“Causa Covid-19, il Pil italiano si potrebbe ridurre quest’anno dell’8,5% al Centro-Nord e del 7,9% al Sud. Il dato emerge dal report stilato dalla Svimez, che sottolinea due punti: l’emergenza sanitaria ha colpito più il Nord, ma gli impatti sociali ed economici uniscono il paese; il Sud rischia di rimanere indietro nella fase della ripresa perché sconta la precedente crisi, dalla quale non si è ancora ripreso. In particolare, “il costo e il grado di indebitamento più la redditività operativa portano a stimare una probabilità di uscita dal mercato delle imprese meridionali quattro volte superiore rispetto a quelle del Centro-Nord”. Così aveva spiegato al quotidiano il Manifesto, a fine aprile del 2020, il presidente della Svimez Adriano Giannola,
Il “grande malato d’Europa” ha bisogno di tanta, ma tanta attenzione.
In questi giorni molto si è scritto su questo tema e nelle scorse settimane è stato anche lanciato un “Manifesto del Sud” promosso proprio dal presidente Svimez Adriano Giannola e firmato da studiosi e manager. .
Noi pubblichiamo un articolo del giornalista de la Repubblica Giuseppe Smorto, apparso sul blog di la Repubblica
Utilizzare le risorse per colmare un divario storico, avvicinare le regioni povere di Europa a quelle più produttive. Creare infrastrutture utili che permettano libertà di movimento ai cittadini, una migliore circolazione delle merci, Favorire lo sviluppo di autostrade del mare. Attenuare i rischi nelle zone ad alto rischio sismico con opere in sicurezza. Può essere un libro dei sogni o il libro della rinascita questo manifesto del Sud promosso dal presidente Svimez Adriano Giannola e firmato da studiosi e manager. Nasce sull’onda del Next Generation EU e parla del Sud come “grande malato d’Europa”.
“Il Recovery Fund (Programma Next Generation EU), destina 209 dei 750 miliardi di euro (28%) all’ Italia, con l’esplicito mandato di promuovere lo sviluppo sostenibile, di ridurre le disuguaglianze territoriali e sociali, di sostenere l’innovazione tecnologica e accrescere la competitività. Coesione, disuguaglianze, sviluppo sostenibile e tecnologico – in chiaro – si chiamano Mezzogiorno. Con i parametri scelti per attribuire le risorse, (disoccupazione, reddito pro-capite, popolazione, perdita cumulata di PIL) 111 dei 209 miliardi di euro sarebbero riconducibili al Sud. Un dato, non una rivendicazione; una denuncia, che invita a por fine allo spreco di enormi potenzialità, ad arrestare la disgregazione frutto del crescente divario Nord-Sud e di quello, ancor più allarmante, tra Italia ed Europa, che coinvolge anche le regioni settentrionali” si legge nel documento.
“Queste considerazioni sulle grandi opportunità non ancora raccolte impongono un’assoluta determinazione a dar corpo alla opzione euro-mediterranea, finora elusa, che si realizza nella “rivoluzione logistica” del Paese, sostenuta dal forte sviluppo delle energie rinnovabili, reso possibile dalle grandi risorse nazionali e dai carburanti alternativi, dalle connesse tecnologie sostenibili, per un minore impatto ambientale.
I necessari interventi infrastrutturali, di sistema, si accompagnano a importanti esternalità, come nel caso della TAV Salerno-Reggio Calabria indispensabile fattore di perequazione del diritto alla mobilità nel Paese o, parimenti, della linea ferroviaria TAV-TAC Napoli-Bari, funzionale al ‘quadrilatero’ delle Zone Economiche Speciali dei porti di Napoli, Bari, Taranto, Gioia Tauro e che, al contempo, recupera Irpinia, Sannio e Murge dalla condizione di marginalità delle aree interne. La messa a sistema di collegamenti rapidi tra le ZES del meridione continentale e insulare contribuisce a completare le grandi direttrici d’Europa, mentre l’attivazione delle linee Tirrenica ed Adriatica di “autostrade del mare” integra Nord e Sud in un sistema logistico mediterraneo, sostenibile e multimodale, che offre all’Europa un inedito, indispensabile Southern Range. Esso segna la rinascita del Sud come secondo-motore del Paese e conferisce contenuto effettivo alla opzione euro-mediterranea. Su queste linee, i sottoscrittori chiedono al Governo di far proprie le priorità esposte e di onorarle per le evidenze che la Ragione impone, con l’urgenza che la situazione comanda».
Qui il testo completo del manifesto, allo stesso link si può anche firmare, già centinaia di adesioni.
Nel Comitato Promotore, fra gli altri, Gerardo Bianco (Presidente Amini), Giuseppe De Natale (ex direttore dell’Osservatorio Vesuviano, Dirigente di Ricerca Ingv), l’ambasciatore Mario Bova, Francesco Venerando Mantegna (Presidente Conferenza Mediterranea), Antonello Fiore (Presidente Società Italiana di Geologia Ambientale), e molti rettori delle Università del Sud.