Coinvolti oltre 1.500 bambini di quartieri disagiati delle grandi città

Un progetto promosso da Fondazione L’Albero della Vita Ets e Fondazione Conad Ets

Contrastare la povertà educativa e prevenire la criminalità, offrendo a bambini e bambine che vivono nei quartieri più disagiati delle grandi città la possibilità di praticare gratuitamente un’attività sportiva a propria scelta e di partecipare a laboratori educativi sui valori positivi dello sport, sulla corretta alimentazione e stili di vita sani. Sono questi gli obiettivi principali di “Sport Never Stop”, il progetto promosso da Fondazione L’Albero della Vita Ets e Fondazione Conad Ets e presentato a Palazzo Marino, a Milano.

La presentazione a Palazzo Marino, a Milano

Quest’anno, alla sua seconda edizione, “Sport Never Stop” si svolge in otto città italiane (Milano, Bergamo, Genova, Venezia, Perugia, Napoli, Catanzaro e Brindisi), raggiungendo per tutto l’anno scolastico oltre 1.500 bambini tra i 6 e i 10 anni, grazie al coinvolgimento delle scuole partner di Fondazione l’Albero della Vita, dove si svolgeranno i percorsi educativi di pedagogia e sana alimentazione. I laboratori didattici sono rivolti sia ai bambini sia alle loro famiglie, per promuovere i valori dello sport, come impegno, costanza, lealtà, leadership positiva, gestione dei conflitti e delle sconfitte, e sensibilizzare sull’importanza di uno stile di vita sano e un’alimentazione bilanciata.

Fondazione L’Albero della Vita Ets e Fondazione Conad Ets hanno inoltre attivato centinaia di percorsi di pratica sportiva su misura, costruiti sulle attitudini e i desideri dei bambini coinvolti.

Anche nel 2025 più di 200 tra bambini e bambine hanno avuto la possibilità di scegliere l’attività sportiva da svolgere per 10 mesi, periodo coincidente con l’anno sportivo. Per ogni bambino, le figure educative di riferimento hanno strutturato un piano educativo personale, assicurando un’attività sportiva accessibile e fornendo una dote sportiva che copre l’iscrizione al corso, il kit sportivo, la visita medico-sportiva e i costi di trasporto.

Oltre 1.300 bambini (distribuiti in 14 Istituti comprensivi) parteciperanno a percorsi laboratoriali della durata di 8 mesi, con due principali focus: educazione alla sana alimentazione e promozione dell’empowerment e dello sviluppo personale.

L’evento di presentazione del progetto a Milano ha visto la partecipazione di Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica di Napoli:

Credo veramente in questo progetto, perché l’attività che promuove contribuisce a limitare la criminalità e quindi a diminuire il nostro lavoro futuro”. Gratteri ha aggiunto:Viviamo in un momento storico difficile, specialmente per i ragazzi: ci sono pericoli nuovi, più insidiosi, che si nascondono anche nell’impiego delle nuove tecnologie. In Italia, i primi a utilizzare Facebook per comunicare e farsi pubblicità sono stati i camorristi. Sembra strano, ma le mafie non sono strutture chiuse o segrete, hanno sempre avuto bisogno di farsi pubblicità, di essere visti come modello vincente. Oggi lo fanno con i video su TikTok con personaggi con tante banconote in mano, abiti luccicanti all’interno di enormi suv. Chiunque li veda pensa che rappresentino un modello vincente. Se i ragazzi non sono ben seguiti o strutturati, restano in balia di un dubbio, se aderire o meno a tali modelli, e spesso ci cascano. È qui che dobbiamo intervenire, dimostrare che non è conveniente delinquere. È importante parlarne a scuola, utilizzando il linguaggio dei ragazzi e toccando le tematiche di loro interesse. Parlare con i ragazzi non è mai tempo perso: quando andiamo nelle scuole, ho riscontri continui molto positivi, riusciamo a incidere positivamente almeno sul 20% dei ragazzi. Il successo o meno di un incontro dipende dalla nostra credibilità, se siamo portatori di una storia di coerenza e serietà. I truffatori, i personaggi inventati, artificiosi, non costruiscono nulla”.