi pubblici essenziali. Su questi temi, dopo che da anni sono stati presentati disegni di legge e iniziative alla Camera e al Senato, ora è nato «Nutrirsi a Scuola», un’iniziativa sulle mense scolastiche e l’educazione alimentare promossa da FacciamoECO.
E’ di ieri, 26 maggio, una iniziativa, presentata in conferenza stampa alla Camera, per assicurare che venga effettivamente attuato l’impegno del governo a monitorare l’impatto della chiusura delle mense scolastiche sulla povertà alimentare e fare ulteriori proposte che diano una prospettiva diversa alle mense, trasformandole da servizio a domanda individuale a servizio pubblico essenziale e pienamente educativo.
Gli intervenuti
All’appuntamento sono intervenuti Barbara Floridia, Sottosegretaria di Stato al Ministero dell’Istruzione, i deputati Rossella Muroni e Alessandro Fusacchia di FacciamoECO, lo chef tristellato Michelin, Niko Romito, insieme ai rappresentati delle organizzazioni partner dell’iniziativa Carlo Scarsciotti Angem, Anna Lisa Mandorino Cittadinanzattiva, Vanessa Pallucchi EducAzioni, Sara Roversi Future Food Institute, Claudia Cappelletti Legambiente, Francesca Rocchi Slowfood Italia, Andrea Pastorelli Teach for Italy.
L’obiettivo dei promotori è quello di sottoporre al Governo una proposta di cambiamento, resa ancora più urgente dalla pandemia, che ha mostrato l’arretratezza di un sistema che va riformato a partire dalla necessità di considerare la mensa scolastica un servizio pubblico essenziale. Proprio il Pnrr destina circa un miliardo di euro alla costruzione di mille nuove mense sul territorio nazionale entro il 2026. Ma come fare in modo che questo stanziamento si trasformi in reale opportunità di cambiamento? La risposta è questa: la mensa scolastica deve cambiare, diventare un diritto per tutti, puntare sulla qualità e sulla sostenibilità del servizio.
Le parole dello chef tristellato Niko Romito
“Dobbiamo accompagnare i nostri ragazzi a comprendere l’importanza dell’alimentazione” afferma lo Chef Niko Romito “e del cibo per il loro futuro e quello del pianeta, dobbiamo farli mangiare bene a scuola e farli diventare i primi testimonial di questo cambio di paradigma, ridando dignità alle mense e al lavoro del cuoco delle mense scolastiche. In questo quadro prosegue il mio impegno per dare un accesso democratico al cibo di qualità ad una platea sempre più ampia cittadini: dai malati in ospedale, fino ai ragazzi nelle scuole.
Per realizzare questo obiettivo ho immaginato di realizzare nel mio Abruzzo un Campus universitario di Ricerca e Alta formazione dove formare i cuochi della ristorazione collettiva del futuro e dare loro la dignità che meritano per il fondamentale ruolo sociale che svolgono a servizio delle comunità. Sono felice –ha precisato infine Romito– che queste riflessioni siano entrate nell’agenda politica nazionale e abbiano ricevuto attenzione anche nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.
La Sottosegretaria Barbara Floridia
“La sfida dei prossimi anni é riuscire ad abitare in modo nuovo il mondo” afferma la Sottosegretaria Barbara Floridia “e dobbiamo imparare a farlo partendo dalle scuole. Insieme ad altre, grande rilevanza hanno le abitudini alimentari che nell’iniziativa proposta da FacciamoECO trovano giusta collocazione. Le mense dovranno essere biologiche e sostenibili, con prodotti a km0 e con livelli di rispetto dei CAM più pretenziosi. Queste sono solo alcune delle misure che proporremo all’interno del piano per la transizione ecologica e culturale delle scuole”.
Alessandro Fusacchia (FacciamoEco): “Mense da servizio individuale a servizio pubblico essenziale”
“Siamo la patria della dieta mediterranea, eppure i nostri figli non mangiano bene, o abbastanza. E le cattive abitudini iniziano anche a scuola. Il 24,3% dei genitori dichiara che i figli non consumano quotidianamente frutta e verdura, ma il 25,4% dei ragazzi consuma bevande zuccherate o gassate ogni giorno. Forse anche per questo il 20,4 % dei bambini della scuola primaria è in sovrappeso. Tutto questo prima della pandemia. E non è solo un problema di estetica o di costume. Ma di salute, di benessere e anche di economia. La cura delle persone in sovrappeso, infatti, rappresenta il 9% della spesa sanitaria, riduce il Pil del 2,8% come ci dicono i dati del ministero della Salute riferiti al 2019. Su questa situazione già critica l’impatto della pandemia è stato devastante”.
La Campagna “Mangiasano” di Vas e l’assenza di mense in molte parti del nostro Paese
Gli ambientalisti di VAS (Verdi Ambiente & Società) durante le iniziative della Campagna Mangiasano, riproporranno il problema che vede l’Italia, restare ai primi posti d’Europa per l’eccesso ponderale infantile: un bambino su tre, in età scolare, è in sovrappeso oppure è obeso.
Durante i mesi della Campagna Mangiasano saranno realizzate iniziative in tutto il Paese per sottolineare come le nuove generazioni stanno assumendo abitudini alimentari controcorrente rispetto al passato. Il consumo di frutta e verdura è molto limitato, l’olio di palma sostituisce in molti prodotti il nostro olio extravergine di oliva, mentre è abituale il consumo di merendine “spazzatura”, snack ipercalorici e bevande zuccherate. In questo modo si fa crescere un tipo di produzione agroalimentare insostenibile per l’ambiente e per la biodiversità e si vanno ad aumentare i costi del sistema sanitario.
Vas sottolinea inoltre come la situazione delle mense scolastiche su tutto il territorio italiano sia disomogenea e preoccupante, e cita il rapporto di Save the Children che sottolinea l’assenza delle mense in alcune Regioni del Sud: ne è privo un istituto su due, la percentuale tocca infatti il 53% in Puglia, il 51% in Campania e il 49% in Sicilia.