Da Firenze parte una sfida ai colossi del delivery come Glovo e Just Eat per rivendicare un lavoro dignitoso e maggiori diritti.
Nelle scorse settimane da Milano, una storica sentenza riconosceva alcuni diritti ai rider: “Cittadini, non schiavi. Vanno assunti in 60mila” (leggere su Gustoh24), ma il settore del cibo a domicilio, nonostante i passi avanti compiuti in questi ultimi tempi, rimane ancora indietro su molti aspetti.
Ma da Firenze arriva una bella notizia: la nascita dei Robin Coop.
Robin Coop non è certo un nome scelto a caso: rievoca Robin Hood, l’eroe popolare che rubava ai ricchi per donare ai poveri.
Così anche i rider fiorentini, hanno in mente di riequilibrare il mercato del delivery spostando parte del lavoro dai giganti internazionali alla loro cooperativa familiare.
Ecco cosa dicono: «Vogliamo offrire salari migliori e condizioni dignitose ai lavoratori, minori costi per i ristoratori e un servizio che sappia essere sempre puntuale, economico e rispettoso dell’ambiente. Il delivery è un mercato in enorme espansione, e non riteniamo giusto che questi profitti vadano ad arricchire paradisi fiscali esteri anziché rimanere qua, nella comunità che li genera».
Nasce così un delivery a filiera corta, che avverrà anche tramite app che verrà presentato ufficialmente alla città a metà del mese di giugno.
La parola d’ordine è quella di presentare una realtà “sostenibile a 360 gradi”.