La Settimana Enogastronomica del Festival

ECCO LE EMOZIONANTI COLONNE SONORE DEI SUOI SPOT PIÙ ICONICI

Il Festival di Sanremo ogni anno riunisce gli italiani attraverso la musica. Proprio come Barilla che, da generazioni, porta sulle nostre tavole sapori autentici, tradizione e convivialità. L’azienda di Parma ripercorre la storia che lega i suoi prodotti a melodie, compositori e interpreti, che hanno reso le sue pubblicità simboli potenti della cultura pop.

Foto e video raccontano l’evoluzione della cultura musicale italiana, spaziando da Verdi e Rossini a Massimo Ranieri e Mina, passando per la tradizione popolare di Raul Casadei e di Vittorio De Sica, fino alle melodie di Vangelis e l’interpretazione di “Nel blu dipinto di blu” da parte di Topo Gigio. A queste si aggiungono le playlist su Spotify, pensate per scandire il tempo di cottura e valorizzare il gusto di un piatto di pasta

Manca poco alla 75° edizione del Festival di Sanremo! Dal’11 al 15 febbraio e in Italia, forse,  non si parlerà d’altro. E tante sono le iniziative collaterali. Una è quella del Gruppo Barilla che celebra l’incontro tra due mondi, la musica e il cibo.

Musica e cibo sono due linguaggi universali, capaci di evocare ricordi, emozioni e momenti di autentica condivisione. Per questo, in occasione del 75° Festival di Sanremo, Barilla celebra fa incontrare questi due mondi attraverso 90 anni di comunicazione pubblicitaria e i cimeli dell’Archivio Storico Barilla che custodisce 148 anni di storia.

GLI INIZI CON VERDI E GLI ESORDI TELEVISIVI: QUANDO LA PASTA INIZIA A DANZARE

Il legame tra Barilla e la musica ha caratterizzato la comunicazione dell’Azienda di Parma fin dai primi anni del ‘900. Dalle intersezioni utili a promuovere iniziative musicali come il Centenario Verdiano ai programmi dell’Orchestra delle Regie Terme Berzieri di Salsomaggiore. Tuttavia, è nel Secondo Dopoguerra, con l’arrivo della televisione nelle case e nei bar italiani, che questa connessione diventa davvero iconica. In quegli anni, le posate e la pasta Barilla danzano armoniosamente sulle note de La Gazza Ladra” e Il Barbiere di Siviglia” di Rossini, trasformando oggetti e alimenti di uso quotidiano in protagonisti di scene musicali. A rafforzare ulteriormente questo connubio, una celebre locandina del 1965 che raffigura un direttore d’orchestra, intento a dirigere Il Barbiere di Siviglia, impugnando un grissino al posto della bacchetta. Un’immagine che ancora oggi è simbolo di ironia e della creatività del brand.

ANNI SESSANTA E SETTANTA: DAL FOLKLORE DI RAUL CASADEI, ALLE PERFORMANCE DI MINA E MASSIMO RANIERI

Gli anni di Carosello segnano un momento decisivo nel consolidamento della connessione tra Barilla e la musica popolare italiana. Negli anni ’50, Giorgio Albertazzi, con la sua presenza, sapeva mescolare ricordi e realtà pubblicitaria, accompagnato dalla filastrocca di Madama Dorè. Negli anni ’60 e ’70, però, questa connessione si intensifica ulteriormente, con i grandi nomi della musica italiana che diventano protagonisti degli spot Barilla. Mina, ad esempio, interpreta i suoi successi in scenografie firmate da Mario Ceroli, con le confezioni di pasta che si integrano nella performance. Negli anni ’70, Massimo Ranieri, con la sua “Rose Rosse”,prende il testimone, portando il calore e la tradizione della cultura napoletana nel racconto della pasta, sottolineando la genuinità del prodotto e l’autenticità delle emozioni. Nel 1975, le “mazurchette” di Raul Casadei accompagnano la pasta Barilla, evocando i valori della tradizione e della convivialità familiare. Anche Dario Fo, durante il “Controfestival” del 1969, e la compilation in musicassetta “Sanremo nel cuore“del 1987, segnano un ulteriore passo nel consolidamento del rapporto tra Barilla e la più importante manifestazione musicale del Paese. Inoltre, l’edizione 2025 del Festival vedrà la partecipazione di Lucio Corsi, che interpreterà “Nel blu dipinto di blu” di Domenico Modugno, insieme a Peppino Mazzullo, storico doppiatore di Topo Gigio, simpatico personaggio che tra il 1963 e il 1975 è stato anche testimonial dei biscotti Pavesini. Tra le altre collaborazioni memorabili, invece, si annovera anche quella di Zucchero Fornaciari, che nel 1994 ha emozionato gli italiani con la sua interpretazione di White Christmas, accompagnato da un coro di bambini, rendendo il Natale ancora più speciale. La musica ha avuto un ruolo chiave anche nella comunicazione di Mulino Bianco, che nel 1994, sotto la regia del talentuoso regista indiano Singh Tarsem, trasforma le piazze italiane in oasi verdi, accompagnando le immagini con melodie senza tempo come “O Mio Babbino Caro” di Puccini, interpretata da Renata Tebaldi e “Caterina” di Perry Como, “Parlami D’Amore Mariù” cantata da Vittorio De Sica e “Come Te non c’è nessuno” di Rita Pavone. Scelte musicali che aggiungono un tocco di magia e dolcezza, contribuendo a creare un’atmosfera di serenità, che rafforzava il legame del brand alla natura e alla tradizione.

