Dalle indiscrezioni alle prime dichiarazioni ufficiali. Ci riferiamo al (probabile) accordo tra le fiere di Milano e di Parma nel settore del food.
Correva l’anno 2009 quando Fiere di Parma (proprietaria, insieme a Federalimentare, del marchio Cibus) e Fiera Milano (proprietaria del marchio Tuttofood), firmarono un protocollo d’intesa tra le due società con l’obiettivo di semplificare il quadro fieristico nazionale nel settore agroalimentare ed evitare dannose duplicazioni nel rispetto dei reali interessi dell’utenza industriale e del sistema fieristico nazionale.
Ma allora le forti divergenze tra le due fiere fecero saltare questo coordinamento e non se ne fece più nulla.
In questi ultimi giorni si è ritornato a parlare di un accordo tra Parma e Milano a partire da alcune indiscrezioni giornalistiche di “Repubblica Parma” e “Sole 24 Ore”.
Partiamo da una smentita. Mentre a Gustoh24 dai diretti interessati non risulta confermato, come scrive anche il quotidiano “il Foglio”, (che riprende le anticipazioni di Repubblica Parma) che ci sia stata per l’accordo “la determinazione del commissario straordinario della Camera di Commercio, Andrea Zanlari, in occasione della recente assemblea di Fiere di Parma, di cui la Cciaa è socio”, è invece un fatto che, dopo l’indiscrezione dei giornali, è uscita la nota congiunta delle due società fieristiche di Parma e Milano che hanno scritto: «Le parti confermano che sono in corso una serie di approfondite analisi da parte del management e dei rispettivi advisor, per configurare una ipotesi di partnership tra Fiera Milano e Fiere di Parma. A tale riguardo, si precisa che allo stato attuale la potenziale operazione non è ancora stata oggetto di delibera approvativa da parte degli organi delle rispettive società in quanto sono ancora in corso le opportune verifiche circa la fattibilità della stessa».
Da registrare, a conferma che la prospettiva di un accordo è molto concreta, la nota ufficiale di Fiera Milano uscita lo scorso 25 gennaio 2022: “In riferimento alle notizie pubblicate da alcuni organi di stampa, Fiera Milano S.p.A. (“Fiera Milano” e/o la “Società”) conferma che sono in corso una serie di approfondite analisi da parte del management e di advisor, per configurare una ipotesi di partnership tra la Società e Fiere di Parma. A tale riguardo, si precisa che allo stato attuale la potenziale operazione non è ancora stata oggetto di delibera approvativa da parte degli organi delle rispettive società in quanto sono ancora in corso le opportune verifiche circa la fattibilità della stessa. La Società continuerà a monitorare l’informazione e se ne darà comunicazione secondo le norme applicabili”.
Anche l’amministratore delegato di Fiere di Parma, Antonio Cellie, alla Rai ha affermato: “Da molto tempo auspico una armonizzazione del sistema fieristico per poter scalare e competere con i due grandi giocatori europei che sono Sial a Parigi e Anuga a Colonia. Per farlo, occorre trovare un accordo con i colleghi di Milano in modo da specializzare le rispettive manifestazioni. Cibus è e resterà la fiera di riferimento del made in Italy e del terroir, ovvero Dop e Igp. Tuttofood, perché si fa a Milano, potrebbe ambire a giocare un ruolo diverso, cioè quello di una fiera internazionale dove la maggior parte degli espositori non sono quelli italiani ma esteri che magari espongono più volentieri a Milano rispetto a un’altra piazza europea”.
Le trattative sono dunque concrete, “ma resterebbero ancora alcuni dettagli da definire, e non di poco conto, a cominciare –scrive il Sole 24 Ore– dal valore da attribuire a Tuttofood, uno dei fiori all’occhiello di Fiera Milano, che nell’ultima edizione pre-Covid (2019) aveva registrato oltre 3mila espositori (per l’84% italiani) e 82.500 visitatori (per il 23% da 143 Paesi). Numeri simili a quelli di Cibus, che nell’ultima edizione pre-pandemia ha visto 3.100 espositori e 82mila visitatori”.
Infine da segnalare anche un’altra questione non secondaria, che riguarderebbe, a quanto riferisce il Sole 24 Ore, la nuova governance che Fiere di Parma dovrebbe assumere in seguito all’ingresso del nuovo socio, attraverso una revisione dello statuto. Attualmente, la compagine societaria vede come maggiori azionisti Crédit Agricole Italia, con il 34,42%, il Comune e la Provincia di Parma, ciascuno con il 19,58%, la Camera di commercio locale, con il 12%, l’Unione parmense degli Industriali con l’8,44% e la Regione Emilia-Romagna con il 5,08%.
È facile ipotizzare che, in cambio della cessione di una delle sue manifestazioni di punta, Fiera Milano potrebbe non accontentarsi di un posto in consiglio.
Le date delle due fiere TuttoFood Milano e Cibus Parma
Fiera Milano organizza TuttoFood (la prossima edizione è prevista dall’8 all’11 maggio 2023), e Fiere di Parma, che promuove Cibus (in calendario al 3 al 6 maggio 2022).
Se le Fiere di Milano e Parma smettono di litigare
Staffetta per sfidare Colonia
Infine da segnalare che Dario De Vico su l’Economia, supplemento economico del Corriere della Sera del 31 gennaio, dopo aver parlato di questo negoziato per una nuova alleanza nell’alimentare Parma – Milano, scrive “Vedremo dunque se, una volta risolte le beghe di campanile e neutralizzati gli Immancabili colpi di coda, il combinato disposto Milano-Parma riuscirà davvero a sfidare tedeschi e francesi. Il modello del Salone del Mobile costituisce sicuramente un patrimonio organizzativo a cui attingere, anche se nell’arredo Milano ha la leadership mondiale e sarebbe già tanto se nel food si riuscisse a scalare il ranking europeo”.