Al via il cantiere che porterà alla realizzazione di un sorprendente murales anamorfico dello street artist Cheone su tre lati della storica sede di Fabbri1905, tra via della Pietra e via Emilia Ponente 276. L’opera voluta dall’azienda come omaggio al quartiere che da oltre cento anni ne custodisce l’anima
Un vasetto di amarene si rovescia, regalando il suo goloso carico ai passanti, mentre api e farfalle prendono il volo, si trasformano e danzano insieme a Madre Natura. Una scena ipnotica e poetica, che prenderà vita a Borgo Panigale, sul muro perimetrale della sede storica di Fabbri 1905, lungo via della Pietra, ma sviluppandosi su tre lati, dove questa mattina è stato ufficialmente inaugurato il cantiere di una nuova imponente opera di street art.
A firmare il progetto è Cheone, artista di fama internazionale del team Street Art In Store, noto per i suoi lavori in stile anamorfico, capaci di stupire, generare meraviglia ed emozione: le sue opere sembrano infatti, se osservate da un preciso punto focale, prendere vita, superando la bidimensionalità e la costrizione dei muri.
Una “magia” che l’artista, supportato dai colleghi Devilart e Tackle Zero, replicherà nel quartiere bolognese, cuore pulsante di un’azienda, la Fabbri 1905, che da oltre cento anni custodisce con il territorio un intenso legame affettivo.
“L’idea di trasformare il muro di cinta del nostro edificio in una tela d’artista – spiegano dall’azienda – nasce proprio con l’intento di donare nuova bellezza al quartiere, decorando lo spazio urbano con un’opera che potesse diventare patrimonio e orgoglio del territorio, così come è da sempre il grande vaso di amarena che campeggia sul nostro ingresso. Ricordiamo ancora con commozione le proteste che accompagnarono la sua momentanea rimozione, in occasione del restauro”.
Proprio i valori e l’identità di Fabbri, spiega l’artista Cheone, “sono stati oggetto dell’ispirazione che mi ha permesso di raccontare il fascino di un’azienda ricca di storia che racchiude ancora oggi tutta la bellezza del passato e il profondo legame con le tradizioni e i ritmi naturali. L’edificio è sostanzialmente un racconto poetico: Madre Natura regala l’abbondanza di un raccolto, la dona alla città, tra realismo fedele e immaginazione, rendendo protagonisti fiori, amarene, api e farfalle”.
Un dono che ha avuto l’avvallo proprio delle autorità cittadine: “Il Comune di Bologna, grazie all’interesse e alla sollecitazione dell’ex presidente del quartiere Vincenzo Naldi, che ringrazio, valuta positivamente la realizzazione di un’opera che, oltre a rappresentare la storica amarena della nostra città, contribuisce a creare bellezza e rigenerazione degli edifici. Per questo motivo abbiamo deciso di esentare dalla tassazione pubblicitaria quelle opere che non hanno fine pubblicitario e che contribuiscono al decoro urbano“ dichiara l’Assessora allo Sport e al Bilancio del Comune di Bologna, Roberta Li Calzi.
L’opera rappresenta un omaggio al quartiere, ma anche un nuovo tassello del rapporto che lega da sempre Fabbri1905 a Bologna (il nome della città campeggia da sempre sul vaso dell’Amarena) e al mondo della cultura e della bellezza. Un rapporto istituzionalizzato nel 2005 con l’ideazione del Premio Fabbri per l’Arte, concorso nato per cogliere e valorizzare il talento e l’innovazione sulla scena artistica italiana, attraverso lo sguardo di chi l’arte la crea e la vive.
L’opera, concessa dal Comune di Bologna in ottica di riqualificazione e valorizzazione del quartiere, sarà ultimata nel mese di luglio con una cerimonia che vedrà coinvolte istituzioni e ovviamente cittadini e abitanti del quartiere.