I dati dell’indagine, realizzata da Fondazione UniVerde e Noto Sondaggi, in collaborazione con Coldiretti e Fondazione Campagna Amica, confermano l’agricoltura italiana come un settore strategico del sistema Paese che punta alla qualità dei prodotti, alla multifunzionalità e alla difesa del territorio
La Fondazione UniVerde, presieduta dall’ex Ministro delle Politiche Agricole e dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, e Noto Sondaggi, hanno promosso il 18 maggio, in diretta streaming phygital dalla sede della Coldiretti a Palazzo Rospigliosi in Roma, l’evento di presentazione dell’XI Rapporto “Gli italiani e l’agricoltura al tempo del Covid”, realizzato in partnership con ITA0039 100% Italian Taste Certification by ASACERT e La Fiammante.
L’evento è stato promosso per i venti anni della Legge di orientamento e modernizzazione del settore agricolo (D.Lgs n. 228 del 18 maggio 2001), firmata dall’allora Ministro delle Politiche Agricole Alfonso Pecoraro Scanio, che ha permesso di liberare la vitalità delle aziende multifunzionali, quelle cioè che svolgono attività connesse all’agricoltura, nonché di allargare i confini dell’imprenditorialità, aprendo nuove opportunità occupazionali nel settore agroalimentare.
L’incontro è stato aperto da Vincenzo Gesmundo, Segretario Generale di Coldiretti, che ha ricordato la straordinaria portata della riforma che ha segnato “la svolta dell’agricoltura italiana e con essa la riscoperta della nostra biodiversità, nuovo lavoro, nuovo reddito e tante nuove imprese, soprattutto giovani”. Una realtà aperta a nuovi scenari, che non dimentica le proprie radici ma guarda con grande attenzione all’innovazione e alla modernizzazione del settore.
Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde: “Sono orgoglioso di aver contribuito a ridare speranza soprattutto a tanti giovani che oggi stanno tornando ad investire nella terra. Proprio dalla riforma dell’agricoltura, che ho firmato nel maggio 2001, sono nate quelle realtà che rappresentano le nuove forze di rilancio, non solo del made in Italy, ma dell’intera Italia di fronte alla sfida della pandemia. C’è voglia di agire, di essere comunità, di rilanciare i prodotti di qualità grazie ai tanti talenti di questo Paese. Parliamo dell’universo degli agriturismi, agriasilo, fattorie didattiche, farmer market e altri nuovi servizi che hanno preso vita proprio grazie all’azione di una nuova generazione di agricoltori, non più rassegnati ma protagonisti”.
Ettore Prandini, Presidente Nazionale di Coldiretti: “L’agroalimentare è diventato la prima realtà economica del Paese con un valore di 538 miliardi che poggia sul lavoro di 740mila aziende agricole impegnate a tutelare economia, salute e ambiente. Un ruolo che è stato valorizzato dalla legge di orientamento che ha allargato i confini dell’attività agricola a nuove produzioni e a nuovi servizi. Non vogliamo fermarci e continueremo ad aprirci, dalle energie rinnovabili all’agricoltura 4.0 per essere protagonisti della transizione ecologica del recovery plan”.
Antonio Noto, Direttore di Noto Sondaggi, ha presento i dati dell’XI Rapporto secondo cui l’83% degli italiani conosce e considera l’agricoltura multifunzionale un importante settore di sviluppo dell’economia italiana (+ 5% rispetto alla precedente rilevazione). Stabile il trend degli intervistati che acquistano i prodotti agricoli presso farmers market (38%) e agriturismo (38%). Il 71%, inoltre, ritiene i prodotti agricoli italiani più saporiti (71%), più genuini (75%, + 9%) e più controllati (70%, + 10%) rispetto a quelli provenienti dagli altri paesi.
Virginia Raggi, Sindaca di Roma Capitale: “Roma è tra i comuni agricoli più grandi d’Europa e come tale riconosce l’importanza di questo settore. Per questo abbiamo recentemente approvato Agrifood, un piano strategico dedicato al settore agroalimentare che identifica una vera food policy per la Capitale. Come Amministrazione, siamo pronti a concentrare la nostra azione su iniziative finalizzate all’innovazione green e alla promozione delle specificità territoriali”.
Roberto Speranza, Ministro della Salute: “La riforma ha avuto il merito di cogliere un cambiamento in cui siamo tuttora immersi cioè l’idea che l’agricoltura è salute, tutela dell’ambiente, qualità del cibo e della vita degli animali. Questo è l’approccio che ci deve guidare nella difesa del made in Italy, soprattutto nella trasparenza sui prodotti che arrivano sulle nostre tavole e le istituzioni devono essere i primi garanti”. Nel percorso di ripartenza possiamo contare sulla Coldiretti per quello che rappresenta ogni giorno sul territorio.
