Il Tar annulla il decreto che riduce a un francobollo il Parco di Portofino. Il commento di Daniele Granara, legale di Verdi Ambiente Società Vas e Amici di Portofino

Con due sentenze gemelle depositate il 21 maggio, il Tar ha annullato il decreto del 10 ottobre scorso con cui il ministero dell’Ambiente, assecondando le richieste della Regione, aveva determinato al ribasso i confini del nuovo Parco nazionale di Portofino – istituito dalla legge di Bilancio 2017 – riducendolo a un’area di appena 1.512 ettari, più o meno corrispondente all’attuale Parco regionale, che copre il territorio di soli tre Comuni: Camogli, Santa Margherita Ligure e Portofino. La nuova area protetta sarebbe stata dunque un francobollo, di gran lunga il più piccolo tra i 26 Parchi nazionali italiani.

I ricorsi contro la decisione della Regione di ridurre i confini (mantenendo per il Parco nazionale quelli già in vigore nel parco regionale) erano due: quello presentato da Verdi Ambiente e Società – Vas e dall’Associazione Gli Amici del Monte di Portofino  e un’altro da Legambiente, Lipu e Wwf. 

Giorgio Calabrese, Daniele Granara, Franco Tusino e Donato Troiano

Il primo a dare la buona notizia è stato Daniele Granara, legale dell’associazione ambientalista Verdi Ambiente e Società – VAS riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente dal 1994 e dagli Amici di Portofino che così ha commentato: «Meno male che c’è la Magistratura. Ora la Liguria ha una prospettiva di sviluppo straordinaria con un parco nazionale più grande, come deve essere, tutelando il territorio, ma aiutandone lo sviluppo sostenibile e la crescita e il rilancio turistico, con potenzialità enormi se si pensa a un collegamento, naturale, con l’altro parco nazionale della Liguria, quello delle Cinque Terre. La sentenza del suo ricorso evidenzia che il decreto ministeriale che aveva creato il miniparco sia ritenuto priva di fondamento. Il Tribunale spiega che la perimetrazione provvisoria del Parco deve essere ancorata a una valutazione tecnico scientifico, che è stata fatta proprio nel 2017 dall’Ispra e che quella valutazione non possa essere messa in discussione da una valutazione non tecnico-scientifica, come quella politica, e senza motivazioni fondate su evidenze scientifiche. Il parco nazionale di Portofino ha cominciato il suo iter sette anni fa. l’amministrazione regionale ha tergiversato così tanto che sono passati sette anni, il parco nazionale è istituito, ma dobbiamo ancora discutere sulla perimetrazione provvisoria».

Daniele Granara intervistato dal “Secolo XIX”

Daniele Granara: Politica battura. La giustizia ha premiato i cittadini”

Non è mancato  il commento dell’ Associazione Gli Amici del Monte di Portofino che ha scritto in una nota: «Contro l’arroganza dei “poteri forti”, il Tar della Liguria ci ha dato ragione su tutti i fronti. Il parco nazionale di Portofino torna ai confini previsti da Ispra, cioè su 11 comuni). Azzerato il decreto emesso dal ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin che si era lasciato convincere dall’ostinazione anti-parco del governato della Liguria Giovanni Toti. Abbiamo vinto contro l’arroganza di chi – anche tra gli amministratori locali – ha tentato di oscurarci e ci ha fatto guerra per anni (leggi: comuni di Santa Margherita Ligure, ovvero Donadoni, e Portofino».

In una nota congiunta, Legambiente, Lipu e Wwf hanno evidenziato che «dalla sentenza emerge chiaramente la gravità dell’azione del ministero il quale ha accolto le richieste del presidente della Regione Liguria determinando la riduzione dei confini dell’area protetta. Una riduzione disposta in violazione delle valutazioni scientifiche e delle norme tecniche, solo per assecondare le richieste di alcuni centri di interesse, come il mondo venatorio, che si oppongono a ogni forma di protezione della natura, considerata alla stregua di un parco giochi privato, Abbiamo più volte, nel corso della procedura, richiamato il ministero alla propria responsabilità segnalando queste macroscopiche anomalie. Lo stesso è stato fatto da alcuni Comuni dell’area che hanno espressamente chiesto di essere inclusi nel territorio del Parco. auspichiamo che questa sentenza porti il ministero e le istituzioni nazionali e locali a dialogare con chi è portatore di interessi che riguardano l’intera collettività».