La proposta: “A Parma l’Autorità Europea anche sulla “Qualità del Cibo”
Le istituzioni Ue vengono, spesso, accusate, di fissare obiettivi troppo vaghi. In questa pagina ci soffermiamo su alcuni temi del rapporto Unione Europea e Italia.
Proprio mentre scriviamo, luglio 2021, l’annuncio che arriva dalla Commissione europea non rientra decisamente nella categoria del “vago”.
L’esecutivo comunitario ha appena svelato il «Fit-for-55», un pacchetto di misure ambientali che prevede anche lo stop alla vendita di vetture a benzina e diesel entro il 2035. Il nome, traducibile in «pronto per il 55», si riferisce all’obiettivo di tagliare del 55% le emissioni di CO2 entro il 2030, marciando verso la neutralità climatica nell’arco di altri 20 anni. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, non ha nascosto tutti gli ostacoli della svolta sull’automotive, inclusi costi economici e sociali, ma sembra volere andare avanti.
I temi del Green Deal europeo sono centrali per raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050.
Anche se oggi la percezione degli effetti del cambiamento climatico è sotto gli occhi di tutti molti paesi europei, compresa l’Italia, sono in ritardo sul Patto Verde, il Green Deal Europe. Correttamente e giustamente il presidente di Vas Stefano Zuppello, di fronte al disastro climatico con i fenomeni meteorologici estremi delle alluvioni di metà luglio, che ha colpito il cuore dell’Europa, riferendosi al nostro PNRR ha dichiarato: “è troppo debole e poco coraggioso per indicare realmente una modello di sviluppo diverso da quello che in tutti questi anni ci ha portato alla situazione attuale con una crisi climatica e sociale davvero terribile”.
Il 13 dicembre 2003 l’Ue ha istituito l’EFSA
Tanti anni fa un’altra scelta importante vedeva l’Ue protagonista: il 13 dicembre 2003 l’Ue istituiva l’Agenzia Europea della Sicurezza Alimentare (EFSA, acronimo dall’inglese, European Food Safety Authority), a seguito di una serie di crisi alimentari (Mucca pazza in primis), verificatesi alla fine degli anni ‘90, come organismo indipendente di consulenza scientifica, assegnando la sede in Italia, alla città di Parma. Era stata vinta allora una sfida difficile, grazie al lavoro delle varie realtà della città ducale, quelle istituzionali, sociali, produttive e ambientaliste. Da allora, Parma e l’Italia, con alti e bassi, diventavano punto di riferimento per l’alimentazione nel mondo.
Ecco come in quei giorni l’associazione ambientalista “VAS – Verdi Ambiente & Società” ha presentato questa vittoria: “Efsa a Parma è un chiaro successo in difesa del cibo sano. Insieme agli ultimi due governi, hanno lavorato intensamente per raggiungere questo riconoscimento Andrea Borri, Elvio Ubaldi, Vincenzo Bernazzoli, Albino Ivardi Canapini, Cesare Azzali, Andrea Zanlari, Gianni Mattioli, Alfonso Pecoraio Scanio, Gianni Alemanno, Vasco Errani, Guido Pollice. Da ricordare in particolare, che nel lontano 1988 fu proprio l’associazione ambientalista Vas (Verdi Ambiente e Società) ad avanzare per prima, con il presidente nazionale di Vas Guido Pollice e Donato Troiano responsabile del circolo di Parma, la proposta dell’Authority al Sindaco della città Elvio Ubaldi, e poi, nel 2000, con la nascita del Comitato promotore, capeggiato dal compianto Andrea Borri, si ufficializzò la proposta della sede di Parma, prima al Governo italiano e infine all’Unione Europea”.
Proprio da questo traguardo raggiunto si cominciò a parlare di Mangiasano.
2005 VAS, Verdi Ambiente & Società lancia la Campagna “Mangiasano”
Due anni dopo, nel 2005, proprio per continuare a mantenere vivi i contenuti di questa vittoria dei consumatori, nasce la Campagna “Mangiasano”. Tra le tante iniziative svoltesi in tutta Italia ricordiamo che proprio una grande mobilitazione di Mangiasano, in tutta Italia, ha consentito di bloccare l’utilizzo, in Italia, di sementi contaminate da Ogm.
“Mai dire mais. No agli OGM negli alimenti”, questo il titolo della Campagna. Durante la mobilitazione contro gli Organismi geneticamente modificati, Vas ha contribuito a formare esperti, ha denunciato le irregolarità delle aziende e degli enti responsabili, ha informato i cittadini, ha condotto ricerche scientifiche su biodiversità, biosicurezza e brevetti sulla materia vivente.
L’altra battaglia, ancora non vinta, è quella del “NO ai Veleni nel Piatto”
La Campagna rivendicava una legge “che regolamenti l’uso dei pesticidi”. Per pubblicizzare il “Noi ai veleni nel Piatto”, oltre alla diffuzione dei dati sulla pericolosità dei pesticidi, Mangiasano diffuse una bellissima vignetta “regalata” a Vas da Vauro come si può vedere nella foto qui sotto.
Anche in questa edizione di Mangiasano riporterà in primo piano la lotta per liberare l’agricoltura dalla dipendenza dalla chimica, in linea con le strategie europee Farm to fork e Biodiversità che ambiscono a ridurre entro il 2030 del 50% l’impiego di pesticidi e del 20% di fertilizzanti. (La vignetta di Vauro Noi ai veleni nel Piatto, clicca QUI)
E la campagna Mangiasano 2021 lo farà mettendo in rilievo i “cocktail” di pesticidi a cui siamo esposti quotidianamente. Se un singolo pesticida può in sé non causare danni evidenti, l’ingestione di più pesticidi insieme (più bisfenolo, più aspartame ecc.) possono essere altamente nocivi per l’organismo.