DA VANGELIS A MY FAVORITE THINGS: LA MUSICA DIVENTA CASA E RICERCA DELLA FELICITÀ

In modo simile, in altre campagne pubblicitarie, come quella per Barilla, la musica gioca un ruolo essenziale nel rafforzare il messaggio di casa, famiglia e qualità. La celebre melodia Hymn del compositore greco e premio Oscar Vangelis, creata appositamente per Barilla, accompagnata dal claim “Dove c’è Barilla c’è casa” – diventa poi il leitmotiv del marchio – evidenziando il legame tra la pasta Barilla e il calore domestico, simbolizzando i momenti di condivisione intorno alla tavola. Nel 2020, invece, una reinterpretazione del classico “My Favorite Things” per Mulino Bianco ci racconta come l’antidoto alle nostre vite piene di ansia e preoccupazioni per il futuro risieda nei piccoli e semplici momenti, capaci di donare vera felicità.

PASTA MUSIC: TIMER DELLA COTTURA DELLA PASTA… O PENSATA DALLA SCIENZA PER ESALTARNE IL GUSTO

Barilla ha saputo evolversi nel tempo, mantenendo viva la sua tradizione musicale con due progetti innovativi. Nel 2021 viene lanciata la Playlist Timer Barilla su Spotify, un’idea originale che raccoglie brani dei quattro generi musicali più ascoltati in Italia (pop, hip hop, indi e grandi classici). Brani che, non solo intrattengono, ma fungono anche da timer da cucina, accompagnando i consumatori nella preparazione di alcuni tra i formati di pasta più amati dagli italiani. Un’altra novità è la Barilla Al Bronzo Soundtrack Experience, una playlist creata da Charles Spence, psicologo sperimentale dell’Università di Oxford e Cristobal Tapia de Veer, compositore e tre volte vincitore dell’Emmy Award. Quest’ultima unisce il suono della pasta con la musica, creando un’esperienza multisensoriale che abbina la pasta a una musica scientificamente studiata per esaltare il gusto e la consistenza del piatto.

L’ARCHIVIO STORICO BARILLA: 60.000 DOCUMENTI CHE RIPERCORRONO LA STORIA E LA CULTURA ITALIANA

I tesori nascosti della comunicazione pubblicitaria di Barilla, dal valore inestimabile, sono ora digitalizzati e accessibili a tutti grazie all’Archivio Storico Barilla, disponibile online su www.archiviostoricobarilla.com. Questo ambizioso progetto, promosso con passione da Pietro Barilla, si propone di tutelare e valorizzare la documentazione storica dell’azienda, attiva sin dal 1877, a pochi anni dall’unità d’Italia. Il Ministero della Cultura ha ufficialmente riconosciuto l’Archivio come “sito di rilevante interesse storico” per il suo importante contributo nel raccontare l’evoluzione della cultura e delle abitudini italiane. L’Archivio custodisce oltre 60.000 documenti, che testimoniano la storia, le strategie economiche, e le strategie comunicative di marchi celebri come Barilla, Mulino Bianco, Pavesi, Pan di Stelle e Voiello. Una sezione in particolare è dedicata alla grafica e alla comunicazione pubblicitaria, con una collezione di oltre 150 manifesti che coprono il periodo che va dagli anni ’20 del Novecento ad oggi, e circa 3.500 filmati pubblicitari per la TV e il cinema. Inoltre, è possibile esplorare un’area dedicata al merchandising, dove i collezionisti possono acquistare numerosi oggetti vintage direttamente dal sito.

