Alla Camera salta l’equiparazione tra l’agricoltura biologica e quella biodinamica. Il testo torna ora al Senato

L’Aula della Camera dei deputati ha dato oggi, 9 febbraio 2022, all’unanimità il via libera alla proposta di legge sulla tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico. Il testo, approvato con 421 voti a favore e nessun contrario, torna ora al Senato: a Montecitorio è stata infatti eliminata dal testo la tutela dell’agricoltura biodinamica, che era stata inserita nella prima lettura a palazzo Madama.

L’Assemblea di Montecitorio ha approvato alla quasi unanimità due emendamenti identici di Riccardo Magi e della commissione che eliminano dal testo l’equiparazione dell’agricoltura biodinamica a quella biologica.

Il mondo scientifico aveva espresso perplessità

«Sono favorevole all’agricoltura biologica, ma la biodinamica è altra cosa», aveva sottolineato il Nobel per la Fisica 2021 Giorgio Parisi. Lasciare inalterato il testo del Ddl significa, per il Parlamento, affermare «la validità di metodi previsti da Steiner come l’uso di letame maturato nelle corna di vacca, oppure di fiori di Achillea sepolti per mesi nella vescica di cervo maschio». La preoccupazione principale era che, approvando il testo così com’è, il Parlamento potesse alimentare una deriva arazionale e antiscientifica. «È fondamentale – aveva sottolineato Parisi – che in Italia si consolidi la cultura politica, affinché i nostri rappresentanti al Parlamento votino con conoscenza e competenza sulle questioni che sono chiamati ad affrontare».  Contro questa tutela si era opposta anche la senatrice a vita Elena Cattaneo.

Da ricordare che il voto di oggi non esclude i produttori biodinamici dalle tutele e dai riconoscimenti previsti dalla legge per l’agricoltura biologica: i dettami di Steiner, che rifiuta qualsiasi tipo di prodotto chimico, sostituiti da preparati di dubbia efficacia ma innocui per l’ambiente, fanno rientrare la biodinamica a pieno titolo all’interno dei paletti dell’agricoltura biologica.

Il lungo iter parlamentare (che però non finisce)

Approvato in Senato il 20 maggio 2021, il Ddl “Agricoltura con metodo biologico” era approdato alla Camera nella seconda metà di giugno, con l’esame da parte della Commissione Agricoltura. I riferimenti all’agricoltura biodinamica erano contenuti negli articoli 1, 5 e 8 del Ddl e sono questi che la comunità scientifica nei mesi scorsi ha chiesto più volte di modificare. Sotto la lente l’equiparazione dell’agricoltura biodinamica al metodo biologico, e in particolare il passaggio in cui si prevede che «i metodi di produzione basati su preparati e specifici disciplinari applicati nel rispetto delle disposizioni dei regolamenti dell’Unione europea e delle norme nazionali in materia di agricoltura biologica sono equiparati al metodo di agricoltura biologica. Sono a tal fine equiparati il metodo dell’agricoltura biodinamica». In questi mesi, però, nessuna modifica era stata apportata al testo del Ddl, fino al giorno dopo l’approdo in aula, mercoledì 2 febbraio.

Coldiretti: bio vale 7,5 mld, ora subito ok del Senato

Con gli acquisti di prodotti bio Made in Italy che nel 2021 hanno sfiorato il record di 7,5 miliardi di euro di valore, tra consumi interni ed export, mai come in questo momento storico abbiamo bisogno -ha detto il presidente della Coldiretti Ettore Prandinidella legge sul biologico e per questo occorre ora accelerare l’iter al Senato”.

Cia, bene ok Camera. Ora countdown per approvazione in Senato

Cia-Agricoltori Italiani esprime soddisfazione per l’approvazione alla Camera della legge per il biologico, in grado di rendere l’agricoltura protagonista della transizione ecologica europea. La rivoluzione bio è già in atto, serve ora un segnale forte dal mondo politico per un ok in tempi rapidi in Senato prima di fine legislatura, dopo 12 anni di iter parlamentare. L’Italia, leader in Europa nel settore biologico, ha urgente bisogno di una legislazione nazionale, che le consenta di non perdere la partita con competitor europei, sempre più agguerriti. Cia è, inoltre, soddisfatta per il recepimento delle sollecitazioni del mondo accademico e scientifico e, persino, del Presidente Sergio Mattarella, in merito alla questione del metodo biodinamico, che non verrà, comunque, escluso dai benefici della legge.

