Sulla governance a Palazzo Chigi del Recovery Plan si è fatto cadere il governo Conte, ed ora che siamo arrivati alle ultime battute da parte del governo Draghi, il 30 aprile infatti il piano deve essere presentato a Bruxelles, l’attuale premier rischia l’empasse. tanto che il Conbsiglio dei minsitri convocato ieri mattina alle ore 10 è slittato a metà pomeriggio.
Tutti i partiti chiedevono qualcosa in più.
Così se non si cambia chi ci rimette è la mancata “riunificazione” della spesa infrastrutturale e sociale dell’Italia, tra Nord e Sud d’Italia.
In questo quadro si inserisce l’iniziativa di Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della fondazione Univerde e già ministro dell’ambiente e dell’agricoltura che incontra i sindaci della Sicilia e del Sud.
“Rispettare indicazioni Ue e sostenere in particolare i piccoli comuni e le aree interne”
Alfonso Pecoraro Scanio ha incontrato oggi in piazza Plebiscito a Napoli i sindaci siciliani delle Madonie allo stand dei castelli di Sicilia organizzato dall’ assessore di Castelbuono Dario Guarcello e da Mario Cicero sindaco di Castelbuono con i sindaci di Polizzi Generosa, San Mauro Castelverde, Gangi, Blufi, Collesano, Pollina, Sciura, Montemaggiore Belsito, Petralia Sottana.
“Il recovery Fund non può partire con l’assurdo scippo di 60 miliardi al sud. Le indicazioni Ue sul next Generation sono chiare e servono al rilancio delle zone in maggiore difficoltà specie occupazionali. Non vorrei che la presenza della Lega nel governo stia penalizzando il Sud. Il Parlamento deve intervenire subito sennò saremo costretti a chiedere alla Ue di correggere il piano con grande vergogna per il governo“. ha dichiarato Pecoraro Scanio, per anni parlamentare campano e con nonno di Agrigento, che aggiunge “in particolare occorre poi rilanciare i piccoli comuni specie delle aree interne come le Madonie o anche l’Appennino centro-meridionale o ancora paesi come quello da cui veniva mio nonno, Alessandria della Rocca sulle montagne di Agrigento”.