La CNA Imperia coniuga la grande tradizione culinaria italiana con l’evento musicale più atteso dell’anno

La kermesse canora si prepara a vivere un’edizione straordinaria anche con l’iniziativa ideata e organizzata da CNA Imperia che coniuga la grande tradizione culinaria italiana con l’evento musicale più atteso dell’anno. Dopo il successo dello scorso anno, il Piatto del Festival si arricchisce di nuove collaborazioni d’eccellenza, coinvolgendo alcuni dei nomi più prestigiosi della cucina italiana.

Protagonista del Piatto del Festival 2026 sarà Casa Artusi, il primo centro di cultura gastronomica dedicato interamente alla cucina domestica italiana. Situata a Forlimpopoli, città natale del celebre gastronomo Pellegrino Artusi, Casa Artusi preserva e promuove le tradizioni culinarie italiane attraverso la sua scuola di cucina, un ristorante, una biblioteca e un museo. Il suo obiettivo è valorizzare la cucina di casa come espressione autentica della cultura italiana, in linea con l’opera di Artusi, La Scienza in Cucina e l’Arte di Mangiar Bene, che raccoglie 790 ricette provenienti da diverse regioni d’Italia.

Quest’anno, Casa Artusi presenterà il piatto ufficiale dell’evento: “Maiale arrostito al latte N°551 aromatizzato alla lavanda Imperia”, una ricetta selezionata e reinterpretata dallo chef Matteo Milandri per esaltare la qualità degli ingredienti e il connubio tra tradizione e innovazione. Il piatto sarà il nuovo simbolo gastronomico della Settimana Enogastronomica e promette di regalare un’esperienza culinaria unica, capace di raccontare i sapori autentici del territorio italiano.

Lo chef Matteo Milandri afferma: «L’individuazione di una ricetta tra le 790 dell’Artusi che rispettasse da un lato la facilità di reperibilità della materia prima e dall’altro consentisse di valorizzare un ingrediente sui generis come la lavanda, è stata una sfida che abbiamo raccolto con entusiasmo. Siamo certi che il contrasto inedito tra la dolcezza della crema di latte aromatizzata alla lavanda e la sapidità della carne lasceranno i commensali piacevolmente soddisfatti!»

IL PIATTO DEL FESTIVAL 2025 E IL NUOVO PIATTO 2026

Mentre il Risotto Sanremo con Gambero Rosso e Fiori di Nasturzio, firmato da Enrico Derflinger e Filippo Sinisgalli, continua a conquistare ristoranti in tutta Italia e all’estero, il Piatto del Festival 2025 segna una nuova tappa nella crescita dell’iniziativa. Dopo l’edizione del 2024, che ha visto il coinvolgimento dello chef stellato Paolo Griffa con il suo dessert “Nel Giardino dei Fiori di Sanremo”, quest’anno il testimone passa a Casa Artusi, con un piatto ispirato alla cucina domestica italiana e alla valorizzazione degli ingredienti di qualità.

Il Segretario di CNA Imperia, Luciano Vazzano, sottolinea: «Il Piatto del Festival rappresenta un’occasione unica per valorizzare la nostra tradizione culinaria in un contesto internazionale come il Festival di Sanremo. La collaborazione con realtà prestigiose come Casa Artusi e l’utilizzo di ingredienti locali di alta qualità testimoniano il nostro impegno nel promuovere le eccellenze del territorio. La Cena di Gala del 9 febbraio sarà un momento speciale per celebrare questa sinergia tra musica e gastronomia».

GLI EVENTI IMPERDIBILI DELLA SETTIMANA ENOGASTRONOMICA

L’avant-première del Piatto del Festival si terrà domenica 9 febbraio, presso il Living Garden Hub, la nuova location esclusiva con vista mozzafiato sul mare, dove Casa Artusi presenterà ufficialmente il nuovo piatto in occasione di una Cena di Gala. L’evento vedrà la partecipazione di stakeholder, istituzioni e professionisti del settore, oltre alla presenza di aziende del territorio che supportano l’iniziativa.

UN’INIZIATIVA CHE PROMUOVE IL TERRITORIO

Il progetto, supportato da Gruppo MoreNews e CNA Imperia, rappresenta un’occasione unica per valorizzare la gastronomia ligure in un contesto internazionale come il Festival di Sanremo. L’evento vede la collaborazione di Frantoio Sant’Agata di Oneglia, Centro Latte Faraldi, Latte Alberti, Tanagrina, Pasta Morena, Yogurt Puro e Ravera Bio, realtà locali che condividono la filosofia di qualità e tradizione.