LA CRISI CLIMATICA E SOCIALE E LE RAGIONI DELLA PACE IN UCRAINA TORNINO AL CENTRO DELLA CAMPAGNA ELETTORALE
A meno di venti giorni dalle elezioni politiche la campagna elettorale e il dibattito tra i partiti sembrano ignorare del tutto sia le ragioni della crisi climatica e sociale, sia quelle della pace in Ucraina e del disarmo globale.
Per questo come Verdi Ambiente e Società abbiamo scelto di inviare a tutte le segreterie dei Partiti che si candidano a governare il Paese, un decalogo ecosociale ed ecopacifista.
Transizione e democrazia energetica, mobilità sostenibile, salute, sicurezza ed etica alimentare, tutela e salvaguardia della biodiversità, difesa degli ecosistemi marini e terrestri, prevenzione nei confronti delle malattie ambientali, promozione della pace e della non violenza: attorno a 10 punti programmatici che da sempre hanno orientato l’azione politica e culturale di VAS chiediamo impegni precisi e non più rinviabili alla politica del nostro Paese.
Scommettere su tali principi significa anzitutto non perdere l’occasione offerta dall’imponente mole di risorse del PNRR ma anche garantire che il suo utilizzo sia effettivamente finalizzato ad ottenere una vera transizione ecologica, una sanità pubblica efficiente e più in generale un rilancio dei beni e servizi pubblici.
Come VAS auspichiamo una nuova stagione di investimenti pubblici e privati che sostengano la riconversione del nostro modello di produzione, sviluppo e consumo e riducano drasticamente la nostra dipendenza dalle fonti di energia fossile. Crediamo che percorrere nuove strade possa non solo ridurre il ricatto economico, come dimostra l’attuale partita che si sta giocando attorno al gas russo, ma anche creare nuova occupazione.
Sin da subito abbiamo condiviso e rilanciato assieme altre centinaia di migliaia di italiani l’appello un Voto per il Clima nonché i contenuti della lettera pubblica degli scienziati del Clima, consapevoli che l’esito della sfida riguarderà, nei prossimi anni, la stessa sopravvivenza del nostro Paese e del Pianeta.
Come Verdi Ambiente e Società siamo pronti a collaborare – come abbiamo sempre fatto – perché questi principi vengano perseguiti e attuati concretamente.
I Dieci punti del decalogo di Verdi Ambiente e Società
1. Una reale transizione ecologica, per il futuro all’umanità ed il rispetto della Terra
Come associazione nazionale di promozione ambientale, sin dai primi anni ’90 siamo stati sostenitori della transizione ecologica verso un modello di sviluppo alternativo. Infatti – come recita all’art. 3 il suo Statuto associativo, V.A.S.:
“1. promuove e favorisce le iniziative volte a garantire gli equilibri ecologici […] a prevenire ed a contrastare ogni genere e specie di inquinamento dell’ambiente e di alterazione degli ecosistemi; […] 7. promuove e favorisce iniziative volte al perseguimento di un modello di sviluppo durevole; 8. promuove e favorisce iniziative volte alla diffusione dell’educazione ambientale e di una cultura coerentemente ambientalista”.
Chiediamo pertanto alle forze politiche di fare in tale direzione scelte chiare, non equivoche e coerenti, perché la tragica emergenza climatica è l’aspetto più evidente di una grave crisi ecologica più complessiva e globale, che compromette il futuro delle prossime generazioni e contrasta gli equilibri ecologici che garantiscono la vita sul Pianeta.Un’autentica transizione ecologica richiede una svolta radicale, ben oltre compatibilità economiche e politiche che ne frenino o vanifichino l’attuazione .L’Italia deve promuovere politiche ambientali realmente ecosostenibili,insieme con gli altri stati europei e con particolare attenzione alle difficili condizioni ecologiche dei paesi del Mediterraneo, sui quali grava drammaticamente l’impatto devastante del riscaldamento globale e dei fenomeni climatici e socioeconomici ad esso legati.
