Quattro ministeri italiani (Esteri, Agricoltura, Salute e Sviluppo Economico) riuniti nella Sala conferenze della Farnesina hanno presentato il sistema di etichettatura nutrizionale Nutrinform Battery, proposto dall’Italia nel quadro del negoziato sull’armonizzazione del sistema di etichettatura a livello Ue, e per confermare la netta posizione contro il sistema di etichettatura francese «semplicistico e senza evidenti fondamenti scientifici» chiamato Nutriscore
Luigi Di Maio: “L’Italia è contraria all’adozione del sistema Nutriscore”
“Nel quadro del Farm to fork l’EU ha lanciato una proposta di modifica dell’etichettatura, perché sia armonizzata su tutto il territorio dell’Unione. L’Italia è contraria ai semafori alimentari, perché legati ad una logica semplicistica e perché vogliono influenzare i consumatori, attraverso una classificazione arbitraria. Ad esempio al latte potrebbero essere assegnati punteggi peggiori alle bibite gassate. Per questo abbiamo lanciato -ha detto Luigi Di Maio, Ministro degli Affari esteri-, una nostra proposta per salvaguardare le produzioni agroalimentari europee e i sistemi DOP e IGP, a fronte dell’infondatezza del sistema semaforico. Con il Nutrinform battery vogliamo informare il consumatore su criteri trasparenti e scientificamente fondati. La nostra proposta intende fornire un contributo fattivo e una alternativa rispetto al Nutriscore”.
Il video dell’incontro
Roberto Speranza, Ministro della salute: “puntare sulla Dieta mediterranea
“Il Ministero della Salute ha avuto negli ultimi anni particolare attenzione al sistema alimentare. Appare fondamentale indirizzare il sistema agroalimentare attraverso una dieta equilibrata. L’Italia gode di una posizione di vantaggio, grazie alle produzioni e alla cultura gastronomica, che garantiscono qualità e criteri etici” spiega Roberto Speranza, Ministro della salute. “La dieta mediterranea ha un migliore profilo nutrizionale e un positivo impatto sulla salute. Negli ultimi anni si è è assistito a un passaggio verso stili di vita di diversi con un relativo aumento delle malattie ed un aumento delle spese sanitarie. Inoltre il Covid-19 ha fatto arretrare lo sviluppo sostenibile. Servono politiche nutrizionali basate su una dieta equilibrata: la dieta mediterranea si accompagna ad un aumento del consumo di alimenti salutari, come quelli ortrofrutticoli. L’eduzione nutrizionale possono ridurre l’accesso alle strutture sanitarie, educare e formare fin dall’età scolare porta ad una maggiore consapevolezza anche economica. Serve una strategia che garantisca visibilità internazionale e i sistemi di etichettatura nutrizionale possono aiutare all”interno di una dieta varia ed equilibrata. No a modelli a semaforo, perché il consumatore deve essere informato in maniera trasparente e il Nuntriform battery è lo strumento più adatto e rende le etichette uno strumento comprensibile per raggiungere i target nutrizionali. Il Ministero della salute ha sviluppato con Crea e Istituto di Sanità uno studio sull’impatto di questo sistema ed abbiamo effettuato uno studio comparativa sulla dieta mediterranea. Un secondo progetto portato avanti con il MAE è lo sviluppo di un osservatorio sulla dieta mediterranea”.
