Nella sola Italia salteranno 95 milioni di tappi per poco meno di un miliardo di euro
Con le feste di Natale e di fine anno arrivano puntuali i dati sulla produzione e consumo di spumanti. A fare il bilancio è l’Osservatorio vini spumanti ed effervescenti (Ovse) e il Centro analisi mercati e consumi e osservatorio economico (CevesUni) di Giampietro Comolli.
In generale, per i vini spumanti italiani secondo Ovse e CevesUni si accentuano le differenze di consumo fra mercato nazionale, mercato interno europeo e mercati esteri. Il divario maggiore si riscontra sui prezzi e nei canali di consumo fra etichette di prima fascia e premium, fra consumatori di paesi maturi e produttori e paesi emergenti e nuovi mercati.
La produzione nazionale di bolle è in crescita di circa il 9% rispetto al 2023, soprattutto con marchi aziendali e IGT, sfiorando il miliardo di bottiglie fra tutti i tipi. Fatturati delle case spumantistiche in crescita nel 2024, viceversa cali per le aziende vitivinicole di vini tranquilli in media 4-5% con punte anche del 15%, accentuando una diversità fra produttori all’interno degli stessi territori e regioni. Per tutto il vino italiano, si stima un fatturato anno alla produzione vicino ai 14 miliardi di euro, e un nuovo record export prossimo agli 8 miliardi di euro. “attenzione, risparmio, diversità” e “le bolle salvano consumi e export”…... potrebbero essere – secondo Ovse-CevesUni – le parole chiave per identificare l’andamento del mercato del vino, le prospettive in Italia e nel Mondo.
Il consumo nazionale di bollicine si presenta stazionario, spinto dal Prosecco, ma molto altalenante, con un ritorno forte alla “stagionalizzazione e localizzazione” dei consumi e crescita del giro d’affari al consumo soprattutto nel canale horeca, principalmente per i marchi e territori più noti e bolle docg e doc, mentre calo dei numeri e atti d’acquisto nelle distribuzione organizzata. Stazionari i volumi, ma calo del fatturato nella Grande Distribuzione, a dimostrazione di una crescita delle bolle di prima fascia. Conferme volumi e valori nel canale cash and carry e discount. E-commerce dopo il boom risulta in fase stazionaria con diverse etichette-tipologie in calo acquisti. Anche le bolle “green” nelle diverse versioni e tipologie non fanno presa, molto meno dell’appeal che riscuotono i vini tranquilli. Il 2024 si conferma no-wine per generazione Z. (“occorre trovare formule nuove, proporle e comunicarle bene!!” sono i consigli di Comolli)
Le bolle tricolori rappresentano oramai il 30% dell’export totale nazionale. All’estero volumi e valori in crescita sul 2023 ma con enormi differenze e sorprese fra i vari paesi, mercati e canali. Il fatturato della case spumantistiche si stima in crescita del 7/9% di media.Si stima un +14% in valore al consumo, poco meno un + 7% in volumi, con il mondo Prosecco (tutte le etichette) che segna un probabile +10%. Perdono terreno, anche del 7 o 14% in volumi, paesi come Cina, Regno Unito, Giappone, Germania, Svizzera, Corea del sud, mentre crescono in numero bottiglie consumate Usa, Canada, Australia, Francia e……la Russia(!). Nei diversi mercati i valori unitari sono in forte crescita sia per etichette di prima fascia che premium.
A parte brand storici (Asti), il consumo di bolle italiane (Asti e Prosecco, Franciacorta e Trento) avviene principalmente fuori casa, anche se il Prosecco cresce nei consumi domestici. Registriamo una domanda non ancora soddisfatta, anche per la tipologia bolle, di vini no-alcol, ma da definire meglio come bevande spiritose a base di uva. Per fine anno si presume una conferma e crescita (circa 250 milioni di bottiglie pari a più di 1,7 miliardi di euro di export), soprattutto le bolle Igt.
CONSUMI PER FINE ANNO 2024 E INIZIO 2025.
In Italia, per fine anno 2024 inizio 2025, Ceves-Uni, centro analisi mercati e consumi e osservatorio economico, registra la conferma dei dati del 2023, una crescita dei consumi nel comparto horeca, crescita della spesa degli italiani e del fatturato imprese distribuzione. Scaffali sempre più ricchi di etichette e tipologie (soprattutto Prosecco), carrello meno pieno, stazionarie le bottiglie di primo prezzo, in crescita i volumi delle etichette premium di Franciacorta, Trento, Alta Langa, Valdobbiadene e di conseguenza crescita maggiore del giro d’affari sul mercato. Stiamo registrando già in questi giorni (12-15 dicembre), però anche, le prime vendite promozionali di confezioni miste bolle-panettone. Il trend di fine anno sembra avere un ritmo simile a quello del 2023, volumi misurati ma più valore. In Italia si stapperanno circa 95 milioni di bottiglie per un controvalore al consumo di poco meno di un miliardo di euro. Nella sola notte che saluta la fine dell’anno bisestile, si stima che salteranno 69-71 milioni di tappi a fungo! Nei mercati esteri, oramai quasi 140 quelli destinatari, per fine anno, si prevede una crescita confermata delle bolle tricolori, soprattutto Igt e di marca, con circa 250 milioni di bottiglie stappate in 35 gg pari a più di 1,7 miliardi di euro di export.