L’export sfiora il 50% del turnover complessivo

L’azienda di Parma ha trasformato oltre 270mila tonnellate di pomodoro fresco, proseguendo nella crescita degli ultimi 4 anni dove il fatturato è quasi raddoppiato

Il presidente Aldo Rodolfi: «Siamo soddisfatti degli ottimi risultati aziendali del 2023, che confermano la nostra crescita sul mercato»

Un fatturato arrivato a quota 130 milioni di euro, con una crescita esponenziale negli ultimi 4 anni dove il turnover complessivo è quasi raddoppiato rispetto al 2019. Sono numeri positivi quelli messi a segno da Rodolfi Mansueto, la storica azienda di Parma specializzata da oltre 125 anni nella trasformazione del pomodoro, arrivata oggi alla quarta generazione con il presidente Aldo Rodolfi.

Nel 2023 grazie ai tre stabilimenti di Ozzano Taro, Fontanini e Castelguelfo, Rodolfi ha trasformato 270mila tonnellate di pomodoro fresco, cifra che ha permesso allo storico marchio fondato nel 1896 da Mansueto Rodolfi di confermarsi fra i 30 maggiori produttori del settore in tutto il mondo, con una presenza consolidata in 80 Paesi. Una produzione 100% italiana: gli oltre 300 coltivatori di pomodoro che forniscono la materia prima sono infatti situati in un’area di 60 chilometri dagli stabilimenti: le tre province più rappresentate oltre a Parma con il 56% della produzione, sono Mantova, Piacenza e Ferrara. Una caratteristica che permette una lavorazione del pomodoro nell’arco di poche ore dalla raccolta e riduce l’impatto ambientale legato al trasporto. Una sostenibilità, quella di Rodolfi, che non si esaurisce nelle sue tipiche coltivazioni a chilometro zero: energie rinnovabili, biodiversità, ridurre il consumo di acqua e le emissioni legate ai trasporti sono i valori guida dell’azienda per quanto riguarda l’ambiente.

Rodolfi nel 2023 ha presidiato tre grandi canali distributivi con ottimi risultati: l’industria, il retail e il food service. Il fiore all’occhiello rimane la gamma Ortolina, con il suo ampio portafoglio prodotti che comprende le Passate, le Polpe, il Doppio Concentrato e naturalmente lo storico tubetto, tra i primissimi sughi pronti in questo formato ad apparire sul mercato; si tratta di una ricetta creata nel 1936 con l’iconico slogan ‘L’orto in cucina’ a base di verdure fresche e naturalmente pomodoro di prima scelta.

Ottimi anche i risultati dell’export, che sfiora la metà del fatturato. Il principale mercato rimane la Germania (20% del turnover annuo), seguito da Usa, Francia e Canada. Un risultato importante, anche grazie alla grande crescita del brand Rodolfi, soprattutto sul mercato nordamericano come Usa e Canada.

Il commento soddisfatto di Aldo Rodolfi

«Nel 2023 abbiamo confermato la nostra crescita sul mercato, con un trend positivo costante negli ultimi anni che consolida la nostra presenza tra i maggiori produttori del mondo. Merito anche degli ottimi risultati conseguiti sull’export: una conferma di quanto il nostro marchio –afferma Aldo Rodolfi, presidente di Rodolfi Mansueto  venga apprezzato in tutto il mondo, a maggior ragione considerando la grande crescita del brand Rodolfi. Abbiamo trasformato lo scorso anno più di 270mila tonnellate di pomodoro fresco, assumendo oltre 400 lavoratori stagionali durante il periodo della raccolta che si sono aggiunti ai 130 lavoratori dipendenti fissi. Nel 2024 – continua il presidente Aldo Rodolfi – proseguiremo con gli investimenti in comunicazione su diversi canali e con diverse iniziative, come già fatto nel 2023, con l’obiettivo di sostenere i nostri marchi durante tutto l’anno e continueremo a lavorare per la sostenibilità e il rispetto per il territorio, a cui teniamo particolarmente. Entro giugno potenzieremo infatti l’impianto fotovoltaico installato nello stabilimento di Ozzano Taro, arrivando così a sfiorare i 5.000 pannelli in grado di coprire il 20% del fabbisogno energetico annuo. Non solo, l’azienda si è dotata ormai da tempo di uno specifico sistema di depurazione, che permette di riutilizzare il 70% dell’acqua prelevata dal pozzo e trasferita alle attività di produzione, in un’ottica di ricircolo. Stiamo inoltre investendo sempre più nel trasporto su rotaie: basti pensare che per la Germania, ovvero il principale mercato extra-Italia, l’azienda ha raggiunto un 60% complessivo di prodotto trasportato via treno, riducendo in modo sostanzioso le emissioni di CO2».