Il 13 giugno gli svizzeri decideranno attraverso un referendum se vietare o meno tutti i pesticidi in agricoltura e anche l’importazione di cibi per la cui produzione siano stati impiegati prodotti chimici.

Dagli ultimi sondaggi, il 55% degli svizzeri (il 65 per cento nelle aree urbane) si dice favorevole al bando mentre Governo e parlamento hanno espresso la loro contrarietà all’approvazione dell’iniziativa.

Ritorneremo più avanti a parlare del referendum svizzero, intanto illustriamo cosa si sta facendo in Italia.

La Campagna Mangiasano di Vas

Nei giorni scorsi è stato lanciato dall’associazione ambientalista Verdi Ambiente & Società, “Mangiasano”, la storica Campagna di VAS per la sicurezza alimentare e l’agricoltura ecologica libera da Ogm. Si ricorda che VAS proprio con la Campagna Mangiasano ha consentito di bloccare l’utilizzo, in Italia, di sementi contaminate da Ogm. Con la campagna contro gli Ogm, Vas ha  contribuito a formare esperti, ha denunciato le irregolarità delle aziende e degli enti responsabili, ha informato i cittadini, ha condotto ricerche scientifiche su biodiversità, biosicurezza e brevetti sulla materia vivente.

I temi della campagna Mangiasano 2021

La sedicesima edizione di Mangiasano 2021 che avrà al centro i seguenti temi: “DIRITTO ALLA TERRA, SICUREZZA ALIMENTARE, CAMBIAMENTI CLIMATICI, PER UNA NUOVA PAC”, vede l’adesione di una serie di associazioni, Enti e Consorzi, oltre al patrocinio del Ministero alla Transizione Ecologica e quello alle Politiche Agricole.

La campagna MANGIASANO 2021 ha preso il via sabato 5 giugno presso il MEC Mercato delle Eccellenze di Calabria a Zumpano (CS). Le prossime iniziative, domenica 13 giugno mercato ad Impruneta (FI) – sabato 19 giugno sala conferenze confartigianato a Cuneo – sabato 26 giugno presso il Casello Giallo a Milano – sabato 3 luglio a Roma. Altre iniziative sono già previste a Parma, Lecce, Ischia, Nettuno.

Vas di Parma rilancia la campagna No ai veleni nel piatto

La vignetta che Vauro ha donato a Vas per la Campagna “No ai veleni nel Piatto”

Il circolo di Vas Parma rilancerà anche il tema No ai Veleni nel Piatto”, che proprio a Parma aveva visto negli anni scorsi la nascita di un movimento contro l’uso dei pesticidi in agricoltura. Quest’anno al no ai “pesticidi in agricoltura” si aggiunge una specifica riflessione sulle problematiche dell’attuale sistema agroalimentare e la costruzione di soluzioni ecologiche adatte al territorio insieme a cittadini, agricoltori, artigiani, ristoratori ed istituzioni. Al centro del dibattito il “mangiare sano”, per aumentare la consapevolezza che il cibo non è qualcosa di astratto, confinato da una confezione e definito da un’etichetta, indipendente dalle qualità e dalle caratteristiche del contesto naturale e sociale in cui avviene la produzione.

Vas Parma in questa occasione punta a sottolineare che un pilastro cruciale della nuova strategia europea 2030 per la biodiversità si concentra proprio sul ripristino della natura in porzioni significative del territorio europeo attraverso la destinazione del 25% dei terreni agricoli in Europa a colture biologiche e la destinazione del 10% dei terreni agricoli per la conservazione della biodiversità.  Vas Parma ricorda inoltre che proprio le indicazioni UE “Farm to Fork” indicano il traguardo della riduzione del 50% dell’uso dei pesticidi in Europa entro il 2030.

La XVI edizione della Campagna nazionale Mangiasano 2021 ha preso il via lo scorso 22 maggio, giornata della Biodiversità, per concludersi il 16 ottobre, giornata mondiale dell’ Alimentazione.

