A Palazzo Reale a Milano si è celebrato anche i Quarant’anni dell’Associazione, fondata nel 1982
Presentata a Milano l’edizione annuale de “Le Soste”, il volume che riunisce e racconta con parole e immagini il meglio della ristorazione. Una giornata di festa, svoltasi a Palazzo Reale, per illustrare i contenuti di un libro che eleziona i migliori ristoranti di cucina italiana nel nostro Paese e in Europa .
Tra i relatori che sono saliti sul palco della conferenza stampa, moderati dal giornalista Roberto Perrone, da segnalare del Presidente “Le Soste”, Claudio Sadler e di Roberto Calugi (Direttore generale FIPE) che ha parlato della ristorazione italiana tra le difficoltà post covid e le sfide per il futuro,
Mario Cucci (Editore Multiverso) ha illustrato “La Guida nei numeri e i Premi Le Soste”, mentre Davide Oldani (Chef del ristorante D’O) si è soffermato sulla formazione all’interno del settore dell’alta ristorazione,
Sono poi intervenuti: Giuseppe Vaccarini (Presidente ASPI) con “Il lavoro ASPI verso la ristorazione”, Elio Ghisalberti (giornalista) con il suo contributo “Una storia lunga Quarant’anni” e Petra Cucci (Multiverso) con un intervento sui dati dei social e del sito.
Si ricorda che l’ Associazione è stata fondata nel 1982 da alcuni ristoratori tra cui Gualtiero Marchesi e Antonio Santini, ora Vicepresidente de Le Soste
Claudio Sadler si è dichiarato entusiasta di poter celebrare i Quarant’anni de Le Soste come Presidente dell’Associazione e ha ricordato come l’identità della cucina italiana sia nata proprio tra le personalità che hanno contribuito alla fondazione de Le Soste sviluppando i concetti di cucina regionale, del territorio e della sostenibilità. L’intervento di Calugi ha fatto luce su tutti quelli che sono i punti di forza e le problematiche dell’alta ristorazione, sottolineando quanto questa sia uno dei motori del turismo in entrata in Italia. Davide Oldani ha evidenziato come la formazione sia la base per la costruzione di un futuro per l’alta ristorazione. La presenza di due classi dell’Istituto Don Gnocchi ha concesso anche di segnare come ormai non esista più il concetto di “cucina” e di “sala”, ma uno unico che contribuisce al buon funzionamento dell’azienda ristorante.
Le Soste 2022 conta un totale di 102 insegne, con ben 14 nuovi Soci: La Madernassa (Guarene, Cuneo), Il Cantinone (Madesimo, Sondrio), Lido 84 (Gardone Riviera, Brescia), Ristorante Andrea Aprea (Milano), Umberto De Martino (San Paolo d’Argon, Bergamo), 12 Apostoli (Verona), Piastrino (Pennabilli, Rimini), Enoteca Pinchiorri (Firenze), Il Piccolo Principe (Viareggio, Lucca), Aminta (Genazzano, Roma), Le Colline Ciociare (Acuto, Frosinone), Pipero (Roma), Shalai (Linguarossa, Catania) e Signum (Malfa Salina, Messina).
La tradizione dei premi
Un punto fermo dell’annuario Le Soste è rappresentato dai Premi, sette in quest’ultima edizione, conferiti in collaborazione tra l’Associazione e Aziende e Associazioni partner per valorizzare personalità o realtà imprenditoriali che si sono distinte nel panorama food&wine di eccellenza.
-
Premio Franco Ziliani – Le Soste all’Innovazione a Riccardo Camanini;
-
Premio Allianz/Le Soste alla Formazione a Davide Oldani;
-
Premio Best Wine Estates of Italy a Tenuta Scrafana;
-
Premio Franco Colombani a Valentina Bertini;
-
Premio Le Soste Ospitalità di Sala a Alberto Santini;
-
Premio Experience Pommery alla migliore selezione di Champagne a Ristorante La Madia;
-
Premio Le Soste per la Tutela del Patrimonio del Gusto a Gaetano e Alessandra Martini.
Un momento gourmet di assoluta raffinatezza ha scandito la fine dei lavori con la degustazione dei prodotti offerti dagli sponsor, tra cui: i salumi di Marco d’Oggiono, storico partner che da anni sostiene Le Soste; i vini di Prime Alture, l’acqua di Plose, le raffinate bollicine di Terroirs et Vignerons de Champagne e le ciliegie di RistoGala.
Sfogliando le 276 pagine interne de Le Soste 2022 si assapora la descrizione dei ristoranti soci con schede dettagliate e immagini dei piatti e dei protagonisti. Una sintesi di quell’esperienza unica di convivialità che gli ospiti dell’Associazione ricercano e amano dal lontano 1982, anno di fondazione Le Soste.
Da allora, nonostante i ritmi impressionanti con cui evolve l’universo della ristorazione di fascia alta, i criteri di selezione meticolosa delle materie prime, padronanza delle tecniche, servizio di sala inappuntabile, offerta di vini nobili e rari e accoglienza premurosa si rinnovano inalterati di anno in anno.