2. Un modello energetico decentrato, basato su risparmio e fonti rinnovabili
L’associazione V.A.S. è da sempre promotrice d’un modello energetico profondamente alternativo e si è adoperata – anche in rete con altre realtà associative – per approfondire e diffondere una cultura ecologica ispirata alla realizzazione di un’autentica (cfr.http://www.laciviltadelsole.org/), che s’oppone alla concentrazione dei centri di produzione energetica, ad uno sviluppo accentrato ed energivoro ed allo spreco consumistico ed irresponsabile delle risorse energetiche.I recenti eventi bellici sono stati l’ennesima prova di come un modello energetico speculativo ed anti-ecologico crei anche dipendenza economica ed alimenti tensioni internazionali o vere e proprie guerre.Auspichiamo dunque per l’Italia una profonda svolta in materia energetica, prevedendo luoghi decentrati di produzione energetica, oculato risparmio delle risorse naturali e ricorso a fonti rinnovabili e non inquinanti. Bisogna valorizzare la capacità rigenerativa della materia con un’economia circolare ed una rete solidaristica e comunitaria di scambio, sottraendo il controllo dell’energia ai potentati finanziari ed al complesso militare-industriale. Una transizione energetica realmente ecologica, insomma, richiede scelte strategiche nette e coraggiose, che perseguano un’alternativa economica ecosolidale ed ecopacifista.
3. Una mobilità ecologica per città più umane, sicure e vivibili
Dal 2002 V.A.S. ha svolto a Milano una serie di convegni nazionali, costituendo un . Col suo rapporto annuale, le periodiche comunicazioni, le sessioni di analisi, ricerca e denuncia – la nostra associazione ha svolto attività di approfondimento scientifico e di divulgazione delle conoscenze ambientali ai cittadini. […] Ciò ha consentito di effettuare confronti e previsioni, tracciare l’andamento storico e territoriale degli inquinamenti da sorgenti antropiche, ipotizzando azioni di mitigazione e compensazione ambientale” (https://www.vasroma.it/dona-il-tuo-5-per-mille-per-consentire-a-vas-diriprendere- i-convegni-nazionali-su-immissioni-ed-emissioni/).
V.A.S. ritiene quindi che tra gli obiettivi prioritari delle forze politiche debba esserci il perseguimento d’una mobilità realmente ecologica, tenendo conto che in Italia un quarto delle emissioni climalteranti dipende dal settore dei trasporti. Il progressivo passaggio ai veicoli a trazione elettrica non basta, se non si contrastano i trasporti energivori, non s’incrementa la mobilità collettiva con trasporti pubblici competitivi ed efficienti, non si agevola l’utilizzo diffuso delle biciclette e non si integrano sempre più e meglio le reti esistenti, a partire da quelle ferroviarie.
Una mobilità davvero ecologica, peraltro, contribuirebbe notevolmente a ridurre le conseguenze sanitarie, economiche e sociali del caos e dell’inquinamento urbano, rendendo le nostre città a misura d’uomo, più sicure per i soggetti fragili (bambini, anziani, disabili) e decisamente più vivibili ed accoglienti.
4. Un sistema produttivo compatibile coi limiti ambientali e rispettoso della giustizia sociale
Già con la denominazione la nostra associazione indica che non persegue solo obiettivi di risanamento e promozione ambientale ma anche una trasformazione più complessiva, improntata ai principi dell’ecologia sociale. Per citare ancora l’art. 3 del suo Statuto, essa:4
“2. promuove e favorisce le iniziative che, nel rispetto dei valori e dei diritti umani civili e sociali e nella salvaguardia del patrimonio naturale e storicoculturale,consentano l’equo impiego delle risorse disponibili, per il superamento degli squilibri economici-sociali, delle sacche di sottosviluppo e delle contraddizioni esistenti tra uomo, natura ed ambiente; 3. promuove e favorisce la cultura ambientalista, eco-solidale ed eco-pacifista; 4. promuove e favorisce le iniziative volte alla tutela della salute, intesa come bene individuale e collettivo […] 7. promuove e favorisce iniziative volte al perseguimento di un modello di sviluppo durevole”. Mai come in occasione di questo periodo – segnato drammaticamente dalla pandemia, dalla guerra e dalla preoccupante crescita delle disuguaglianze economiche – sono in gioco scelte fondamentali per il nostro Paese, ancora vincolato ad un modello di sviluppo crescista, energivoro, iniquo e condizionato dall’adesione a modalità di produzione e consumo incompatibili con la salvaguardia ambientale e la giustizia sociale.
