Mario Draghi ha sciolto la sua riserva annunciando la sua squadra di governo. Oggi presterà giuramento, intorno alle 12, e si recherà poi alle Camere per la Fiducia.
Da quel momento prenderà ufficialmente via il primo Governo Draghi. Tra le novità principali l’annunciata istituzione del Ministero per la Transizione Ecologica, che sarà nelle mani di Roberto Cingolani (nella foto di copertina), che unirà le competenze dell’Ambiente con quelle a livello energetico finora assegnate a vario titolo ad altri dicasteri.
Nato a Milano nel 1961, Roberto Cingolani è cresciuto a Bari dove nel 1985 si è laureato in Fisica. Segue un periodo di specializzazione presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Docente presso l’Università del Salento tra il 1992 e il 2004, Cingolani è stato “Visiting Professor” alla Tokyo University (Giappone) prima e alla Virginia Commonwealth University (Richmond, USA) poi.
Nel 2005 è stato nominato direttore scientifico dell’IIT (Istituto Italiano di Tecnologia) di Genova. Qui ha lanciato “Humanoid Technologies”, programma interdisciplinare che affonda le sue basi sull’idea che le soluzioni più efficaci per migliorare la qualità della vita derivino dall’imitazione tecnologica della natura.
Chief Technology and Innovation Officer di Leonardo dal 2019, è stato fino a giugno 2020 tra i membri della tassa force guidata da Vittorio Colao per supportare il Governo Conte nella gestione della Fase 2.
Pecoraro Scanio: “A Cingolani e Patuanelli auguri per Transizione e Agricoltura. Bene ministero Turismo ma occorre investimento vero”
“Transizione Ecologica, Agricoltura e Turismo sono scommesse essenziali per il rilancio della nostra economia. I nuovi ministeri per la Transizione Ecologica e Turismo potranno essere una novità positiva se saranno dotati di strumenti adeguati.
Quindi In particolare auguro buon lavoro a Cingolani e Patuanelli per Transizione Ecologica e Agricoltura e spero che Garavaglia riesca a costruire un vero ministero del Turismo mettendo fine all’indegna migrazione di questa funzione tra diversi dicasteri” Questo il commento di Alfonso Pecoraro Scanio già ministro dell’Ambiente e dell’Agricoltura e docente di turismo alle università di Milano,Roma e Napoli.
Stefano Zuppello, Presidente di Verdi Ambiente e Società
Ministero per la Transizione Ecologica: buona notizia….se non rimane una scatola vuota
“Unire lo sviluppo economico con la questione ambientale – dichiara Stefano Zuppello, Presidente di Verdi Ambiente e Società – può essere l’occasione che gli ambientalisti aspettavano da sempre per determinare un nuovo tipo di sviluppo. La sfida è davvero importante e può contare sul Next generation Eu dove è previsto che il 37% dei 210 miliardi destinati all’Italia, circa 78 miliardi, debbano essere destinati alla sfida climatica. Quindi il banco di prova per misurare la vera importanza di questo Ministero sarà proprio conoscere su quale programma verranno investiti questi fondi. Gli obbiettivi per noi ambientalisti sono chiari: decarbonizzazione rivedendo le politiche energetiche del nostro Paese riscrivendo il Piano Nazionale Energia e Clima che punti realmente sulle rinnovabili; riconversione investendo fondi su questo fronte con la riconversione di industrie inquinanti promuovendo la innovazione tecnologica e la bioeconomia; riqualificazione del territorio con fondi destinati ad interventi di messa in sicurezza di paesi e città con un piano di risanamento idrogeologico; economia circolare a partire dal riciclaggio dei rifiuti e dal riutilizzo del materiale; patrimonio ambientale con la necessaria implementazione del nostro patrimonio naturale con nuovi parchi e aree protette. Per far si che questo Ministero, come ci auguriamo, non rimanga una scatola vuota – continua Zuppello – si dovrà quindi rivedere il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) adeguandolo a quanto, tra l’altro, ci richiede espressamente l’Europa con le linee guida recentemente approvate. Aspettiamo, quindi, che dopo l’annuncio importante di questo nuovo Ministero, ci siano dei fatti concreti che possano determinare un vero cambiamento del modello di sviluppo. La crisi sociale ed economica che la pandemia sta generando, l’aumento conseguente delle disuguaglianze sociali, sono questioni che possono essere affrontate solo con dei reali cambiamenti degli stili di vita e creando una società più equa e sostenibile”
Stefano Patuanelli è il nuovo ministro alle Politiche agricole
Dal ministero dello Sviluppo Economico arriva alle Politiche agricole Stefano Patuanelli. 47 anni, tre figli, laureato in ingegneria, e’ nato a Trieste, dove nel 2005 e’ stato tra i primi ad animare il gruppo Beppe Grillo, Patuanelli, è da sempre fedelissimo di Di Maio e rappresenta l’area moderata dei 5 Stelle.