Stefano Patuanelli, Ministro dell’Agricoltura
“Parlare oggi di sistema di etichettatura fronte pacco, di Nutriform e Nutriscore significa parlare del futuro del sistema agroalimentare europeo. Fondamentale è centrare subito l’oggetto della discussione, sento la volonta comune di alcuni paesi di portare le produzioni agroalimentari verso modelli di omologazione che il nostro paese non può assolutamente accettare”, spiega Stefano Patuanelli, Ministro dell’Agricoltura. “Il nostro paese ha 841 prodotti Dop Igp, 16,6 mld euro di valore della produzione con marchi che hanno una protezione e che rappresentano un’eccellenza e una distintività e con oltre 200mila operatori. Valori che si commentano da soli. La nostra è un’agricoltura distintiva e di eccellenza, in ogni singolo comune italiano troviamo prodotti che vengono coltivati solo in quelle zone e che rappresentano storia, tradizione e cultura dei nostri comuni. Mettere in discussione tutto questo con un sistema di etichettatura che non dà informazioni ma che vuole solo condizionare il mercato significa non soltanto voler proteggere i nostri sistemi produttivi ma anche il diritto di ogni cittadino di avere le giuste informazioni rispetto quello che sta mangiando” ha proseguito Patuanelli.“La strategia One health non può essere confusa con la strategia One diet, non esiste una dieta unica che vada bene per tutti. Esiste il consumo moderato di tutti gli alimenti e la dieta mediterranea è patrimonio dell’umanità, la risposta giusta che coniuga salute ed eccellenze del nostro paese. Il Nutrinform è basato su dati scientifici e sulle analisi reali di cosa serve a livello nutrizionale a ciascun essere umano. Su questo tema si è mosso compatto e unito il sistema paese, abbiamo percepito da subito che una informazione sbagliata ai cittadini potesse portare ad una trasformazione delle nostre produzioni agroalimentari. Adesso dobbiamo convincere anche altri partner europei che l’informazione è una cosa e che il condizionamento è un’altra”.
Gilberto Pichetto Fratin, vice ministro del MISE
“La Commissione vuole rendere il sistema vincolante entro il 2022. Il regolamento attuale –ha affermato Gilberto Pichetto Fratin-, deve essere modificato per armonizzare le singole politiche nazionali. Dobbiamo evitare che le norme europee svantaggino il nostro paese rispetto ad altri stati membri. Le decisioni non devono essere prese da valutazioni economiche. Il consumatore potrà utilizzare una nuova app sviluppata con Federalimentare che consentirà di visualizzare una etichetta molto completa e basata sulle indicazioni dell’OMS. Si sta valutando di far apparire anche informazioni aggiuntive su prodotti DOP e IGP.Il Nutrinform informa senza dare giudizio, così da non influenzare consumatori consapevoli che vogliono informazioni supplementari e non superficiali. Non c’è la filosofia del colpo d’occhio come fa il Nutriscore, che induce all’errore ed è incoerente seguendo algoritmi non condivisibili. L’obiettivo è una informazione corretta e completa, cosa che il Nutriscore non può vantare. Alcune industrie iniziano ad adottare il Nutrinform, come associazione come la COPA, la COGECA, l’ETA. Tutto questo è la logica conseguenza di voler difendere il consumatore, i produttori e non meno rilevante è la difesa di tutto il sistema, a partire dall’agricoltura”.
Ivano Vacondio, Presidente Federalimentare
“Voglio dire grazie all’impegno, alla coerenza e all’unità con cui si sta portando avanti quello che a nostro avviso è a tutti gli effetti una battaglia di civiltà. Le questioni nutrizionali –ha sottolineato Ivano Vacondio, Presidente Federalimentare– sono fondamentali per l’Europa di oggi e di domani perché riguardano un aspetto fondamentale della nostra vita che è la nostra alimentazione. In questo modo coinvolgiamo aspetti essenziali quali la nostra salute ma anche le nostre tradizioni, i nostri territori e il senso di comunità oltre a poter donare alle generazioni future un mondo più sostenibile e rispettoso delle sue risorse naturali. Pertanto le soluzioni non possono essere di parte ma devono essere frutto di una riflessione ampia e condivisa all’interno dell’Unione europea. Vogliamo con questo evento aprire una discussione mettendo a disposizione degli altri paesi gli strumenti e il lavoro fatto in questo campo dall’Italia. Il Nutrinform è un unicum nel suo genere perché nasce da profonde riflessioni che hanno interessato tutti gli stakeholder, non è una proposta dell’industria o della filiera come invece è stato per altri schemi. Dobbiamo chiederci quale cultura nutrizionale europea vogliamo. Se vogliamo che educhi il consumatore a seguire diete più sane o semplicemente lo direzioni verso l’acquisto di un prodotto piuttosto di un altro. Non ci possiamo accontentare di standardizzare diete e produzioni, dobbiamo invece proteggere le nostre tradizioni produttive e le caratteristiche uniche dei nostri territori. Dobbiamo educare a consumare tutti i cibi nelle giuste porzioni e frequenze”.
