La Commissione per l’agricoltura del parlamento europeo ha finalmente approvato all’unanimità il mandato per avviare la riforma delle IG – Indicazioni Geografiche dei prodotti agroalimentari nell’ambito della Unione Europea.
Il Commissario Europeo per l’Agricoltura Janusz Wojciecowski ha affermato che le IG europee rispecchiano la grande ricchezza e diversità che il settore della agricoltura europea ha da offrire ai mercati.
Su 79 miliardi di euro di fatturato UE derivante dalla DOP Economy l’Italia da sola vale oltre 20 miliardi di euro rappresentando la fetta più grande dell’intero settore delle IG – Indicazioni Geografiche.
L’Italia vanta ben 824 prodotti agroalimentari IG su un totale di 3090 certificati DOP, IGP e STG.
Le bevande a IG Europea sono 245 per un controvalore di oltre 10 miliardi di euro pari al 13 % del paniere complessivo delle IG Europee.
Federvini plaude all’ottimo lavoro degli eurodeputati italiani sulla riforma del sistema delle Indicazioni Geografiche dell’UE, tenutosi alla Commissione Agricoltura (Comagri) del Parlamento Europeo.
Si tratta di un passaggio cruciale per il futuro del settore vitivinicolo europeo e, più in generale, di tutte le eccellenze agroalimentari di qualità.
“Gli emendamenti approvati questa mattina rappresentano un’occasione unica per arrivare a un riassetto generale della normativa, colmando le lacune che alcuni recenti accadimenti avevano messo in luce – ha dichiarato la presidente di Federvini Micaela Pallini -, come testimoniano il caso Prošek e gli attacchi all’Aceto Balsamico di Modena da parte di Slovenia e Cipro. Ringraziamo il Parlamento Europeo per l’attenzione mostrata ai comparti rappresentati da Federvini, in particolare per la volontà di riaffermare la centralità del settore vitivinicolo all’interno del nuovo regolamento unico sui prodotti di qualità, così come per aver voluto mettere in sicurezza alcune peculiarità che caratterizzano nel profondo il settore vitivinicolo italiano come la definizione di vino a IGP”.
Nel nuovo regolamento europeo sulle IG risulta inoltre evidente la volontà di snellire e semplificare le procedure di riconoscimento e modifica dei disciplinari di produzione, oltre che una tutela estesa anche ai casi di evocazioni e usurpazioni on line.
Dopo il voto in COMAGRI, l’iter prevede l’avvio dei triloghi ovvero dei negoziati a tre con Consiglio e Commissione per arrivare all’approvazione del testo finale entro la fine dell’anno.