L’Italia non è soddisfatta dell’andamento dei negoziati europei sulle Conclusioni del Consiglio Agrifish in materia di etichettature nutrizionali.
Lo ha affermato la Ministra Teresa Bellanova il 6 dicembre nel corso del bilaterale con l’omologa portoghese Maria do Céu Antunes, anticipando come appaia problematico portare avanti il processo.
“Abbiamo già avuto modo di confrontarci a Coblenza sul tema e conosci bene i termini della posizione italiana, ma anche la nostra determinazione al riguardo. Le trattative delle ultime settimane sulla bozza di conclusioni del Consiglio presentata dalla Presidenza hanno confermato la difficoltà di raggiungere un’intesa in Consiglio: a nostro avviso l’approccio non è stato del tutto neutrale” ha affermato la Ministra Bellanova, stigmatizzando in particolare come, attraverso l’accostamento tra etichettature e profili nutrizionali, si sia inteso rimandare a una logica non condivisibile di predeterminazione del valore nutrizionale degli alimenti da veicolare in etichetta.
Bellanova ha poi ricordato l’imminente pubblicazione in GU del Decreto che consente all’industria alimentare di adottare lo schema NutrInform Battery, varato per tradurre in concreto la visione italiana delle etichettature nutrizionali: taglio scientifico, informazione trasparente, approccio informativo ma non prescrittivo, esclusione delle DOP e IGP.
“So che la Presidenza portoghese intende dedicare molta attenzione al tema del diritto dei consumatori”, ha concluso la Ministra “e proprio per questo invito ad approfondire anche il diritto alla trasparenza dell’informazione alimentare: i consumatori vogliono sapere da dove proviene un prodotto e cosa contiene. Dobbiamo aiutarli a comprendere e agire di conseguenza, senza voler sostituire al loro giudizio messaggi banali sulla presunta salubrità del cibo”.
E’ necessario fermare l’attacco al prodotti alimentari nazionali con il rischio del via libera all’etichetta nutrizionale a colori dell’Unione Europea che boccia ingiustamente quasi l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine (Dop/Igp) che la stessa UE dovrebbe invece tutelare e valorizzare soprattutto nel tempo del Covid.
Le dichiarazioni di Confagricoltura: “Pieno sostegno alla ministra Bellanova nella sua battaglia a Bruxelles”
Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, a proposito della decisione della responsabile del dicastero delle Politiche agricole di non proseguire nel negoziato europeo per un testo di conclusioni del Consiglio Agrifish sulle etichettature alimentari, dichiara “Pieno sostegno alla ministra Bellanova nella sua battaglia a Bruxelles per un’etichettatura trasparente. La sua battaglia è la nostra”.
“L’abbiamo ricordato anche ieri nell’European Food Forum, è prematuro decidere a Bruxelles, c’è bisogno di ulteriori approfondimenti” – ha proseguito il presidente di Confagricoltura -. Appoggiamo e sosteniamo l’etichetta a batteria dell’Italia Nutrinform Battery, l’unica pienamente conforme alle disposizioni comunitarie. Il Nutrinform è stato sviluppato da qualificati istituti di ricerca nazionali con la collaborazione dell’intera filiera agroalimentare, compresi i rappresentanti dei consumatori”.
Per Confagricoltura, il Nutri-Score fa distinzione tra buono o cattivo in modo discutibile sulla base dei contenuti di sale, grassi e zuccheri senza riferimenti alle quantità normalmente consumate e al regime alimentare. “Questa battaglia contro il Nutriscore la si fa per tutelare la filiera agroalimentare ma anche i consumatori che hanno diritto a trasparenza e corretta informazione”, ha concluso Giansanti.
Coldiretti: “Si rischia di promuovere cibi spazzatura e di sfavorire elisir di lunga vita come l’Olio extravergine di oliva considerato il simbolo della dieta mediterranea, ma anche specialità come il Grana Padano, il Parmigiano Reggiano ed il Prosciutto di Parma.
Un sistema che – sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – rischia di espandersi a livello globale dove in gioco ci sono 44,6 miliardi di esportazioni agroalimentari tricolori nel mondo tra i quali si conta una rilevante presenza di prodotti, dai formaggi all’olio fino ai salumi ingiustamente penalizzati dal nuovo sistema. La manovra degli altri Paesi punta a fermare la crescita del Made in Italy agroalimentare che nel tempo del Covid, insieme alle medicine, è l’unico settore a crescere all’estero (+2,9%) nei primi nove mesi del 2020 e può essere l’elemento di traino per l’intero tessuto economico del Paese.
Nell’ambito della definizione della proposta di conclusioni finali da approvare al Consiglio è fondamentale evitare che venga portato avanti un documento poco ambizioso sull’obbligo di indicazione di origine obbligatoria che cita come priorità solamente il latte e le carni mentre l’obiettivo della trasparenza sulla provenienza degli alimenti riguarda tutti i prodotti. Ma preoccupa anche l’apertura sull’ etichetta nutrizionale all’utilizzo dei colori o l’eccessiva semplificazione proposta che metterebbe fuori gioco la proposta italiana dell’etichetta a batteria.
L’etichettatura nutriscore francese come quello a semaforo adottato in Gran Bretagna influenzano il consumatore, con un bel verde, a scegliere prodotti con ingredienti di sintesi e a basso costo spacciandoli per più salutari. Un sistema fuorviante, discriminatorio ed incompleto e – sostiene la Coldiretti – finisce per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta.
In un momento difficile per l’economia – continua Prandini – dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza contrastando le indicazioni fuorvianti ed estendendo l’obbligo di indicare in etichetta il Paese d’origine di tutti gli alimenti per combattere la concorrenza sleale al Made in Italy. L’Italia grazie ai primati nella qualità e nella sicurezza alimentare conquistati a livello europeo – conclude Prandini – ha la responsabilità di svolgere un ruolo di leadership in Europa.
Il NutrInform non dà patenti di buono o cattivo: informa
Informazioni chiare, semplici ma allo stesso tempo complete, che consentono al consumatore di fare scelte pienamente consapevoli per la propria alimentazione.
Questa è la proposta italiana.
Il logo indica il contenuto di energia, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale presente in una singola porzione di alimento. Il contenuto energetico è espresso sia in Joule che in Calorie mentre il contenuto di grassi, grassi saturi, zuccheri e sale sono espressi in grammi. Inoltre, all’interno del simbolo a “batteria” è indicata la percentuale di energia, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale apportati dalla singola porzione rispetto alle quantità giornaliere di assunzione raccomandata.