Chiediamo alle forze politiche di esprimersi chiaramente – al di là di provvedimenti emergenziali pur necessari – sulle loro opzioni in materia di tutela dei diritti e della sicurezza dei lavoratori, sulla transizione a modelli economici non improntati allo sfruttamento delle risorse ambientali ed umane e sulla promozione d’uno sviluppo urbano e industriale equo, durevole, sostenibile e capace di garantire un futuro alle prossime generazioni. Come ecopacifisti proponiamo poi una profonda riconversione civile dell’industria bellica e, da ecologisti sociali, riteniamo che il lavoro debba essere liberato dal ricatto della disoccupazione e della precarietà, perché non può sussistere giustizia climatica senza quella sociale.
5. Una produzione agroalimentare non inquinante e no OGM
Come da artt. 3 e 4 dello Statuto, la nostra associazione “2. promuove e favorisce le iniziative che, nel rispetto dei valori e dei diritti umani civili e sociali e nella salvaguardia del patrimonio naturale e storico-culturale, consentano l’equo impiego delle risorse disponibili, per il superamento degli squilibri economici-sociali, delle sacche di sottosviluppo e delle contraddizioni esistenti tra uomo, natura ed ambiente; […] 4. promuove e favorisce le iniziative volte alla tutela della salute, intesa come bene individuale e col lettivo […] 15. promuove e realizza… progetti finalizzati al raggiungimento di uno sviluppo durevole che diano attuazione al raggiungimento della sicurezza alimentare, della difesa della biodiversità, alla difesa ed al pieno utilizzo delle risorse naturali, al miglioramento della qualità della vita…”.5
Quella che V.A.S. propone è un’agricoltura libera dalla dipendenza dal capitale finanziario e dalla subordinazione agli interessi agro-industriali. La nostra associazione, da decenni attiva sui temi della e della difesa del territorio, persegue la tutela dell’ambiente naturale e la qualità delle produzioni agroalimentari, opponendosi decisamente agli OGM di prima e seconda generazione, in nome di una produzione agroalimentare non inquinante, radicata al territorio ed ispirata a principi etici oltre che sanitari. Ciò comporta il superamento delle politiche agricole europee basate su una maggiore competitività e produttività, che considerano la resa per ettaro la misura principale del successo della produzione agricola. Ma per promuovere tale cambiamento l’UE deve colmare le lacune tra gli obiettivi che si è fissata e le misure individuate per raggiungerli.
Chiediamo alle forze politiche di chiarire ai cittadini elettori le loro opzioni in materia di politiche agricole nazionali e comunitarie, auspicando che vadano nel senso dell’abbandono della logica perversa delle monoculture, dell’industrializzazione progressiva della produzione agricola e di pratiche anti-ecologiche ed insostenibili di coltivazione, allevamento e pesca.
6. Un’alimentazione sana, sicura, etica e sostenibile
Da un’agricoltura profondamente riconvertita in senso ecologico dipende anche un’alimentazione attenta alla salute, alla sicurezza ed alla qualità, senza trascurare quelle opzioni etiche che comportano anche positive ricadute ambientali. Non a caso, una delle più fortunate campagne nazionali di V.A.S., denominata Mangiasano, da decenni ha promosso iniziative d’informazione, formazione e comunicazione sulla sicurezza alimentare e sull’agricoltura ecologica, con attività di ricerca scientifica, divulgazione nelle scuole ed organizzazione di eventi culturali sul territorio, per la protezione e valorizzazione dei beni enogastronomici locali.
