Estate 2021, la seconda dell’era covid.
Quest’anno, per le nostre gite gastronautiche, io ed il mio inseparabile compagno di degustazioni prof Vincenzo Rizzi (penna del Corriere del Mezzogiorno) ci stiamo dedicando con grande interesse agli stabilimenti balneari della Regione Puglia.
Vuoi per le norme sulle distanze, vuoi per la grande voglia di allegria e leggerezza che c’è nell’aria, fatto sta che i lidi sono l’ideale. L’importante è che l’offerta gastronomica e del servizio siano di livello. Attenzione particolare la riponiamo anche ai drink.
Tra le realtà che ci hanno destato maggiore meraviglia non può mancare Marzà, a Sud di Monopoli, molto più di un lido, un vero e proprio splendore nell’erba fatto di quiete, bellezza ed energia mistica. Mettersi sull’amaca a filo d’acqua raddrizzerebbe qualsiasi giornata storta, mentre le sculture in filo di ferro che si illuminano internamente al momento del tramonto ti rimettono in pace con il mondo.
Posto così importante vuole chef importante, dunque chi meglio dell’eclettico chef cosmopolita Gigi Rana, con la sua offerta variegata, ispirata ai grandi cult internazionali ma presentati in versione folk pugliese?
Tra ciò che non ho fotografato vi segnalo lo squisito lobster roll, la frisa speciale (cangiante a seconda della spesa del giorno) e i “gelatini”. Ogni cosa qui, perfino le pietre, perfino il timo selvatico che sprigiona le sue essenze quando lo calpesti, ispira benessere psicofisico e culturale, una messa in sicurezza mentale per il navigante di terra che, affogato tra gli stress del quotidiano, qui può sentirsi al sicuro.
Conoscete quel detto marinaresco affibbiato a Seneca che dice che “non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”?
Bene, fatevi un favore: individuato il vento migliore venite a Marzà.