Il 5 novembre la presentazione a Modena della Guida Michelin 2025. Nei suoi 70 anni nel Belpaese la “Rossa” ha premiato centinaia di indirizzi famosi, ma anche le ricette che hanno fatto la storia della cucina

Festa glamour alla Nuvola Lavazza di Torino per i 70 anni della guida Michelin. Con l’occasione Michelin ha riunito i 13 Chef tristellati italiani che hanno proposto assaggi delle loro principali creazioni per i partecipanti.

Sul campo di Torino sono scesi i 13 chef 3 stelle Michelin in Italia: Antonino Cannavacciuolo, Enrico Crippa, i fratelli Cerea, Massimiliano Alajmo, Giovanni Santini, Massimo Bottura, Riccardo Monco, Heinz Beck, Niko Romito, Mauro Uliassi, Enrico Bartolini, Norbert Niederkofler e Fabrizio Mellino.

Ed è stata annunciata la location – il teatro Pavarotti di Modena – e la data – il prossimo 5 novembre – per la presentazione della nuova edizione della guida più amata dai viaggiatori di tutto il mondo.
Un ritorno in Emilia Romagna, leader mondiale con 44 prodotti DOP e IGP, dopo le due edizioni a Parma e una a Piacenza.

Le Stelle generano un giro di affari di mezzo miliardo

Il Gruppo JFC ha realizzato una indagine che ha analizzato la situazione. L’aumento in un anno è passato da 280 a 438 milioni di euro. La cifra non include la spesa sostenuta nel ristorante stesso, ma interessa i settori dell’hotellerie, del commercio e dei servizi.

Un connubio perfetto tra il turismo e l’enogastronomia, un binomio che da sempre è alla base del significato stesso delle Stelle Michelin. Ovvero : 1 Stella, merita una sosta, 2 Stelle, merita una deviazione, 3 Stellem merita un viaggio.

Nel 2023 i ristoranti stellati italiani della Guida Michelin hanno accolto 2,4 milioni di clienti (di cui il 40,7% dall’estero, provenienti da 43 paesi) per un indotto complessivo di 438 milioni di euro.

Per il 2024, le previsioni indicano un risultato relativo all’indotto indiretto in aumento, pari a quasi 500 milioni di euro totali (498).

Il 74,6% della clientela estera ed il 39,5% di quella italiana trascorre almeno una notte nella destinazione o nelle immediate vicinanze, generando quindi benefici indiretti sui settori dell’ospitalità, del commercio e dei servizi locali.

O ristorante 1 Stella Michelin genera benefici diretti sul territorio pari a 805.000 euro circa, che diventano 2,4 milioni di euro quando si tratta di un ristorante 2 Stelle, per poi esplodere quando prendiamo in esame i ristoranti che “meritano il viaggio”, ovvero quelli insigniti delle 3 Stelle, con un risultato che supera i 6,5 milioni di euro ciascuno.

Il piatto di Gualtiero Marchesi

I cinque Piatti iconici selezionati dalla Guida Michelin

“Tortelli di zucca” di Nadia e Giovanni Santini

Dal “Riso, Oro e Zafferano” di Gualtiero Marchesi, uno dei padri fondatori della grande cucina italiana, ai “Tortelli di zucca” di Nadia e Giovanni Santini di Dal Pescatore a Canneto sull’Oglio. Poi “Oops! Mi è caduta la crostata al limone” di Massimo Bottura del ristorante Osteria Francescana a Modena, e il “Fiore di Calamaro” dello chef Fabrizio Mellino del ristorante Quattro Passi a Marina del Cantone, passando per “Insalata 21…31…41…51…” di Enrico Crippa del ristorante Piazza Duomo ad Alba, precursore del tema della sostenibilità in cucina: sono i 5 piatti iconici selezionati dalla Guida Michelin, la più prestigiosa pubblicazione internazionale, nei suoi 70 anni di storia nel Belpaese.

Il piatto di Massimo Bottura