Andrea Canepari: “Le nostre eccellenze superano i confini”

Nel mese di giugno 2024, Eataly ha celebrato Le Radici della Cucina Italiana, per raccontare la storia del cibo degli italiani durante la Grande Emigrazione del secolo scorso, mettendo in luce l’importanza che esso ha avuto nel tenere vivi i legami con la nostra terra e nel crearne di nuovi nei paesi di arrivo. 

Gli incontri nascono dal progetto I Racconti delle Radici, realizzato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dalla storica rivista La Cucina Italiana per scoprire le ricette nate dalla mescolanza delle tradizioni e delle memorie gastronomiche italiane con le usanze trovate dagli emigrati nelle terre in cui si stabilirono tra la fine dell’Ottocento e gli anni Settanta del Novecento e si inseriscono tra le iniziative a promozione della candidatura della cucina italiana a Patrimonio Unesco.

Durante una di queste straordinarie occasioni di incontro, Agen Food ha intervistato Andrea Canepari, diplomatico attualmente in servizio presso la Direzione Generale per la Promozione del Paese del Ministero degli Affari Esteri a Roma.

Quale ruolo hanno iniziative quali quella di Eataly nel promuovere la nostra tradizione culinaria?

Credo che le iniziative tra MAECI e attori mondiali della distribuzione dell’eccellenza gastronomiche italiane come Eataly e storici divulgatori della storia gastronomica italiana e del suo presente come “La Cucina Italiana” siano fondamentali .  

Anche i corsi tenuti da Eataly in Paesi esteri hanno portato al centro dell’attenzione la tradizione enogastronomica italiana: si tratta di corsi che si ispirano alla storia dei cibi e delle ricette portate dai nostri emigranti nel mondo e che vengono apprezzate anche dai Paesi che li hanno ospitati.

Quali progressi sono stati compiuti finora nel promuovere il discorso del Made in Italy nel settore alimentare, e quali sfide rimangono da affrontare?

I diversi attori del sistema agroalimentare italiano si stanno muovendo insieme come dimostrano questo tipo di iniziative, con l’obiettivo di sostenere le nostre esportazioni ma anche di attrarre turisti in Italia, invogliandoli ad andare a scoprire i luoghi di produzione dei prodotti. 

L’approccio corale è ben emerso nella presentazione dell’ottava settimana della Cucina Italiana nel mondo alla presenza del Vicepresidente del consiglio e Ministro degli affari esteri della cooperazione internazionale Antonio Tajani. Vi erano autorità istituzionali, produttori, rappresentanti di categoria del mondo dell’agricoltura, della trasformazione, della commercializzazione ma anche dello studio e della ristorazione. 

Tutti insieme lavorano con l’obiettivo di far conoscere non solo le nostre eccellenze agroalimentari ma come queste vengano da un passato importante legato alla dieta mediterranea e quindi al binomio tradizione e salute. 

Studi scientifici mostrano come i prodotti della nostra tradizione fanno bene alla salute e possono essere usati anche per arricchire le altre cucine. Questo è anche il messaggio dato dal nostro progetto in cui i corsi di Eataly si situano, che valorizza appunto quello che i nostri emigrati hanno portato nel mondo e a cui hanno contribuito non solo arricchendo i sapori ed il gusto ma anche la salute.

Alla luce delle esperienze passate, quali strategie ritiene più efficaci nel consolidare il prestigio e la reputazione dei prodotti alimentari italiani sui mercati internazionali?

Il Ministero degli Affari Esteri della Cooperazione internazionale intende continuare a lavorare con tutti gli attori interessati alla promozione dell’internazionalizzazione dei nostri tesori enogastronomici promuovendo iniziative che permettano alla nostra rete di ambasciate, consolati ed istituti di cultura di approfondire la ricchezza della cucina e dei prodotti gastronomici italiani, attraverso iniziative promozionali dal forte contenuto culturale e che siano sempre legate ai prodotti dei nostri territori di origine. Fonte: Agen Food a cura di Giulia Ippolito