Stefano Patuanelli, Ministro per le Politiche agricole alimentari e forestali: “Quando pensiamo a un’azienda agricola, ci riferiamo a una realtà poliedrica e multifunzionale che, oltre alla produzione di alimenti, è in grado di presidiare il territorio e di fornire alla collettività un variegato ventaglio di servizi perfettamente integrati con la realtà agricola”.
Massimo Garavaglia, Ministro del Turismo: “Una legge che ha favorito la riconfigurazione dell’offerta agricola anche nella forma dell’agriturismo, l’ospitalità della campagna per eccellenza. Una forma di turismo all’aperto che si unisce alla possibilità di raggiungere i borghi e le città d’arte per riscoprire le bellezze del nostro Paese”.
Maurizio Martina, Vicedirettore della FAO: “La sfida che ci attende, a livello globale, è quella di disegnare la multifunzionalità dei prossimi vent’anni, sulla base dell’esperienza italiana. Un modello economico-sociale post-Covid che punta sul valore degli agricoltori. L’emergenza sanitaria ci offre gli spunti per una discussione sul welfare che incrocia l’idea di nuovi strumenti di multifunzionalità con la svolta energetica della transizione ecologica”.
Stefano Vaccari, Direttore Generale del CREA: “Gli imprenditori agricoli sono stati capaci di dare valore alle opportunità offerte dalla legge di orientamento. Il risultato è che negli ultimi 15 anni il valore di tali servizi è più che raddoppiato passando da 6 a 12,5 miliardi di euro anno e arrivando a rappresentare oltre il 20% del valore della produzione agricola italiana secondo l’analisi del CREA su dati Istat relativi alle attività connesse. Questo risultato straordinario è merito della legge di orientamento, che rappresenta un esempio unico al mondo. Una rivoluzione di semplificazione anche nei rapporti con la pubblica amministrazione, nella capacità di creare imprese agricole robuste, nell’attitudine di una gestione delle risorse naturalistiche e ambientali”.
Ha portato i propri saluti anche Matteo Lorito, Rettore dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, che ha sottolineato il successo del corso di laurea in Scienze gastronomiche mediterranee attivato presso l’ateneo. L’innovativo percorso si pone l’obiettivo di formare figure con una competenza scientifica e culturale solida, oltre che multidisciplinare, anche legata ai processi produttivi legati alle specificità territoriali.
Nel corso della diretta streaming, è stato presentato l’annullo filatelico e la cartolina celebrativa di Poste Italiane per il ventennale dell’agricoltura multifunzionale, alla presenza di Maria Bianca Farina, Presidente di Poste Italiane: “La filiera agroalimentare registra un fatturato complessivo che sfiora i 60 miliardi di euro e continua a crescere a ritmi intensi. È per questo che abbiamo voluto dare un segno tangibile con l’emissione dell’annullo. Ha un grande valore perché la catena filatelica gira il mondo e porta in tutti i Paesi messaggi importanti”.
In occasione dell’evento è stato inaugurato il primo salone dei “Sigilli di Campagna Amica 2021”, i prodotti della biodiversità agricola italiana, indissolubilmente legati a territori specifici, che nel corso dei decenni sono stati strappati all’estinzione, salvati dagli agricoltori durante il lockdown.
XI RAPPORTO “GLI ITALIANI E L’AGRICOLTURA AL TEMPO DEL COVID”
SINTESI
Si conferma il trend degli italiani che ritengono sia poca l’attenzione per l’agricoltura da parte delle Istituzioni (66%). Il 54% continua a valutare la condizione degli agricoltori come cambiata in peggio negli ultimi anni. Il 35% (+ 6% rispetto alla precedente rilevazione) consiglierebbe ai loro figli di fare gli agricoltori, nonostante per il 72% degli intervistati sia un lavoro poco remunerativo ma rilevante rispetto alla tutela dell’ambiente (70%). In particolare, vengono valutati come positivi gli effetti in termini di: permanere della tradizione agricola (77%, il 52% in più a confronto col precedente Rapporto), coltivazione di cibo biologico (59%, +43%), manutenzione del territorio da frane e allagamenti (58%, + 29%). Il 77% del campione affiderebbe a loro la gestione del verde pubblico.
Focus dell’XI Rapporto. La pandemia ha rivoluzionato le priorità degli italiani e favorito una svolta country che ha cambiato anche i programmi per le imminenti vacanze estive oltre a consumi, lavoro, hobby e scelte abitative, con una prepotente riscoperta della campagna. In particolare, si registra il boom del turismo enogastronomico alla ricerca delle specialità alimentari del territorio, dopo il lungo periodo di lockdown della ristorazione.
Se lavoro e famiglia lo consentissero, il 43% degli italiani lascerebbe la città per abitare in campagna per una migliore qualità della vita (78%). Durante la pandemia, il 22% degli intervistati conferma di aver iniziato ad acquistare cibo on-line, mentre il 19% già lo faceva.
Scarica l’XI Rapporto “Gli italiani e l’agricoltura al tempo del Covid”: