Un’ altro atto importante verso una Europa sempre più Sostenibile: la Commissione UE chiede agli Stati di ridurre del 50% i pesticidi entro il 2030. Comincia così il normale (che ci auguriamo celere) iter legislativo per arrivare ad una Europa più sostenibile a livello ambientale e agricolo.
Ora è sempre più urgente aumentare le competenze dell’Efsa come da APPELLO a UNIONE EUROPEA e EFSA: “Estendere le competenze dell’Efsa anche alla Qualità e alla Sostenibilità del Cibo”.
Per ora registriamo con soddisfazione e ringraziamo Stella Kyriakidou, Commissaria europea per la Salute e la Sicurezza Alimentare, per la risposta che ha dato alla nostra lettera: in autunno si svolgerà a Parma una apposita iniziativa di informazione sullo stato dell’arte della nostra Campagna.
QUI i promotori, i primi firmatari e i sostenitori.
La Commissione europea ha proposto nuove regole per ridurre l’uso e il rischio dei pesticidi chimici, con obiettivi giuridicamente vincolanti di riduzione del 50% entro il 2030 a livello dell’Ue, secondo quanto prevede la strategia “Farm to Fork” (“dal campo alla tavola”). Inoltre, l’uso di tutti i pesticidi sarà vietato nelle aree sensibili come parchi pubblici o giardini, parchi giochi, aree ricreative o sportive, sentieri pubblici e aree ecologicamente sensibili.
Gli Stati membri dovranno fissare i propri obiettivi di riduzione dei pesticidi, usando parametri chiaramente definiti, e le loro strategie nazionali per garantire che l’obiettivo del 50% a livello europeo venga raggiunto collettivamente.
La Commissione propone anche nuove norme per garantire che tutti gli agricoltori pratichino la cosiddetta “gestione integrata dei parassiti” (“Integrated Pest Management”, Ipm), in cui tutti i metodi alternativi di controllo dei parassiti vengano presi in considerazione prima di utilizzare i pesticidi chimici, come ultima risorsa.
La proposta della Commissione prevede poi un sostegno eccezionale da parte della Politica agricola comune (Pac): per un periodo di transizione di cinque anni, gli Stati membri potranno utilizzare i fondi della Pac per coprire i costi dei nuovi requisiti imposti agli agricoltori (si tratta di una deroga al principio per cui gli Stati non sovvenzionano misure obbligatorie, ma solo iniziative volontarie che vanno al di là degli obblighi).
La Commissione riconosce che le norme esistenti, nel quadro della “direttiva Ue sull’uso sostenibile dei pesticidi” si sono rivelate troppo deboli e sono state attuate in modo disomogeneo. Recenti valutazioni da parte della Corte dei Conti dell’Ue e del Parlamento europeo riguardo all’attuazione della direttiva hanno dimostrato che i progressi compiuti nella riduzione dei rischi e degli impatti dei pesticidi sono insufficienti, così come insufficienti sono state anche la promozione dell’uso della gestione integrata per il controllo delle specie nocive, e di approcci o tecniche alternative (in particolare le alternative non chimiche) ai pesticidi.
L’uso dei pesticidi chimici, ricorda la Commissione, comporta gravi rischi per la salute dei cittadini, soprattutto per le persone che li utilizzano, ma anche per i gruppi vulnerabili e i bambini. I pesticidi possono causare impatti sulla salute sia acuti che a lungo termine, con effetti dermatologici, gastrointestinali, neurologici, cancerogeni, respiratori, riproduttivi e sul sistema endocrino.
I pesticidi contribuiscono inoltre alla riduzione della biodiversità nelle aree agricole, contaminano l’aria, l’acqua e l’ambiente in generale.
Tra il 2013 e il 2019, ogni anno è stata rilevata una presenza di pesticidi al di sopra della loro soglia di effetto, in una percentuale variabile tra il 13 e il 30%, di tutti i siti di monitoraggio delle acque superficiali di fiumi e laghi europei.
Nelle aree agricole, l’uso di alcuni pesticidi chimici contribuisce al declino degli insetti impollinatori come api domestiche, selvatiche e bombi. Il 10% delle specie di api e farfalle in Europa è sull’orlo dell’estinzione e il 33% è in declino.