E’ stato consigliere comunale nel capoluogo giuliano e poi Capogruppo del Movimento in Senato. E soprattutto è stato fra i protagonisti della trattativa perche’ il governo M5s-Pd arrivasse al traguardo. Le quotazioni di Patuanelli sono cresciute di giorno in giorno durante il confronto con i delegati del Pd e, prima della crisi di governo, si era parlato di lui anche per un possibile passaggio di testimone con il ministro Danilo Toninelli al ministero delle Infrastrutture.
Eletto consigliere e tesoriere dell’Ordine degli Ingegneri nel 2009, nel 2011 ha ritenuto corretto dimettersi, pur senza formale incompatibilità delle cariche, perché eletto in Consiglio comunale, dove ha lavorato per cinque anni, approfondendo lo studio dell’amministrazione pubblica e dei servizi pubblici. Durante il mandato si occupa di pianificazione territoriale, edilizia, ambiente, infrastrutture e trasporti.
“E’ stata una esperienza che mi ha fatto capire quanto poco basterebbe per migliorare la qualità della vita dei cittadini“, scrive sul suo profilo sul sito del Mise. Alle elezioni politiche nazionali del 2018 viene eletto senatore nella circoscrizione Friuli Venezia Giulia e successivamente scelto come capogruppo al Senato. Presta giuramento di fronte al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il 5 settembre 2019 come Ministro dello Sviluppo Economico.
Massimo Garavaglia, ministro del Turismo
Massimo Garavaglia è il neo ministro leghista al Coordinamento delle iniziative nel settore del turismo e sarà preposto al nuovo ministero del turismo.
L’investitura di Mario Draghi, che rilancia il dicastero accorpato nello scorso esecutivo al Mibac, ora con portafoglio – quello del turismo – porta alla ribalta l’economista di Cuggiono (Milano), nato nel 1968, laureato in Economia e commercio presso l’Università Bocconi e in Scienze politiche presso l’Università Statale di Milano. Avversario del fronte sovranista degli economisti leghisti, già due volte sindaco del suo comune di residenza, Marcallo con Casone, è stato anche membro di diversi consigli di amministrazione, tra cui Cassa depositi e prestiti.
Deputato nel 2006, alle successive elezioni politiche del 2008 viene eletto al Senato in Lombardia, diventando il senatore più giovane della storia della repubblica. Nella XVIesima legislatura ricopre l’incarico di vicepresidente della Commissione Bilancio del Senato. Confermato al Senato nel 2013, è poi scelto dal presidente della Lombardia, Roberto Maroni alla nomina di assessore all’Economia. Nelle ultime politiche del 2018, viene eletto deputato nel collegio uninominale di Legnano, sostenuto dal centrodestra, per poi essere nominato il 12 giugno viceministro dell’Economia nel Governo Conte I, che vede l’alleanza M5S-Lega.
Ecco la lista dei ministri del Governo Draghi
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Economia: Daniele Franco
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Giustizia: Marta Cartabia
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Lavoro: Andrea Orlando
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Istruzione: Patrizio Bianchi
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Università: Cristina Messa
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Cultura: Dario Franceschini
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Salute: Roberto Speranza
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Infrastrutture e Trasporti: Enrico Giovannini
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Difesa: Lorenzo Guerini
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Sviluppo Economico: Giancarlo Giorgetti
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Agricoltura: Stefano Patuanelli
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Esteri: Luigi di Maio
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Interni: Luciana Lamorgese
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Transizione Ecologica: Roberto Cingolani
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Transizione Digitale: Vittorio Colao
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Turismo: Massimo Garavaglia
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Pari Opportunità e Famiglia: Elena Bonetti
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Giovani: Fabiana Dadone
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Disabilità: Erika Stefani
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Sud: Mara Carfagna
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Rapporti col Parlamento: Federico D’Incà
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Pubblica Amministrazione: Renato Brunetta
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Affari generali e autonomie: Mariastella Gelmini