Vincenzo Celeste, Direttore Generale DG Unione Europea, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
“Vorrei sottolineare l’impegno e la dedizione con cui i nostri diplomatici stanno tutelando gli interessi della nostra filiera agroalimentare nei competenti consessi europei. Da quasi tre anni si è sviluppato infatti un importante dibattito a livello Ue circa la possibilità di adottare un sistema di etichettatura alimentare uniforme che si applichi obbligatoriamente a tutti gli stati membri. Grazie ad una capillare azione di promozione i sistemi di tipo semaforico si sono affermati come la principale opzione nel tavolo negoziale, la principale opzione che in realtà deriva dalla mancanza di vere alternative. Ebbene oggi il nutrinform non è più semplicemente un’ipotesi ma una realtà alternativa ed è già ben presente e consolidata sul piano interno”.
“Come Farnesina il nostro impegno è di estendere il nostro sistema di etichettatura anche a livello europeo per fare in modo che l’Ue si possa dotare di un sistema equo e imparziale che conferisca giudizi scientifici e oggettivi rispetto ai valori nutrizionali degli alimenti. In altre parole che possa tutelare la salute ma senza penalizzare le filiere produttive o introducendo distorsioni di mercato, inducendo i consumatori a scegliere alcuni prodotti in luogo di altri. Vogliamo arrivare ad un sistema di etichettatura completo, trasparente, non discriminatorio ma fondato su basi scientifiche valide. Stiamo facendo tutto il possibile affinché non vengano adottati sistemi suscettibili di arrecare seri danni alla nostra industria agroalimentare sia tramite una efficace promozione del sistema nutrinform sia cercando di consolidare il punto di vista e l’azione di quei partner europei che condividono la nostra stessa posizione. La Farnesina mediante la direzione generale per l’Europa e la politica commerciale internazionale e la rappresentanza permanente presso l’Ue hanno assunto un ruolo guida nell’orientare il confronto di idee che sarà la base delle discussioni sulla prossima proposta legislativa della commissione che sarà presentata nella seconda parte di quest’anno” sottolinea Celeste.
“Il frutto dei lavori che stiamo producendo sono già maturati in diversi ambiti. Col sostegno della Repubblica Ceca abbiamo pubblicato un documento di posizione che identifica in maniera chiara e trasparente i principi generali a cui un futuro sistema comune europeo di etichettatura nutrizionale dovrebbe ispirarsi. Si tratta di un documento condiviso e sottoscritto anche da Cipro, Grecia, Lettonia, Romania e Ungheria. Più recentemente abbiamo intensificato la campagna informativa sui vantaggi connessi all’adozione del nutrinform e abbiamo portato avanti nelle nostre ambasciate eventi di promozione per stimolare riflessioni più approfondite anche in quei paesi che avevano espresso favore positivo sul nutriscore. Stanno cambiando posizione anche Paesi Bassi e sappiamo di dubbi e perplessità che nascono anche in paesi dove il Nutriscore è già radicato, oltre che da alcune associazioni di produttori transalpini”.
Il Segretario Generale della Farnesina, Ambasciatore Ettore Francesco Sequi
“La filiera agroalimentare rappresenta non solo una forza trainante della nostra economia ma di tutta l’economia europea. Esprime inoltre una componente fondamentale della nostra identità nazionale, l’agroalimentare italiano è da sempre sinonimo di alta qualità, si contraddistingue per la sua sostenibilità e la sua tutela della biodiversità. Incorpora ricerca e innovazione tecnologica insieme al rispetto del territorio e della tradizione. Tutte queste caratteristiche accompagnate da una estrema qualità rendono i prodotti Made in Italy tra i più apprezzati e più salutari al mondo. La dieta mediterranea è riconosciuta dall’Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità e fornisce, ce lo dice la scienza, uno schema affidabile per una alimentazione equilibrata e completa. Secondo il Bloomberg healthiest country index l’Italia è il secondo paese più sano al mondo ed è interessante notare come i paesi più sani al mondo siano quelli che usano la dieta mediterranea. Siamo orgogliosi di questi primati e vogliamo che siano difesi celebrati ovunque. Questo è ciò che la Farnesina fa quotidianamente impegnandosi nel sostegno e nella promozione delle indicazioni geografiche registrate in Ue.