FederBio, AssoBio e Associazione Biodinamica: ci aspettavamo un’approvazione definitiva della legge sul bio, ora si acceleri il passaggio al Senato

Il DDL n. 988 “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico“ dovrà dunque tornare in Senato per l’approvazione definitiva.

Dopo 13 anni e 3 legislature, nella votazione di oggi alla Camera dei Deputati è stato approvato l’emendamento che toglie il termine biodinamico dal comma 3 dell’articolo 1.
È veramente un peccato perché si tratta di un metodo agricolo e di prodotti che vengono sempre più coltivati e apprezzati in tutto il mondo.
Ma nonostante questo emendamento, il biodinamico continuerà ad essere presente e sostenuto, come lo è stato fino ad oggi, in quanto pratica agronomica che si riconduce al metodo biologico, già riconosciuta fin dal primo Regolamento europeo del 1991 in materia di agricoltura biologica. Un riferimento normativo poteva costituire una tutela aggiuntiva per il consumatore per prodotti che sono in costante crescita sul mercato.

L’urgenza che si arrivi presto alla conclusione di un iter di approvazione della Legge è dettata dalla centralità del biologico per l’intero comparto agroalimentare.

L’Italia, con oltre 80mila operatori, è infatti tra i Paesi leader per la produzione biologica ed è il primo Paese in Europa (secondo al mondo) nell’esportazione di prodotti bio, con oltre 2,9 miliardi di euro, circa il 6% di tutto l’export agroalimentare nazionale.

Una veloce approvazione della legge n. 988 è fondamentale per supportare la transizione ecologica dell’agricoltura italiana. Introduce elementi particolarmente significativi come la possibilità di registrare il marchio biologico “Made in Italy”, di istituire distretti biologici che consentano di sviluppare l’agricoltura e l’economia dei territori rurali e di adottare un Piano nazionale per favorire lo sviluppo del biologico italiano come metodo avanzato dell’approccio agroecologico.


Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio, ha dichiarato: “Al terzo passaggio parlamentare, ci aspettavamo l’approvazione definitiva della legge, invece prendiamo atto della decisione unanime del Parlamento di modificare il terzo comma dell’articolo 1.  Contiamo adesso di avere una corsia privilegiata al Senato per una veloce approvazione nei tempi che sono stati annunciati durante la discussione parlamentare. Questa legge è urgente e fondamentale per supportare la transizione ecologica dell’agricoltura italiana e sostenere i giovani e le imprese che hanno scelto questo modello agricolo. Ci sembra comunque paradossale che il giorno dopo l’inserimento in Costituzione di riferimenti alla tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, si cerchi di umiliare un metodo produttivo basato sul totale rispetto della natura.
Come hanno chiesto alcuni parlamentari, ci auguriamo adesso che il mondo scientifico si impegni con la medesima determinazione per la riduzione dell’uso dei pesticidi e di altre sostanze di chimica di sintesi, a tutela della fertilità dei suoli e della biodiversità in linea con le modifiche costituzionali e con la Strategia Farm to Fork”.

“Il mercato del biologico e del biodinamico è in costante crescita a livello mondiale –afferma Roberto Zanoni, presidente di AssoBio -, l’importanza di questo settore è da sempre riconosciuto e inserito nei regolamenti comunitari. Per l’Italia, il biologico è un fiore all’occhiello del settore agricolo italiano. Siamo il primo Paese europeo per export di prodotti biologici, a dimostrazione della grande attenzione dei consumatori di tutto il mondo e del loro crescente apprezzamento per la qualità dei prodotti bio e biodinamici. È un primato conquistato grazie anche all’impegno di produttori e trasformatori agroalimentari che hanno fortemente creduto e agito ricercando sempre un equilibrio tra l’essere impresa e il bene pubblico declinato nella difesa del suolo, nella valorizzazione della biodiversità e nella tutela della salute dei cittadini. Le aziende biologiche rappresentano il futuro, sono le più attente all’innovazione e ai cambiamenti. Ma non solo, i produttori e gli imprenditori bio sono molto più giovani rispetto alla media: sono per metà laureati o diplomati, per un terzo donne e interessati all’internazionalizzazione. Mi auguro che questo percorso si concluda nel più breve tempo possibile e che il Parlamento sappia dare una risposta concreta al territorio e alle imprese. Avanti con il disegno di legge sul biologico così come è stato oggi discusso e licenziato.”

Carlo Triarico, Presidente Associazione Biodinamica: “L’agricoltura biodinamica è costitutiva del biologico, storicamente e giuridicamente. Continuerà a lavorare, come da ottant’anni, per il bene del biologico e dell’agricoltura italiana”.