Il gruppo Barilla festeggia il traguardo. E a Milano spunta l’iconica «casetta»
In Piazza Gae Aulenti la maxi Sveglia a forma di Mulino, ispirata all’iconico modello degli anni ’80, visitabile dal 19 febbraio per 5 giorni
Mulino Bianco compie 50 anni e ha portato sulle tavole degli Italiani oltre 140 prodotti da forno. Nell’ottobre del 1975 fanno la loro comparsa le prime confezioni di biscotti (Tarallucci, Molinetti, Pale, Campagnole, Galletti e Macine) con il logo che oggi conosciamo. Da allora, mezzo secolo di prodotti iconici diventati veri e propri “cult”, campagne memorabili, oggetti e personaggi che fanno ormai parte della memoria di intere generazioni, dal Piccolo Mugnaio Bianco alla gallina Rosita, dalla tazza in coccio alla radio sveglia, fino alle “Sorpresine”.
5 decenni che hanno segnato l’immaginario collettivo
Il 2025 si trasforma in un anno di celebrazioni per Mulino Bianco, brand valorizzato dalla lungimiranza di Pietro Barilla, che ha saputo evolversi in relazione al contesto sociale delle varie epoche, cercando di soddisfare i nuovi bisogni delle persone. Nel corso del 2025 è previsto un calendario ricco di iniziative, con un pack delle principali referenze di prodotti che riporta una grafica dedicata ai 50 anni, il ritorno del celebre Piccolo Mugnaio Bianco, una special consumer promo che riedita tre premi storici.
Timelapse dell’allestimento in Piazza Gae Aulenti a Milano della maxi Sveglia a forma di Mulino, ispirata all’iconico modello degli anni ’80, visitabile dal 19 febbraio per 5 giorni
E per tagliare il nastro, un’inaugurazione speciale: in Piazza Gae Aulenti compare un’installazione che riproduce in formato maxi l’iconica Sveglia a forma di Mulino degli anni ‘80, un invito ad assaporare un risveglio ed una colazione all’insegna dei ricordi, da vivere attraverso un’esperienza immersiva ed emozionale unica.
Un love brand consumato dal 97% degli italiani che riporta all’infanzia
Fin dalla sua nascita Mulino Bianco è un “love brand”, leader nel mercato nel settore dei prodotti da forno in Italia, presente oggi nelle case di 23 milioni di famiglie. Oggi è il marchio scelto con più frequenza dagli Italiani (Brand Footprint Europe Report 2024 di Cps Gfk). I prodotti Mulino Bianco vengono consumati dalla quasi totalità degli Italiani (circa il 97%) e 4 su 10 li consumano 4 o più volte alla settimana, con un 23% per cui sono una presenza quotidiana sulla propria tavola.
Mulino Bianco evoca dolci ricordi e memorie: quasi 9 Italiani su 10 (86%) indicano ricordi d’infanzia in cui la marca è stata presente e l’88,3% degli intervistati ha dichiarato di aver consumato i prodotti del marchio da bambini (per il 74,7% era la marca più consumata). Sono alcuni dei dati emersi dalla ricerca “Mulino Bianco e gli Italiani”.
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140 referenze, 12 milioni di pack venduti a settimana, 6 stabilimenti e 50 linee produttive
Mulino Bianco vanta un’ampia gamma di prodotti, dai biscotti alle merende, passando per pani e cracker, con oltre 140 prodotti (per un totale di 180 formati), la metà dei quali dedicati al momento della colazione. Ogni settimana vengono venduti in media 12 milioni circa di pack, prodotti nei 6 stabilimenti produttivi presenti in tutta Italia (Novara, Ascoli, Cremona, Castiglione delle Stiviere, Melfi, Rubbiano), per 50 linee di produzione, su 1.180.000 metri quadri di superficie totale.