La Commissione ricorda che il 75% delle colture alimentari mondiali si basa sull’impollinazione animale, e nell’Ue quasi 15 miliardi di euro della produzione agricola annuale sono direttamente attribuiti agli insetti impollinatori. Ma il 50% dei terreni dell’Ue con colture dipendenti dagli impollinatori si trova già ad affrontare un deficit di impollinazione.
L’ “Efsa è sempre più vicina” al Cibo Sostenibile
Parafrasando “La Cina è vicina” il film del 1967 diretto da Marco Bellocchio, il suo secondo film dopo “I pugni in tasca”, possiamo oggi scrivere che l‘Efsa (Autorithy Europa sulla sicurezza alimentare con sede a Parma) è sempre più vicina al Cibo Sostenibile e di Qualità.
In sostanza, dopo l’esperienza positiva sul tema della Sicurezza, ora l’Agenzia europea deve…continua su Gustoh24.
I promotori dell’Appello
I promotori e primi firmatari della lettera/appello, sono: Giorgio Calabrese, Presidente Comitato nazionale per la Sicurezza Alimentare del Ministero della Salute; Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente di UniVerde, già Ministro dell’Ambiente e dell’Agricoltura; Loredana De Petris, Capogruppo del Gruppo misto del Senato della Repubblica; Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile; Gianni Mattioli, già Ministro delle politiche Comunitarie; Enrico Derflingher, Presidente internazionale di Euro-Toques; Nelson Marmiroli, Professore Emerito Biotecnologie ambientali dell’Università di Parma, Direttore del Consorzio InterUniversitario Scienze Ambientali (CINSA); Guido Pollice, Presidente onorario di Verdi Ambiente & Società; Rocco Pozzullo, Presidente nazionale FIC – Federcuochi; Claudia Sorlini, già Preside della Facoltà di Agraria dell’Università di Milano; Donato Troiano, Direttore di Gustoh24 e del Consiglio nazionale dell’associazione ambientalista Verdi Ambiente e Società; Stefano Zuppello, Presidente nazionale di Verdi Ambiente e Società.
I primi firmatari e sostenitori
Francesco Lenoci, docente di economia all’Università del Sacro Cuore di Milano; Alessio Mammi, assessore regionale dell’Emilia Romagna all’agricoltura, Luigi Cremona, critico enogastronomico, Tina Radicchio, ufficio marketing Consorzio Prosciutto di Parma, Ettore Prandini, Segretario nazionale Coldiretti, Stanislao Porzio, scrittore enogastronomico e fondatore della certificazione Re Panettone, Franco Tusino del Consiglio nazionale VAS, Jimmy Ghione, Inviato di Striscia la Notizia, Alessandro Rota, Presidente Coldiretti Milano, Lodi, Monza e Brianza, Fabrizio Capaccioli, AD Asacert e ideatore del Protocollo ITA0039, Tiziana Colombo, esperta sulle intolleranze alimentari, Eduardo Fioretnino, assessore al Comune di Sorrento; Selene Baldassarri, studentessa Ponteranica (BG) insieme a tante altre autorevoli personalità impegnate da anni nella battaglia per la tutela della qualità agroalimentare.
La strategia europea “Farm to Fork”
“Dobbiamo rendere sostenibile il nostro sistema alimentare”
Uniti per un’industria alimentare responsabile: la Commissione europea, insieme a 65 aziende e associazioni (26 produttori alimentari, 14 rivenditori alimentari, un attore del settore ristorazione, 24 associazioni) ha lanciato oggi un “Codice di condotta” che si propone come un piano di lungo termine per trasformare il modo in cui produciamo, distribuiamo e consumiamo il cibo.
L’iniziativa fa parte della strategia europea “Farm to Fork”. “Dobbiamo rendere sostenibile il nostro sistema alimentare, e dobbiamo farlo presto”, dice il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Frans Timmermans. “Dobbiamo ridurre le emissioni di gas a effetto serra e arrestare la perdita di biodiversità legata alla produzione alimentare e plasmare un sistema alimentare che renda più facile scegliere una dieta sana e sostenibile.”
Il “Codice di condotta” contiene una serie di impegni volontari per tutte le parti coinvolte, come i produttori di cibo e gli operatori della distribuzione, per promuovere il passaggio a modelli più sani per i consumatori e sostenibili per l’ambiente.