“La Fòcara” di Novoli – edizione 2025
Per i nostri lettori riportiamo il resoconto della Conferenza Stampa che si è svolta presso il Rettorato UniSalento (Lecce) e diffuso dagli organizzatori
L’accensione della Fòcara di Novoli è un rito secolare che celebra la festa del Santo Patrono Antonio Abate. Questa tradizione, dichiarata bene culturale immateriale dalla Regione Puglia, è oggi candidata per essere inserita nell’elenco del Patrimonio dei Beni della Cultura Popolare Italiana e nel registro del Patrimonio Intangibile dell’Umanità dell’UNESCO. Un passo importante per tutelare e valorizzare questo simbolo unico del patrimonio culturale pugliese.
In occasione dei festeggiamenti, l’Amministrazione Comunale e la Fondazione Fòcara, rinnovata nella sua missione, hanno affidato al direttore artistico Alessandro Maria Polito, in collaborazione con l’associazione Icon Radio Visual Group APS, l’organizzazione di un programma culturale che integra le celebrazioni religiose. Gli eventi proposti offrono un’esperienza che unisce tradizione, innovazione e identità territoriale.
La Fòcara: il monumento di arte contadina
Da oltre trecento anni, la Fòcara è il simbolo del legame profondo tra Novoli e il Santo Patrono. Questa struttura monumentale, alta 25 metri e con un diametro di circa 20 metri, è costruita con circa 100.000 fascine di tralci di vite secchi provenienti dal Parco del Negroamaro.
La sua realizzazione coinvolge centinaia di volontari e maestri pignunai, testimoni di un sapere antico tramandato di generazione in generazione.
Il “fuoco buono” che si accende ogni gennaio è il cuore pulsante di un evento che va oltre la sfera religiosa, rappresentando un momento di unione e identità collettiva. Secondo uno studio condotto dall’Università Bocconi, la Fòcara attira ogni anno oltre 80.000 visitatori, generando importanti ricadute economiche per le attività commerciali e artigianali locali.
Il programma 2025: tradizione e innovazione
Il calendario 2025 pone l’accento sulla valorizzazione del patrimonio culturale della Fòcara, rafforzando il legame con le “Città del Fuoco Mediterranee” promosse dalla Regione Puglia. Questo progetto mira a far emergere la Fòcara come esempio virtuoso di inclusione, sviluppo sostenibile e promozione culturale.
L’obiettivo è guardare al futuro mantenendo viva la memoria e l’identità di una tradizione che da secoli unisce la comunità novolese. La Fòcara di Novoli non è solo un evento ma un’esperienza che celebra i valori dell’appartenenza, della devozione e della sostenibilità.
Dichiarazione di Fabio Pollice (Magnifico Rettore dell’Università del Salento): “Il giorno clou della festa di Sant’Antonio coinciderà quest’anno con l’arrivo del presidente Mattarella per i 70 anni dell’Università del Salento, e certamente oggi, a distanza di 70 anni, dobbiamo dire grazie a quegli amministratori locali che compresero che lo sviluppo di questo territorio non passava attraverso il modello industriale, decidendo al contrario di investire appunto sull’Università con coraggio, lungimiranza e determinazione. Così, se la coincidenza di date è un caso, non lo è quella ideale con una manifestazione, la Fòcara di Novoli, che non è un retaggio tradizionale del passato ma un atto simbolico di forte valenza identitaria con cui l’accademia non è stata, a dire il vero, molto generosa. Perché in passato gli eventi della tradizione contadina sono stati considerati estranei al modello di sviluppo prescelto, ed invece sono proprio queste tradizioni a creare una connessione tra spazi e tempi differenti, a fare da collante sociale e a creare lo spirito di comunità, anche con chi è lontano. E se le nuove generazioni, oggi, non hanno senso del futuro è perché spesso noi abbiamo distrutto quel passato di cui invece dovremmo essere orgogliosi, anche se si è trattato di un passato di miseria. Dobbiamo quindi essere consci del valore della nostra storia: la Fòcara è patrimonio culturale immateriale del nostro popolo, e noi dobbiamo imparare a comunicare meglio il nostro passato per costruire il futuro”.
Marco De Luca (Sindaco di Novoli) ringrazia tutti, sottolineando come “la Fòcara esiste perché esiste Sant’Antonio”.
Prosegue Loredana Capone (Presidente del Consiglio Regionale) “Un evento che unisce una comunità, la mette in connessione attraverso tutti i suoi riti: dalla prima fascina alla focara finale. Ho sempre creduto e sostenuto il potere di questa manifestazione che racchiude le tradizioni e le nostre radici, sacro e profano. Un importante veicolo per far conoscere la nostra terra dove la cultura e il folclore diventano una grande ricchezza di marketing territoriale. È su questo la Regione deve continuare a puntare”.
Sebastiano Leo (Assessore Regionale): “Dobbiamo comunque fare i conti con la globalizzazione, che ci coinvolge tutti e ha cambiato tutto. Il rito però non può andare perduto: occorre cominciare a sensibilizzare le nuove generazioni fin dalle scuole del primo ciclo, dove si sedimentano tradizioni, culture e sentimenti. Il rischio, altrimenti, è l’appiattimento culturale e la prevalenza di iniziative imprenditoriali estranee alla nostra cultura. Certo, le tradizioni da valorizzare vanno selezionate: non si può sempre finanziare tutti, perché significherebbe non scegliere”.
Elisabetta Dell’Atti (Dirigente IC Novoli): “Il compito della scuola è quello di radicare i ragazzi nell’appartenenza, creare cittadini globali con radici nel territorio ma pure ali per volare”.
Sabrina Spedicato (presidente della Fondazione Fòcara): “La Fondazione riparte all’insegna dei buoni propositi, e che Sant’Antonio Abate ci accompagni con i migliori auspici, il garbo del buon padre di famiglia, grande attenzione nella gestione, perché la Fondazione è strumento di grande valore aggiunto per il territorio novolese. La speranza, adesso, è quella di creare un fil rouge tra tutti gli eventi che interessano la nostra città nel corso dell’anno e creare partnership con altri comuni e altre realtà per offrire occasioni di sviluppo per il territorio. Soprattutto di avere un sostegno dalla Regione al fine di risolvere l’incombente problema di reperimento delle fascine necessarie alla costruzione del falò”.
Alessandro Maria Polito, (direttore organizzativo di Fòcara 2025) ha spiegato che quest’anno l’associazione che presiede e che collabora da tre anni con l’organizzazione della Fòcara, l’Icon Radio Visual Group, si occuperà esclusivamente degli aspetti culturali della festa. Ha poi illustrato il programma degli appuntamenti dall’8 al 19 gennaio 2025.
Il presidente del Comitato Festa, Tonio Villani, sottolinea l’estrema difficoltà nel reperimento delle fascine, ancora in corso, e chiede alla Regione interventi presso le aziende vitivinicole per risolvere il problema.
Don Luigi Lezzi (parroco della parrocchia S. Antonio Abate) invoca grazie dal Santo Patrono, nell’anno in cui siamo tutti “Pellegrini di speranza” – questo il leitmotiv dell’appena iniziato Giubileo – e nell’illustrare il programma religioso della festa sottolinea che quest’anno il pane di Sant’Antonio verrà condiviso anche con i meno fortunati.
Il 17 gennaio la gradita visita del nuovo ’Arcivescovo coadiutore, Angelo Raffaele Panzetta, per presiedere l’Eucaristia alle ore 10.30 in piazza.