Abbracci, crostatine e macine i primi prodotti che gli italiani associano al brand
Biscotti (66,8%) e merendine (62,8%) sono i prodotti a cui gli Italiani pensano maggiormente quando si nomina Mulino Bianco mentre Abbracci, Crostatine e Macine sono i primi tre prodotti che vengono associati al brand (con il 31,5%, 29,7% e 29,3%) seguiti da Flauti (22,3%) e Baiocchi (21,5%).
Per 1 italiano su 4 Mulino Bianco ha contribuito a creare la colazione italiana
La prima colazione, consumata a casa, per la maggior parte degli Italiani è un rito che fa parte della propria quotidianità e per più di 1 Italiano su 4 (26,4%) è proprio Mulino Bianco ad aver cambiato il modo di fare colazione e merenda. Se, fino ai primi anni Settanta, la colazione dolce era considerata un pasto per i bambini, nel 1978, tre anni dopo la nascita di Mulino Bianco, si è assistito alla “popolarizzazione dei biscotti” passati a oggetto di consumo quotidiano anche per gli adulti.
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Raccolta punti e sorpresine per gli italiani sono sinonimo di Mulino Bianco
E se il Coccio è il primo premio messo in palio, nei ricordi degli Italiani svettano Fornetto scaldabrioche e Tovaglie, tra le raccolte punti più citate secondo la survey AstraRicerche (26,4% e 21,8% rispettivamente). Circa 1 Italiano su 6 ricorda, invece, le raccolte punti dedicate al Coccio, alla Radio Sveglia a forma di Mulino, ai piatti, al portapane, alla zuccheriera e agli astucci e agli zaini del piccolo Mugnaio Bianco.
L’impegno concreto di Mulino Bianco per “un mondo più buono”
L’ambizione del brand è, da sempre, garantire qualità, gusto, scelte sostenibili e costante innovazione per rispondere ai bisogni delle persone. Un impegno che si traduce anche nell’ingente investimento in ricerca e sviluppo del Gruppo di Parma che ha portato, dal 2010, a migliorare il profilo nutrizionale di circa 140 prodotti da forno, riducendo la quantità di zucchero, in alcuni casi eliminata, in circa 30 prodotti da forno per il mercato italiano.
Contestualmente, il brand si sta impegnando ad utilizzare sempre più farina integrale, semi, frutta secca e a soddisfare le diverse esigenze nutrizionali.
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Dalla gallina Rosita all’orsetto, ecco gli spot entrati nell’immaginario collettivo
Nel 1976 Mulino Bianco entra nel mondo degli spot pubblicitari e da allora ha segnato la storia con campagne che appartengono di diritto all’immaginario collettivo e alla storia della televisione. Per quasi 4 Italiani su 10 (37,2%), la pubblicità Mulino Bianco ricordata con maggiore affetto è quella interpretata dal Mugnaio sempre affiancato dalla gallina Rosita, del 2012.
In TV negli anni ’70: Carosello e filastrocche, un ritorno alle cose buone di una volta
Nel 1976, Carosello divenne un fenomeno di costume. Mulino Bianco entra per una stagione nel suo mondo con una serie di racconti dedicati al ritorno alle buone cose di una volta attraverso le Filastrocche, storie della tradizione recitate da una mamma alla propria bambina e accompagnate da un motivo musicale che ben presto diventa l’emblema del marchio. Nel 1979 viene lanciato L’Abbecedario, una campagna pubblicitaria in cui le lettere dell’alfabeto si circondano degli ingredienti più genuini come grano maturo, uova fresche e latte appena munto. Emergono le scene di un mondo agreste e il valore della famiglia, intesa come luogo di sicurezza, armonia e felicità.
In TV negli anni ’80: le avventure del Piccolo Mugnaio Bianco e dell’amata Clementina
Nel 1981, Mulino Bianco conquista lo spazio televisivo riservato ai bambini con il Piccolo Mugnaio Bianco (PMB). Il personaggio trascorre le giornate nel suo mulino sfornando dolci per l’amata Clementina, che però non si accorge mai di lui. PMB non perde la speranza di conquistarla, trasmettendo un insegnamento di vita: ogni giorno dobbiamo conquistare le persone che amiamo. Nel 1985, la nuova campagna recita “Mangia sano, torna alla natura” e per circa un decennio prende forma l’immagine suggestiva della Valle Felice, luogo idilliaco in cui si colloca il Mulino. L’evocazione nostalgica di “quando i mulini erano bianchi…” introduce tutte le comunicazioni. Nel 1987, il mito della Valle Felice evolve con nuove sensibilità sociali: la “Ragazza con la chitarra” racconta la vita dei campi in modo più realistico, ricordando che “Ci sono cose che il tempo non cambia”.