“L’accesso e l’uso della terra giocano un ruolo chiave per l’occupazione e la vitalità nelle zone rurali; nella sicurezza alimentare e nella salute della società; nell’adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici; e nella salute dei suoli, delle acque e degli ecosistemi europei.[…] L’uso agroecologico dei terreni agricoli, l’accesso alla terra per la comunità e l’agricoltura su piccola scala e una distribuzione più equa della terra sono elementi chiave che possono aiutare a garantire la sicurezza alimentare e la salute delle generazioni future e il benessere del pianeta” (https://www.verdiambientesocieta.it/mangiasano/).
In tal senso, V.A.S. sollecita i futuri decisori a perseguire politiche alimentari nazionali sempre più rispettose degli equilibri ecologici, attente a garantire la tutela della salute collettiva, capaci di eliminare gli assurdi sprechi attuali e tese a valorizzare le culture agroalimentari locali.
All’art. 3 del suo Statuto, V.A.S. ribadisce che si occupa non solo della salvaguardia dell’ambiente naturale, ma anche della storia e del patrimonio artistico e culturale del nostro Paese, per cui: “promuove e favorisce iniziative volte alla tutela della biodiversità e dei diritti delle altre specie viventi; 2.promuove e favorisce le iniziative che, nel rispetto dei valori e dei diritti umani civili e sociali e nella salvaguardia del patrimonio naturale e storico-culturale, consentano […] il superamento degli squilibri economici-sociali, delle sacche di sottosviluppo e delle contraddizioni esistenti tra uomo, natura ed ambiente”.
Ben cinque edizioni della – svolte a Napoli nei primi anni del 2000 – hanno approfondito il confronto con altre realtà ambientaliste, accademiche e scientifiche sull’importanza della salvaguardia della diversità biologica, ma anche di que lla culturale e linguistica. Anche in questo caso, quindi, la nostra associazione ha promosso il superamento delle monoculture – sia agricole sia “della mente” (V.Shiva) – per uno sviluppo ecologico e socioeconomico che valorizzi le diversità come una ricchezza e non come un limite da superare.
Alle forze politiche, pertanto, V.A.S. chiede di fare scelte coraggiose in tale direzione, dando spazio alla pluralità e alle differenze, contro il rischio incombente del pensiero unico e i tentativi autoritari di un’omologazione colturale e culturale ispirata da interessi economici, sociopolitici e dalla paura delle diversità.
8. Contrasto all’inquinamento da amianto e alle sue conseguenze sanitarie
La campagna – promossa da V.A.S. nel 1999 – era nata: “dall’esigenza di affrontare il problema nella sua dimensione nazionale, e di coordinarsi e confrontarsi con altre realtà associative per raggiungere lo scopo di: 1) informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla nocività dell’amianto; 2) verificare e denunciare la mancata applicazione della legislazione vigente; 3) incidere direttamente sul processo formativo della legge, per indirizzare l’evoluzione normativa verso la tutela effettiva dell’ambiente e del diritto alla salute dei lavoratori e dei cittadini” (http://www.vasroma.it/dona-il-tuo-5-permille-per-consentire-a-vas-di-riprendere-la-campagna-bastamianto/).
Vent’anni dopo quella campagna resta purtroppo attuale in quanto: “Oggi nel nostro Paese il problema si pone in termini di bonifica, incapsulamento delle fibre e smaltimento dei rifiuti non recuperabili, quest’ultima operazione anche verso l’estero non essendoci discariche sufficienti in Italia. Tutte questioni che necessitano di procedure in massima sicurezza e per questo costose e non attuate con la necessaria rapidità. Inevitabile poi lo smaltimento illegale visti gli alti costi delle procedure regolari con ulteriori rischi per la popolazione. (http://www.ecograffi.it/2022/02/bastamianto-una-campagnanazionale- di-v-a-s-purtroppo-ancora-attuale/).
Su questa ed altre emergenze ecologiche con evidenti conseguenze sanitarie – che vanno ben oltre la pur grave pandemia da Covid-19 – V.A.S. richiama le forze politiche ad agire con interventi programmati, mirati ed efficaci di prevenzione e di repressione d’ogni forma di inquinamento, a tutela sia del diritto costituzionale alla salute dei cittadini (art. 32,) sia del principio per cui l’Italia “tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni” (art. 9).
