Le previsioni turistiche del 2024 prevedono una stagione da record
L’ottimismo dilagante dei mesi scorsi sulle prenotazioni alberghiere provenienti dall’estero e in progressiva crescita pare sia confermato.
Secondo le previsioni sarà una stagione da record, pur con un’inflazione che tocca il picco proprio nel comparto turistico rispetto a quella generale con un tasso quasi 5 volte superiore se confrontato a quella generale +3,8% a giugno e che va frenata il prima possibile.
Analizziamo il perché di questa fiammata dei prezzi che non tocca solo i grandi poli turistici ma anche province e regioni solitamente lontane dai costi, talvolta proibitivi, delle grandi città, turistiche e non! Sul versante della dinamica dei prezzi, nel mese di giugno 2024, Demoskopika calcola un tasso di inflazione turistica in aumento dell’1,2% su base mensile (inflazione congiunturale) e del 3,6% su base annua (inflazione tendenziale) dovuto in gran parte all’incremento dei servizi ricettivi e di ristorazione che assorbono l’86% del trend d’incremento dei prezzi.
Riprendo una testimonianza del presidente di Demoskopika che lancia un’idea da non trascurare in quanto parte da quanto già si sta facendo nel mondo per combattere l’inflazione. «Le nostre previsioni per agosto – afferma Raffaele Rio, presidente di Demoskopika – confermerebbero il rafforzamento dell’attrattività dell’offerta turistica italiana nel mercato estero già rilevata nei mesi precedenti. Un’azione concreta, da sviluppare nel dettaglio, – precisa Raffaele Rio – potrebbe essere il Tourism Prime Day, da promuovere due volte l’anno che potrebbe offrire sconti più che significativi su viaggi, alloggi e attività turistiche per 48 ore, mirato a stimolare la domanda durante la bassa stagione. Coinvolgendo piattaforme di prenotazione, compagnie aeree, hotel e attrazioni, l’evento crea un’esperienza di acquisto unica e urgente. L’obiettivo sarebbe rendere il turismo più accessibile, distribuire meglio i flussi turistici durante l’anno, alimentare la reputazione delle destinazioni cosiddette “minori” e ridurre l’inflazione del settore, con un impatto stimato tra lo 0,2% e l’1% sull’inflazione annua».
Turismo di fascia alta? Ci vuole il personale adeguato. Ne parliamo da tempo sulla rivista L’Albergo e non ci stanchiamo di farlo. Anche nell’ultimo numero de L’Albergo trovate due servizi sulle attività formative post diploma degli ITS di Veneto ed Emilia-Romagna che inizieranno dall’autunno corsi mirati ai giovani che vogliono acquisire competenze per lavorare nel turismo, nonché nelle nuove professioni turistiche che si creano grazie alle nuove tecnologie, tra le quali c’è la A.I. che emerge.
Credo che spingerli verso tali realtà ed opportunità possa avvenire certamente grazie alle famiglie ma che soprattutto la spinta e l’amore per questo lavoro, l’entusiasmo, la voglia di emergere, possa nascere con l’apporto di voi operatori, gestori e proprietari di alberghi che conoscete il mestiere, cercate nei giovani l’entusiasmo ma avete bisogno di maggiore preparazione e voglia di crescere, quindi avete un ruolo importante, quello di acculturare sul campo questi ragazzi.
Senza questa visione i corsi, seppure condotti al meglio da insegnanti preparati, non basteranno e ci troveremo così con un turismo monco: che punta in alto senza poterselo permettere!