A Roma venerdì 4 febbraio la presentazione del report Waste Watcher 2022 e i dati del “Caso Italia”
One health, one hearth. Stop food waste è il tema della nona Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, in calendario come sempre il 5 febbraio.
Gli eventi ufficiali sono promossi per iniziativa della campagna Spreco Zero di Last Minute Market con il patrocinio del ministero della Transizione ecologica e di Rai per il sociale, e si svolgeranno a Roma venerdì 4 febbraio: sarà l’occasione per focalizzare sulla prevenzione e riduzione degli sprechi come elemento chiave a presidio della salute dell’uomo e dell’ambiente.
Il 4 febbraio, infatti, è in programma la presentazione del nuovo report dell’Osservatorio Waste Watcher International con i dati del “Caso Italia” 2022, un’indagine promossa dalla campagna Spreco Zero in sinergia con l’Università di Bologna e Ipsos, dedicata come sempre allo spreco alimentare e alle abitudini di fruizione e gestione del cibo. “Studiare l’evoluzione dei comportamenti dei cittadini in rapporto agli sprechi- sottolinea in una nota lo studioso e saggista Andrea Segrè– permette di tracciare un monitoraggio sugli stili di vita e di alimentazione, evidenziando le implicazioni in tema di salute dei cittadini e dell’ambiente, insieme agli effetti della pandemia sui comportamenti di consumo e sugli sprechi. L’analisi dei dati è quindi essenziale in chiave di sensibilizzazione per lo sviluppo sostenibile e la prevenzione degli sprechi”.
Anche le Buone Pratiche di prevenzione dello spreco nascono dall’analisi delle abitudini alimentari degli italiani e il 4 febbraio 2022, nell’ambito degli eventi della Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, uno spazio sarà dedicato alle Best Practices di enti pubblici, imprese, scuole e cittadini: un monitoraggio che spazia dalla dimensione domestica a quella dei sistemi di produzione che devono garantire un basso impatto ambientale e il rispetto della biodiversità.
La Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare si focalizza con attenzione sul decennio che ci guiderà al 2030 e sugli Obiettivi di Sostenibilità dell’Agenda Onu 2030.
Anche in quest’ottica l’Osservatorio Waste Watcher International opera strumento di riferimento per il monitoraggio dello spreco alimentare nel mondo, attraverso la survey di respiro globale “Food & waste around the world” che si presenterà il prossimo 29 settembre, terza Giornata mondiale di consapevolezza delle perdite e degli sprechi alimentari promossa dalle Nazioni unite.
La Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare ricorre dal 2014 quando, su iniziativa del fondatore prof. Andrea Segrè, coordinatore Piano nazionale di prevenzione dello spreco alimentare (Pinpas) del ministero dell’Ambiente, furono convocati gli Stati generali della filiera agroalimentare italiana.
Dal 2014 ad oggi la Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare è stata inserita nella Campagna Spreco Zero con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica italiana su una questione centrale del nostro tempo. Spreco alimentare, i dati nazionali.
Spreco alimentare, tutti i dati nazionali
Nel conto alla rovescia verso la 9^ Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, ecco un piccolo viaggio nelle abitudini del “consumatore errante”: Il patto degli italiani col cibo è probabilmente una delle conquiste più significative del lockdown della primavera 2020 e dei lunghi mesi invernali di distanziamento. Il cibo come scelta più consapevole per la propria salute e il benessere: lo ha confermato il report “Il caso Italia” di Waste Watcher International 2021. Si spreca ancora, ma decisamente meno. L’indagine 2021 registralo spreco di ca27 kg di cibo a testa (529 grammi a settimana), quindi l’11,78% in meno (3,6 kg) rispetto all’anno precedente. Oltre 222.000 tonnellate di cibo si sono “salvate” dallo spreco in Italia (per la precisione, 222.125 tonnellate). Vale 6 miliardi e 403 milioni € lo spreco alimentare domestico nazionale, e sfiora il costo di 10 miliardi € l’intera filiera dello spreco del cibo in Italia, sommando le perdite in campo e lo spreco nel commercio e distribuzione che ammontano a 3.284.280.114 €. In peso, significa che sono andate sprecate, in Italia, 1.661.107 tonnellate di cibo in casa e 3.624.973 tonnellate se si includono le perdite e gli sprechi di filiera (dati Waste Watcher International/ Università di Bologna per campagna Spreco Zero e rilevazioni Ipsos). Colpisce l’attenzione degli italiani al tema: l’85%, quindi una percentuale quasi plebiscitaria, chiede di rendere obbligatorie per legge le donazioni di cibo ritirato dalla vendita da parte di supermercati e aziende ad associazioni che si occupano di persone bisognose, in seguito all’aumento della povertà generato dalla pandemia covid 19. La spesa si fa per lo più una o due volte alla settimana: lo dichiarano 7 italiani su 10 (il 69% degli intervistati) e c’è una netta consapevolezza sull’importanza di investire qualche euro in più per la qualità. L’attenzione alla prevenzione dello spreco alimentare si riverbera nell’insegnamento ai figli: primo non sprecare, dicono le famiglie italiane nell’83,9% dei casi. Otto italiani su 10 dichiarano di non sprecare quasi mai il cibo, o meno di una volta alla settimana. E quando capita, è sempre la frutta fresca al top della nefasta ‘hit parade’ degli sprechi (37%), seguita da verdura fresca (28,1%), cipolle aglio e tuberi (5%), da insalata (21%) e dal pane fresco (21%).