Window Display nel Mondo, l’evento organizzato dall’Associazione Vetrinisti & Visual Europei presieduta dal Presidente Cav. Giuseppe Marco Pasquarella, si è svolto a Roma presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Come di consueto, oltre alla condivisione dei contenuti associativi, sono stati premiati i protagonisti dell’arte vetrinistica, le scuole, i partner, ma anche personaggi del mondo del giornalismo, della cultura, arte e fotografia, che si contraddistinti nel corso della loro carriera.
L’Associazione Vetrinisti & Visual Europei nasce dalla volontà di affermati professionisti del settore vetrinistico, visual merchandising, design e moda. Rivolta a privati, enti pubblici e aziende ha l’obiettivo di creare nuove figure professionali, per dare risposte alle esigenze sempre crescenti del mercato italiano e internazionale.
L’elegante e istituzionale edizione di quest’anno ha visto un parterre d’eccezione con la presenza del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e del Capo di Gabinetto Dott. Federico Eichberg, il Presidente Confassociazioni Dott. Angelo Deiana, il Presidente ASSORETIPMI Dott. Eugenio Ferrari e il Prof. Francesco Lenoci.
Gustoh24 presenta la relazione di Francesco Lenoci – Docente Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
“Per me è un onore essere relatore qui, presso lo stupefacente Salone del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Grazie.
Vi confesso che sul frecciarossa stamattina avevo un dubbio di fondo: “Che c’entro io?”
Pochi minuti fa, il capo di gabinetto Federico Eichberg ha fatto l’elogio della bellezza…. non mi stancherò mai di ripeterlo “Il nostro maggior vantaggio competitivo da sempre e per sempre”. . . . .E, quindi, mi ha chiamato in gioco, considerando che la spilla che illumina il mio capospalla reca la scritta “LA BELLEZZA RESTA”.
Dalla bellezza al vetrinista è un attimo. . . .Siete seduti, ma tenetevi forte.
Vetrinista non è una parola, ma è un vocabolario:
– maestro d’arte in vetrinistica;
– visual merchandiser;
– artista della vetrina;
– curatore del dettaglio;
– autore di combinazioni tra istinto, gusto estetico e senso degli affari;
– scenografo;
– lavoratore flessibile;
– lavoratore di notte;
– lavoratore domenicale;
– artigiano della bellezza;
– portatore sano di rigore e immaginazione, di moderazione e trasgressione, di ordine e efficacia;
– specializzato nell’allestimento delle vetrine;
– selezionatore di manichini;
– esperto di comunicazione visiva;
– stimolatore sensoriale;
– vivificatore del design;
– stimolatore di capitale relazionale.
E ancora. Vetrinista è chi è capace di generare buone impressioni. Vetrinista è chi è capace di spalancare la porta dei desideri.
Ma non basta. La vetrina è psicologia: “La vetrina è come la figura mitologica della sirena che attira i naviganti e termina il suo compito quando il passante entra in negozio”. (Cfr. Cav. Giuseppe Marco Pasquarella, “La Vetrina La Mia Arte”, Giacovelli Editore, 2022, pag. 87).
La vetrina è teatro: “Il vetrinista è un regista, la vetrina è un palcoscenico, la merceologia è l’attore, il passante è il pubblico, la decorazione è un effetto scenico indispensabile per la narrazione”. (Cfr. Cav. Giuseppe Marco Pasquarella, “La Vetrina La Mia Arte”, Giacovelli Editore, 2022, pag. 132).
La vetrina è economia.
Indossando il berretto di docente universitario di “Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda”, dovrei parlarvi della vetrina quale voce dell’economia, ma non voglio farlo questo pomeriggio.
Questo pomeriggio voglio, desidero, anelo indossare un berretto che mi piace, mi appassiona, mi intriga, vale a dire quello che mi consente di parlare di Arte della Vetrina come Cultura.
Anche Cultura non è una parola, ma è un vocabolario.
“Cultura è impegno, servizio agli altri, promozione umana come il riconoscimento della persona libera, dignitosa e responsabile.
Cultura è cemento della convivenza, orizzonte complessivo, strumento di orientamento, alimento di vita.
L’elaborazione culturale è una via obbligata per individuare stili di vita, modalità di presenza e di comunicazione, attenzione alle attese delle persone e della società, per esprimere le ragioni della speranza e accettare responsabilità in spirito di servizio”. (Cfr. don Tonino Bello).
Lo ripeto, voglio parlare di Arte della Vetrina come Cultura.
Vi starete chiedendo perché, vero?. . . .Per arrivare alla risposta, occorre chiedersi perché accadono le cose? Ce l’ha spiegato Padre Pio: per il combinarsi delle combinazioni.
Ebbene, per il combinarsi delle combinazioni, stamattina, tra i ricordi di facebook ….non si sa come….non si sa perché…. mi è apparsa la foto che raffigura me, in piedi, circondato da manichini seduti. . . .a pois, a pois.
È un messaggio inequivocabile: l’Arte della Vetrina è la Cultura che viene incontro.
“Pagherei tutto l’oro del mondo” (Cfr. Paul Anka) per poter parlare dell’Arte della Vetrina come Cultura che viene incontro nelle prossime 3 ore. . . .ma devo concludere.
Se l’Arte della Vetrina si stacca dalla Cultura, diventa qualcosa di effimero.
Invece, se l’Arte della Vetrina e la Cultura fanno strada insieme, allora Arte della Vetrina e Cultura percorrono la strada verso l’eternità”.