In TV negli anni ’90: la quotidianità della Famiglia del Mulino
Nel 1990 avviene una rivoluzione comunicativa, trasformando il marchio in un luogo fisico. Molti italiani sognano di abitare “nel verde” e si passa da un arcaico mondo contadino a una famiglia moderna che va a vivere in un antico mulino. La mamma insegnante, il papà giornalista, i due figli e il nonno rappresentano la quotidianità di una tipica famiglia italiana. Nel 1994, il messaggio chiave diventa “Mangia sano, trova la natura”: anche in città si può riscoprire la genuinità. Gli spot mostrano le più note piazze d’Italia colorate di verde, da Roma a Milano, da Venezia a Napoli. Nel 1996, Mulino Bianco ritorna a mettere il prodotto al centro della comunicazione: uno spot di 60 secondi rafforza i valori di genuinità e famiglia con lo slogan “Mulino Bianco è con te dall’alba al tramonto”.
In TV negli anni 2000: tante favole e cartoni animati
Per i suoi 25 anni, Mulino Bianco lancia le “Favole”, con i prodotti protagonisti di storie magiche ispirate a Cenerentola, Cappuccetto Rosso, Biancaneve, Alice e il Pifferaio, accompagnate da brani di successo per diffondere il messaggio “Mangia sano e vivi meglio”. Nel 2002, la fiaba classica torna con Shrek, l’orco buono campione di incassi che entra nel mondo di Mulino Bianco con una serie di spot sui Flauti. Nel 2004, con “Riscopriti genuino”, Mulino Bianco racconta situazioni reali di vita quotidiana. Nel 2006, Salvatores dirige “Il Panettiere immaginario”: un ragazzino sogna la cucina di casa invasa dagli “uomini della farina” che impastano il pane per tutta la notte. Nel 2007, gli spot “Liberi per Natura” introducono uno stile moderno e leggero. Nel 2009, la campagna “Nel Mulino che Vorrei” segna l’ingresso nella comunicazione digitale con una piattaforma innovativa per dialogare con i consumatori e sviluppare nuove idee.
In TV negli anni 2010: nel mondo buono di Antonio e Rosita
Nel 2011 parte la campagna “Il piacere di mangiare sano”, che esalta il sapore di un momento grazie alla magia del disegno. Nel 2012, si scopre il Mulino come luogo senza tempo con al centro la figura del Mugnaio, che prepara prodotti con passione e cura, sempre affiancato dalla sua fedele compagna, la gallina Rosita. Nel 2017, il Mulino passa a una nuova generazione: un padre decide di puntare sulla figlia Emma, che porta idee nuove, affiancata dal giovane agronomo Giovanni.
In TV negli anni 2020: le cose buone ci rendono felici
Nel 2020 Mulino Bianco celebra i suoi 45 anni con una campagna che mette al centro le persone e la loro ricerca della felicità, con il messaggio “Le cose buone ci rendono felici”. Lo spot viene lanciato in un periodo delicato per il Paese, sottolineando l’importanza dei piccoli momenti di gioia. Nel 2024 arriva la campagna “C’è un mondo più buono”, che trasmette il messaggio di saper riconoscere la bontà nel quotidiano. Lo spot racconta la storia di una famiglia a colazione con i Galletti Mulino Bianco e una bambina che perde il suo orsacchiotto sull’autobus, per poi ritrovarlo grazie a un atto di gentilezza. La campagna si conclude con il nuovo posizionamento del brand: “C’è un mondo più buono”.
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