«Per il Parmigiano Reggiano il 2023 è stato un anno di grandi sfide», ha dichiarato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano
Il bilancio consuntivo 2023 si è chiuso con un utile di esercizio pari a 139.022 euro. Annunciate anche le date dei Palii del Parmigiano Reggiano 2024 e la nuova edizione del premio “Casello d’Oro”
L’Assemblea Generale dei Consorziati del Parmigiano Reggiano, tenutasi oggi, martedì 9 aprile, presso il Classic Hotel di Reggio Emilia, ha approvato a larga maggioranza (98,6% dei consensi) il bilancio consuntivo 2023, che si è chiuso con un totale ricavi di 68.296.447 euro (vs. 54.392.257 nel 2022), un totale costi di 68.157.425 euro (vs. 54.278.508 nel 2022) e dunque un utile di esercizio di 139.022 euro (vs. 113.749 nel 2022).
Inoltre, l’incontro ha previsto un momento di discussione aperto anche ai produttori latte incentrato sul tema del Piano Regolazione Offerta.
L’Assemblea è stata dunque l’occasione sia per fare un bilancio del 2023, anno in cui è stata immessa sul mercato la produzione più alta della Dop, quella del 2021 (4,1 milioni di forme), in un contesto legato alle incertezze macroeconomiche causate dai conflitti internazionali e al trend inflattivo che ha ridotto il potere d’acquisto delle famiglie, sia per definire la proposta per il Piano Regolazione Offerta 2026-2031, con l’obiettivo di dare continuità nei prossimi anni alle condizioni di equilibrio della produzione che si sono riaffermate dalla seconda metà del 2023. In tale contesto si è evidenziata l’importanza di uno strumento di stabilizzazione come il Piano Regolazione Offerta, che consente di programmare la produzione di Parmigiano Reggiano in linea con la capacità dei mercati di assorbirla senza correre il rischio di svalorizzare il prodotto. Il Consorzio si è attivato già da diversi anni per offrire un’alternativa attraverso la pratica della scolmatura, ovvero la compensazione economica agli allevatori che, in caso di sovrapproduzione o di crisi, cedono al di fuori della filiera parte del latte in sovrappiù idoneo a produrre Parmigiano Reggiano.
È stato inoltre un momento di confronto sulle strategie di lungo periodo del Consorzio, in cui si è posto con forza il tema della qualità. Il 2023 è stato infatti l’anno in cui il prezzo del Parmigiano Reggiano si è molto avvicinato a quello dei competitor non solo per questioni quantitative, ma anche perché i prodotti hanno iniziato a competere in mercati in cui precedentemente non c’era concorrenza, come quello delle lunghe stagionature. Dati i costi di produzione più alti, che richiedono una remunerazione maggiore, si impone al Parmigiano Reggiano di essere sempre riconoscibile sia per la sua distintività, sia per essere il prodotto organoletticamente più buono. Infine, si è sottolineato che il Consorzio dovrà utilizzare le proprie risorse anche per investire sulla crescita nei mercati esteri che, con una quota export che nel 2023 è stata del 43% e una crescita del 5,7%, rappresentano il futuro della Dop. Per raggiungere questo obiettivo, si punta a una partnership sempre più forte tra i produttori e i commercianti che dispongono di una rete vendite e della forza per affrontare i mercati internazionali.
Sono state inoltre annunciate le date dei Palii del Parmigiano Reggiano 2024, gare che si svolgono da 12 anni nella zona d’origine della Dop (che comprende le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Mantova alla destra del fiume Po e Bologna alla sinistra del fiume Reno) alle quali ogni caseificio consorziato può partecipare iscrivendo un campione di Parmigiano Reggiano di 24-26 mesi. I formaggi in gara vengono valutati da una giuria composta da assaggiatori certificati della APR (Associazione Assaggiatori Parmigiano Reggiano). Gli 11 palii previsti per quest’anno sono:
- 25 aprile – Palio dell’Artigianato di Soragna (Soragna, PR)
- 5 luglio – Palio Bibbiano la Culla (Ghiardo di Bibbiano, RE)
- 20 luglio – Palio di Pellegrino Parmense (Pellegrino Parmense, PR)
- 5 agosto – Palio Città di Casina (Casina, RE)
- 1° settembre – Palio del Frignano (Pavullo nel Frignano/Lama Mocogno, MO)
- 5 settembre – Palio dei Caseifici dell’Oltrepò Mantovano (Gonzaga, MN)
- 6 settembre – Palio di Montechiarugolo (Montechiarugolo, PR)
- 21 settembre – Palio GustiaMO (Carpi, MO)
- 29 settembre – Palio di San Lucio (Guastalla, RE)
- 4 ottobre – Palio di San Petronio (Bologna)
- 10 novembre – Palio Teatro della Natura (Viano, RE)
Gli 11 caseifici vincitori verranno inoltre celebrati con una serata evento prevista nel febbraio 2025 in cui verrà loro consegnato il Casello d’Oro. Dopo i fasti della prima edizione del premio a Parigi nello scorso marzo, la sede della prossima edizione è stata annunciata a Londra.
Il commento del Presidente del Consorzio Nicola Bertinelli
«Per il Parmigiano Reggiano il 2023 è stato un anno di grandi sfide», ha dichiarato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano. «L’Assemblea ha approvato a larga maggioranza il bilancio consuntivo 2023, che si è chiuso con un totale ricavi di 68.296.447 euro, un totale costi di 68.157.425 euro e dunque un utile di esercizio di 139.022 euro. Il 2023 rimarrà nella storia del Consorzio anche e soprattutto perché è un anno che ci ha insegnato tante lezioni. La prima è senz’altro l’importanza della programmazione dell’offerta. Non possiamo più pensare di produrre una quantità di Parmigiano Reggiano non in linea con la capacità dei mercati di assorbirla senza correre il rischio di svalorizzare il prodotto. Si è quindi compresa l’importanza di rispettare il piano produttivo. Il Consorzio si è attivato già da diversi anni per offrire un’alternativa attraverso la pratica della scolmatura. Il Consorzio dovrà inoltre utilizzare le sue risorse non solo nelle funzioni di tutela e vigilanza, ma anche per investire sulla crescita nei mercati esteri, che rappresentano il futuro della nostra Dop. Ciò impone una partnership sempre più forte tra i produttori e quei commercianti che dispongono di una rete vendite e della forza per affrontare i mercati internazionali. È evidente come, in questo scenario, gli USA svolgano un ruolo fondamentale, e il perché siamo particolarmente preoccupati dal risultato delle elezioni di novembre, in cui rischia di prevalere una politica di protezionismo».