Dossier Stop pesticidi di Legambiente

L’ultimo Dossier Stop pesticidi diffuso nel dicembre 2020 mette in luce che quasi la metà dei campioni analizzati contiene residui di pesticidi, nella frutta oltre il 70%.

L’edizione 2020 del rapporto dell’associazione ambientalista fotografa una situazione che vede risultare regolare e privo di residui di pesticidi solo il 52% dei campioni analizzati. Senza dubbio, un risultato non positivo e che lascia spazio a molti timori in merito alla presenza di prodotti fitosanitari negli alimenti e nell’ambiente. Analizzando nel dettaglio i dati negativi, si apprende che i campioni fuorilegge non superano l’1,2% del totale ma che il 46,8% di campioni regolari presentano uno o più residui di pesticidi.

Cattive notizie anche in merito alla quantità di residui derivanti dall’impiego di prodotti fitosanitari in agricoltura: i laboratori pubblici regionali ne hanno trovato traccia in campioni di ortofrutta e prodotti trasformati in elevata quantità. Preoccupanti inoltre i dati del multiresiduo, che – è bene ricordarlo – la legislazione europea non considera non conforme a meno che ogni singolo livello di residuo non superi il limite massimo consentito, benché sia noto da anni che le interazioni di più e diversi principi attivi tra loro possano provocare effetti additivi o addirittura sinergici a scapito dell’organismo umano. Proprio il multiresiduo risulta essere più frequente del monoresiduo, essendo stato rintracciato nel 27,6% del totale dei campioni analizzati, rispetto al 17,3% dei campioni con un solo residuo.

Partita Dalla Toscana: «L’agroecologia è la strada»

Ricordiamo anche che nel dicembre del 2019 si è ufficialmente aperta la Campagna “Stop Pesticidi” promossa da Genuino Clandestino, Mondeggi Bene Comune, il nodo fiorentino dei Fridays For Future e i comitati toscani che chiedono la tutela dell’ambiente. «Costruiamo insieme il cammino verso l’agroecologia».

«I pesticidi stanno distruggendo i campi»

I promotori della campagna “Stop ai pesticidi” avevano assunto un durissima presa di posizione con questo “manifesto”: «I pesticidi, I fertilizzanti chimici, i fitofarmaci, i semi selezionati per resistere alle sostanze tossiche che vengono applicate sui campi, stanno distruggendo i nostri ecosistemi locali. Inoltre questi componenti chimici si diffondono nell’ambiente (per il cosiddetto effetto deriva), inquinando le falde acquifere e comportando l’impoverimento e la contaminazione dei suoli. Dai campi, queste sostanze entrano poi nella nostra catena alimentare, attraverso i prodotti che consumiamo. La devastazione ambientale, il cambiamento climatico, l’aumento delle malattie croniche legate all’esposizione alle sostanze tossiche utilizzate in agricoltura, richiedono -hanno scritto- di iniziare ad organizzarci, informarci e mobilitarci per pretendere una gestione diversa dei nostri territori e delle nostre campagne! Non si può continuare a produrre il cibo in questo modo. Le alternative a questo modello agricolo e produttivo esistono e vanno costruite ripristinando i saperi contadini, il rapporto con la terra e promuovendo un’agricoltura sempre più locale e attenta alle relazioni tra ogni elemento naturale».

Basta pesticidi, salviamo api e apicoltori

30 Associazioni e comitati di cittadini, coordinate in Italia dal WWF scrivono ai Ministri Patuanelli, Cingolani e Speranza

Nel marzo scorso, 2021, durante la “Settimana europea per le alternative ai pesticidi” e il coordinamento nazionale dell’ICE (Iniziativa dei Cittadini Europei) “Salviamo api e agricoltori” invia ai decisori politici italiani una lettera aperta per ricordare gli impegni del nostro paese per la riduzione dell’uso dei pesticidi. Il Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari è scaduto nel febbraio 2018 e il nuovo testo presentato per la consultazione pubblica nel 2019 è stato superato dagli obiettivi delle Strategie UE “Farm to Fork” e “Biodiversità”. 
L’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) Save Bees and Farmers – Salviamo Api e Agricoltori  era stata stata lanciata nel Novembre 2019 considerando, già allora, che i tempi erano maturi per formulare ambiziose richieste politiche in merito al nesso fra agricoltura e biodiversità (rapport IPBES, IPCC 2019).