Nel quadro del Farm to fork lavoriamo attivamente per stimolare un confronto a livello europeo su quello che sono gli effetti distorsivi dei sistemi di etichettatura a semaforo. Qui è in gioco la tutela dei consumatori europei. Per questo portiamo avanti questo concetto, il nutrinform che è un sistema semplice, trasparente, elaborato su rigorosi dati scientifici. L’obiettivo principale deve essere quello di orientare in modo chiaro e consapevole le scelte di acquisto e di consumo. Non si tratta di una pura difesa di interessi italiani. Qualsiasi scelta a livello europeo deve essere oggettiva e non discriminatoria, rispettosa delle diete tradizionali cioè di un modello alimentare associato ad uno stile di vita sano”.
Marco Silano, dell’Istituto Superiore di Sanità
“Abbiamo valutato l’efficacia del Nutrinform battery, valutando alcuni aspetti, come la capacità di informare, l’impatto sulla salute, la guida agli acquisti, la riformulazione, la valutazione della qualità nutrizionale degli alimenti e l’understanding. Ci siamo attenuti alla normativa europea sull’informazione al consumatore e come parametro di efficacia abbiamo valutato l’impatto del Nutrinform. Per raggiungere questo scopo abbiamo individuato 3 gruppi di 100 famiglie ciascuno valutate per reddito e abitudini alimentari. Dopo aver effettuato la spesa hanno ricevuto la visita dei nostri operatori che hanno attaccato uno dei tre possibili etichette fronte pacco: il Nutriscore, il Nutrinform e uno sticker nullo.
Abbiamo valutato cinque categorie di prodotti attraverso un questionario che valuta diversi aspetti della conoscenza nutrizionale dell’individuo in due momenti diversi: al tempo zero e dopo 4 settimane. Il risultato che emerge come con il Nutriscore non cambia la conoscenza sugli aspetti nutrizionali dopo un dato periodo, mentre il Nutrinform effettivamente informa, compiendo il proprio compito”.
Andrea Ghiselli
“L’etichettatura degli alimenti si inserisce nella strategia Farm to Fork, che propone di inserire sui pacchi informazioni chiare per fare scelte consapevoli e salutari. Sono state sviluppate diverse proposte di etichette prima del regolamento 1169 dell’Unione Europea. Alcuni sono sviluppati su basi informative, altri sono direttive, cercando di attirare l’attenzione per far fare una scelta immediata al consumatore, imponendo una scelta. Per il Nutrinform abbiamo scelto l’informazione, scegliendo un sistema oggettivo e non interpretativo, spiegando cosa c’è nella porzione che stiamo comprando e come incide sulla dieta complessiva. Con i sistemi semaforici non abbiamo l’indicazione dei singoli nutrienti, mentre il Nutrinform si basa sugli allegati del regolamento europeo, legati al consumo di 2000 Kcal giornaliere, la media dei consumi della popolazione europea. Il Nutrinform informa su tutti gli aspetti, anche quello energetico giornaliero, così che il consumatore impari anche il concetto di porzione”.
Cancer Plan, salvi vino e birra: respinto il tentativo della Commissione Europea
Sono passati gli emendamenti De Castro-Dorfmann. “Il Parlamento Europeo salva quasi diecimila anni di storia del vino”: tutte le dichiarazioni di soddisfazione. Leggere su Gustoh24.
Nutrinform Battery l’alternativa italiana al sistema a semaforo “Nutriscore”
Il governo italiano, le associazioni di categoria, Federalimentare, diversi settori dell’industria alimentare e della Gdo, con Conad in prima fila (leggere QUI), sono da tempo schierati contro il modello francese di etichetta a semaforo, nota con il nome di Nutri-Score e propongono come alternativa il NutrInform Battery. Leggere su Gustoh24.
Farnesina: Nutrinform Battery l’alternativa italiana al sistema a semaforo “Nutriscore”