“Filiera ortofrutticola e IV gamma. Tra aumento dei costi e crisi dei consumi” il convegno svoltosi il 20 settembre presso la Coldiretti a Roma
“Alcune aziende rischiano di chiudere i battenti, dobbiamo fare qualcosa con la Gdo, il nostro primo compito assieme sarà costruire un nuovo paradigma del cibo, perché il cibo non è percepito nel giusto valore che dovrebbe avere”. E’ con questo obiettivo, ha spiegato la presidente di Unaproa, Sonia Ricci, che l’Unione nazionale tra le Organizzazioni dei produttori ortofrutticoli, agrumari e di frutta in guscio ha organizzato a Roma la tavola rotonda “Filiera ortofrutticola e IV gamma tra aumento dei costi e crisi dei consumi”, radunando big della Gdo come Conad, Coop e Carrefour Italia per trovare insieme una strategia di valorizzazione dell’ortofrutta italiana e soluzioni di rilancio non solo nell’interesse dei produttori, afflitti dai forti aumenti dei costi produttivi, ma anche dei consumatori che scontano l’erosione del potere d’acquisto e stanno già riducendo la spesa nel carrello.
Sul 2021 il calo è dell’11%, ai minimi da inizio secolo con 2,6 miliardi di chili
La tavola rotonda ha proposto anche un focus sulla Quarta Gamma, in sofferenza per il boom dei costi produttivi, le minori rese di campo, il corretto adeguamento dei prezzi in vendita della materia prima e l’appesantimento burocratico.
I vicepresidenti di Unaproa, Felice Poli, presidente Op Sole e Rugiada e Antonio Salvatore, presidente Op Oasi, hanno illustrato le criticità di un settore che negli ultimi anni ha sofferto un importante aumento dei costi produttivi e ha visto progressivamente ridursi la marginalità, con la conseguenza di aziende che hanno già chiuso i battenti, o pensano a farlo oppure progettano una riconversione produttiva verso le commodity da cui trarre maggiori soddisfazioni di guadagni. Un dato si tutti: sul 2021 il calo è dell’11%, ai minimi da inizio secolo con 2,6 miliardi di chili
Tra i vari problemi del settore – hanno osservato i relatori Unaproa – c’è il reperimento della manodopera che per la Quarta Gamma ha necessità di essere maggiormente qualificata della media del settore ortofrutticolo. “I giovani sono scoraggiati a fare gli imprenditori agricoli, oggi è più facile ricevere il reddito di cittadinanza”, ha osservato Poli, aggiungendo che: ”Le strategie per risollevarsi comunque ci sono, basta guardare a quello che hanno fatto gli Usa dove hanno rilanciato il settore con fattori alla nostra portata”. Ma soprattutto – ha sottolineato il vicepresidente Unaproa – bisogna mettere in campo una strategia condivisa e sinergica, senza fughe in avanti che “non solo sono poco lungimiranti ma rischiano di ripercuotersi contro chi le fa, danneggiando l’intero sistema”.
Per il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, “è importante che tutti gli attori della filiera si siedano a un tavolo di interlocuzione e, siccome c’è differenza tra la Gdo e le catene dei discount, coinvolgere anche questi ultimi”.
I rappresentati della Gdo intervenuti alla tavola rotonda di Unaproa hanno dichiarato tutti disponibilità verso un ragionamento comune nell’interesse dell’ortofrutta e dei consumatori. “Frutta e verdura sono fondamentali per il benessere delle persone – ha osservato l’ad di Coop, Maura Latini – Per sostenere il settore bisogna puntare a una maggiore efficienza strutturale, penso alle infrastrutture di collegamento e alla logistica, e per questo nessuna strategia di rilancio può funzionare se le istituzioni non ci aiutano”.
Per l’ad di Conad, Francesco Pugliese, “serve una maggiore programmazione da parte del settore produttivo, perché l’eccesso di offerta porta poi a vedere la merce venduta a prezzi stracciati nei discount”.
Anche il ceo di Carrefour Italia, Christophe Rabatel, è convinto che l’ortofrutta vada valorizzata “evitando di entrare in dinamiche esclusivamente di prezzo che rischiano di essere penalizzanti per i produttori e diseducative nei confronti del pubblico”.