“L’uso dei  pesticidi in calo da 20 anni, grazie all’industria chimica” su “Affari & Finanza” del 31 maggio 2021

Ultima notizia (pro pesticidi) la troviamo  sul supplemento de la Repubblica “Affari & Finanza” di lunedì 31 maggio 2021 a favore dell’industria chimica dal titolo. “Spesa in ricerca e voglia di cibo sano”.

Scrive Affari & Finanza: “L’utilizzo di fitofarmaci in Italia è in costante calo da quasi vent’anni. E a diminuire non sono solo le quantità dei prodotti utilizzati ma anche la loro nocività. A favorire questo trend è un circolo virtuoso che parte dagli investimenti in ricerca e sviluppo dell’industria chimica e viene alimentato dalla domanda da parte dei consumatori di prodotti sicuri e sani. Un binomio la cui importanza è ulteriormente cresciuta durante la pandemia di Covid-19, che ha spinto gli italiani a prestare ancora più attenzione ad una corretta alimentazione.

L’industria agroalimentare tricolore –scrive nell’articolo Marco Frojo– continua dunque a fare importanti progressi nello stretto sentiero che da una parte è limitato dall’esigenza di aumentare la resa dei terreni per non lasciare i punti vendita sforniti e dall’altra da quella di ridurre quanto più possibile l’impatto dell’uomo sull’ambiente

La fotografia esatta di quanto sta avvenendo è stata scattata da Vsafe (Value Sustainable Agri-Foodand Environment), uno spin-off dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali) che in un recente studio ha messo sotto la lente 18 filiere. Anzi, per essere precisi ha aggiornato una precedente ricerca concentrata su dieci tra le più importanti filiere dell’agroalimentare italiano”.

Ma di questa ricerca ne riparleremo. Intanto ritorniamo al referendum svizzero. 

13 giugno: «Per una Svizzera senza pesticidi sintetici»

In Svizzera l’uso di pesticidi è permesso: vengono usati nell’agricoltura, nella produzione e nella trasformazione di derrate alimentari e anche nella cura del paesaggio e del suolo per lottare contro organismi nocivi e agenti patogeni. Solo i pesticidi omologati in Svizzera possono essere utilizzati. E prima di essere immessi sul mercato, sono obbligatoriamente sottoposti a severi controlli per evitare rischi per la salute dell’uomo e dell’ambiente.

 

Il comitato d’iniziativa ritiene tuttavia queste misure preventive insoddisfacenti. Pretende così il divieto dell’uso di pesticidi sintetici in Svizzera oltre a vietare l’importazione di prodotti alimentari che ne contengono. Questo divieto diventerebbe totale dopo un periodo transitorio di 10 anni.

Il Governo e il Parlamento, pur essendo sensibili alla questione, respingono quest’iniziativa: già oggi la Confederazione disciplina severamente l’uso dei pesticidi e – inoltre – sostiene finanziariamente la ricerca e lo sviluppo e l’introduzione di alternative. Un divieto, metterebbe in pericolo la protezione delle piante e dei prodotti agricoli contro batteri, virus ecc.. e limiterebbe l’approvvigionamento e la varietà delle derrate alimentari importate. Con conseguenze negative sia per i consumatori, sia per i produttori. Infine, violerebbe accordi commerciali internazionali in vigore.

PS: Il Parlamento ha recentemente adottato modifiche di legge per ridurre i rischi dei pesticidi.