9. Difesa effettiva dei diritti al mare e del mare
Anche su questo terreno l’associazione V.A.S. ha offerto il proprio contributo operativo, promuovendo ed attuando la Campagna con “…due grandi obiettivi: informare ed educare i cittadini e contribuire attivamente nel monitoraggio ambientale e la ricerca scientifica.[…] Nell’ambito di questa campagna nazionale sono state realizzate numerose attività di studio e di ricerca […] di pubblicazione e divulgazione di materiale informativo, educativo e di promozione della risorsa mare e della fascia costiera e…delle Aree Marine Protette” (https://www.ilmare.com/prodotti/diri tti -al-mare-diritti-del-mare-dvd.php). Il recente dibattito sulle modalità per le concessioni balneari, oltre ai disastri provocati da situazioni climatiche estreme e ad allarmanti notizie sulle precarie condizioni biologiche delle acque del Mediterraneo, suscitano viva preoccupazione e richiederebbero interventi immediati a tutela del nostro mare e delle aree costiere.
Chiediamo pertanto ai decisori politici di affrontare tale emergenza -ambientale e socioeconomica al tempo stesso – con provvedimenti che garantiscano sia il diritto dei cittadini a fruire liberamente ed in sicurezza delle spiagge e del mare, sia la salvaguardia degli ecosistemi di tale essenziale risorsa, proteggendo flora e fauna marina da sempre nuove forme d’inquinamento, depauperamento ed alterazione nociva, prima che sia troppo tardi.
10. Promozione della pace e transizione ad un modello difensivo civile, non-armato e nonviolento
Come già ricordato all’inizio, la natura ecopacifista di V.A.S. è confermata dall’art. 4 che, fra le attività d’interesse generale, prevede la: “…promozione della cultura della legalità, della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata”. Infatti, in un suo opuscolo del 2014, intitolato : “…oltre ad enunciare i principi teorici dell’ecopacifismo, sono ipotizzati alcuni specifici ambiti d’azione, come la smilitarizzazione e tutela di territori assoggettati a servitù militari, la protezione delle aree portuali interessate da natanti a propulsione nucleare e l’opposizione ad impianti per telecomunicazioni militari a notevole impatto ambientale. Nel 2020 V.A.S. ha aderito inoltre alla Campagna Nazionale ‘Scuole Smili tarizzate’, dal MIR Italia e da “PaxChristi Italia” (https://www.verdiambientesocieta.it/ecopacifismo/ ). Le ormai evidenti connessioni fra i problemi ambientali e quelli connessi alla guerra e alla militarizzazione del territorio, d’altra parte, dovrebbero indurre ad una profonda revisione delle scelte nazionali e comunitarie in materia di difesa,di commercio degli armamenti e di alleanze militari, perniciose per gli equilibri internazionali ma anche per quelli ecologici.
Chiediamo pertanto alle forze politiche di esprimersi in modo inequivoco sulle questioni della riconversione civile dell’industria bellica, sulla smilitarizzazione del territorio, sulla denuclearizzazione dei porti e sule proposte di transizione ad un modello alternativo di difesa, civile, non armato e ispirato ai principi della nonviolenza attiva.
Verdi Ambiente e Società (VAS) APS – Onlus – APS è un’associazione nata il 28 febbraio 1991 e riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente con decreto del 29 marzo 1994. Le sue finalità sono rappresentate da: solidarietà sociale, tutela e valorizzazione della natura e dell’ambiente e dei beni storico-culturali. La sede Nazionale è sita in Roma, in Corso Vittorio Emanuele II n 154 (in via di trasferimento in Via Federico Borromeo n 33 a Roma). Presente in 13 Regioni con propri Circoli territoriali, è un’associazione apartitica e senza fini di lucro che si propone di portare avanti progetti e iniziative di solidarietà sociale, di tutela e valorizzazione della natura e dei beni storico-culturali. I suoi valori (ecopacifismo, biodiversità, beni comuni) sono stati fatti propri dai gruppi locali organizzati in Circoli Territoriali.