Si è svolto ieri un incontro web per ricordare il poeta in quattro lingue Joseph Tusiani scomparso esattamente un anno fa a New York. A ricordarlo si sono riuniti il professor Matteo Coco, il sindaco di San Marco in Lamis Michele Merla,  il preside Raffaele Cera, il professor Cosma Siani e il professor Francesco Lenoci.

Ognuno degli intervenuti ha condiviso il suo ricordo dell’illustre concittadino che tanto lustro ha dato alla cittadina di San Marco In Lamis. 

Un pensiero di Francesco Lenoci, Docente Università Cattolica del Sacro Cuore – Milano

Di fronte a chi decide di amare, non c’è morte che tenga”.  È un pensiero che applico da tanti anni a un grande profeta: don Tonino Bello. È un pensiero che applico dall’11 aprile 2020 anche al grande Poeta Joseph Tusiani.

Ho reso omaggio a Joseph Tusiani in tanti luoghi e in varie occasioni. Anche a Milano, presso il meraviglioso Circolo Filologico Milanese, in occasione della presentazione della sua autobiografia edita da Rizzoli “In una casa un’altra casa trovo”, il 30 novembre 2016.

Quella sera lessi una sua poesia intitolata “La Scienza”, una poesia di stupefacente attualità.

Nascere è il primo e l’ultimo mistero: vale per me e per ogni universo creato a splendere e spegnersi, dopo cento miliardi di secoli o appena dopo una minima vita di giorni.

Ecco, già nati non per nostro merito, per un motivo siam parte del mondo e per un altro motivo siam gli uni

dagli altri esseri vivi assai diversi, più che pietra da pietra, erba da erba, e da galassia altra galassia errante.

Ed è nata così l’umana scienza, che dei remoti sovrumani mondi non saprà nulla mai, e sol di questi, a noi vicini, può scrutare nuove cellule e nuove molecole arcane.

Ora lo so: altro non è la scienza che il balbettio di un’umile preghiera, eterna e giornaliera, alla ricerca di un Dio che umanamente si diverte nel farsi, giorno dopo giorno, ancora comprender sempre più dal Suo creato.

Quella relazione la inviai il 1° dicembre 2016 a Joseph Tusiani, che così mi rispose con e-mail del 5 dicembre 2016: quattro giorni dopo.

Carissimo Francesco,

mi sembra di averti ringraziato per il bellissimo intervento meneghino al Circolo Filologico la scorsa settimana.  Se non l’ho fatto, mi scuso con questi versi che cantano (spero) l’immagine divina nell’uomo.

Un abbraccio,

Joseph