E può anche spiegare perché l’incidenza del cancro sia raddoppiata in pochi decenni nei Paesi industrializzati, insieme all’aumento delle patologie croniche dalle quali invece alcuni Paesi non sviluppati sembrano essere immuni. Effetti ai quali ancora oggi non si dà il giusto peso, nonostante numerosi studi scientifici abbiano dimostrato le conseguenze che l’uso non sostenibile dei pesticidi produce sulla biodiversità e sul suolo.
Per questo auspichiamo che il futuro Piano d’azione nazionale sull’uso sostenibile dei pesticidi preveda obiettivi ambiziosi e tempi rapidi per la loro riduzione; il rafforzamento del sistema dei controlli sugli alimenti e l’adozione di misure a tutela della salute delle persone. Da qui la necessità di dire anche “ Noi ai veleni nel Piatto” per difendere la salute umana, la biodiversità e il suolo.
Mangiasano 2021: “A Parma l’Autorità anche sulla “Qualità del Cibo”
In un contesto fortemente aggravato dall’impatto della pandemia Vas Parma lancerà in autunno la proposta di istituire a Parma, a fianco dell’Autorità sulla Sicurezza Alimentare, anche quella sulla “Qualità del Cibo”. Una scelta per rafforzare al massimo le tre A fondamentali del futuro del Paese: Agricoltura, Alimentazione Ambiente.
L’impegno di Vas è di creare una vasta mobilitazione per fare nascere l’Autorità della Qualità Alimentare nella patria della Dieta Mediterranea. Una scelta che dovrà vedere protagonista l’Italia intera, i consumatori, i nostri territori, le nostre aziende, il nostro saper fare enogastronomico nel Paese leader delle qualità agroalimentari Dop e Igp.
La Qualità alimentare: aspetti nutrizionali, salutistici, sensoriali e……tracciabilita
Diversi sono i fattori che concorrono a determinare la “qualità totale” di un alimento, tanto è vero che è possibile individuare una: Qualità di Origine degli alimenti: per ora in Italia e’ obbligatoria solo per alcuni prodotti.
Qualità igienico/sanitaria,
Qualità chimico/nutrizionale,
Qualità legale,
Qualità organolettica
Questa proposta nasce anche alla luce della proposta di aumentare la dotazione finanziaria dell’Efsa di Parma. Prima della pandemia infatti, Paolo De Castro, coordinatore del gruppo dei socialisti e democratici europei, S&D, in Commissione Agricoltura ha dichiarato: “L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (l’Efsa cha ha sede a Parma) potrà beneficiare di maggiori finanziamenti per la valutazione dei rischi legati alla sicurezza degli alimenti, quindi di una maggiore indipendenza di giudizio con procedure ancora più trasparenti nei confronti degli oltre 500 milioni di consumatori europei.
L’impegno dei co-legislatori è di portare progressivamente la dotazione finanziaria dell’Autorità europea dagli attuali 80 milioni di euro all’anno, a 142,5 milioni nel 2022. Questo aumento, tuttavia, dovrà essere integrato nella programmazione finanziaria Ue 2021-2027 su cui i leader europei non si sono ancora pronunciati”.
L’autorità sulla qualità del cibo era stata avanzata nel 2002 da Giorgio Calabrese, membro del Board Europeo per la Sicurezza Alimentare dal 2002 al 2008, con queste parole: “Mi sento anche di lanciare un appello: visto che l’Ue ha riconosciuto a tutte le nazioni una sede di authority, è rimasto senza soluzione il problema della “QUALITA’ DEL CIBO”. Siccome nel più sta il meno, avendo ottenuto l’assegnazione dell’EFSA, penso sia naturale annettere al nostro board anche la qualità”.
Giorgio Calabrese e Alfonso Pecoraro Scanio si schierano a favore
Una posizione che il professore Giorgio Calabrese, attualmente nel comitato scientifico delle Commissioni del ministero dell’agricoltura “La frutta nelle scuole” e consulente del ministero della Salute ci ha confermato in questi giorni, proprio mentre Vas sta lanciando la Campagna Mangiasano 2021. Calabrese ci ha confermato la sua “vecchia” posizione: “sono ancora oggi d’accordo per puntare alla Qualità alimentare in Italia. Parma, fulcro europeo della sicurezza alimentare, può diventare anche capitale dell’alta qualità del cibo”.
Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione Univerde e da ministro dell’Agricoltura tra i protagonisti dell’istituzione dell’Efsa a Parma, (nel 2017 è riuscito ad ottenere anche l’iscrizione de “L’Arte del Pizzaiuolo Napoletano” nel Patrimonio immateriale Unesco), si dice d’accordissimo nel legare “sicurezza e qualità” perchè ha affermato alla rivista di Vas “Verde Ambiente”: “la vera qualità deve vedere al primo posto la TRACCIABILITA’ dei prodotti dell’intera filiera agro-ittico-alimentare per garantire la salute dei consumatori e la tutela del made in Italy”.
Un Comitato per “Parma capitale della Sicurezza e Qualità Alimentare”
A settembre, proprio mentre si terrà l’appuntamento internazionale del Food Systems Summit convocato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, a Parma si svolgerà una iniziativa di Mangiasano per sostenere questa proposta anche attraverso la costituzione di un Comitato di sostegno.
Così Parma che unisce la Sicurezza alla Qualità l’Italia sarà sempre più la patria globale del cibo sano e sicuro. Dove Agricoltura, Alimentazione e Ambiente diventano protagonisti di un nuovo modello di sviluppo per le persone e le comunità.
A cura di Donato Troiano del Consiglio nazionale di Verdi Ambiente & Società