Ceresio 7, il ristorante panoramico con terrazza e piscine, ha fatto da spettacolare cornice per una entusiasmante “verticale” alla scoperta dei vini degli antichi Romani lasciandosi incantare dallo skyline degustando un sorso di Campania sull’olimpo del glamour milanese
I vini di Villa Matilde Avallone, storica azienda vitivinicola che lega il proprio nome alla riscoperta del Falerno del Massico, sono approdati a Milano protagonisti di un evento scenografico ideato da PR Comunicare il Vino per la stampa di settore.
Per il brindisi di benvenuto con i fratelli Salvatore e Maria Ida Avallone, nel calice un rinfrescante Baia Spumante Brut Metodo Martinotti di qualità: da uve Falanghina, sfoggia un bel colore brillante accompagnato da un carattere giovane di frutta matura, sottolineato da essenze floreali e fragranti note aromatiche. Con perlage molto fine e persistente e dal profumo delicato, palato fresco, elegante e armonico, agrumato e speziato con finale appagante. Declinato in 4 differenti colori che ricordano proprio quelli di Procida. Un abbinamento cromatico e gustativo con questa perla del Tirreno, per rendere omaggio a questa splendida isola, Capitale Italiana della Cultura 2022.
In degustazione, emblemi di tre territori, i Fiano e Falerno Bianchi 2022 insieme a Vigna Caracci 2017 e Fiano 2010. Vini di anni addietro, Vini di oggi e Vini del futuro.
La stagione è quella giusta per provare questi meravigliosi Bianchi Campani, vere e proprie icone del mondo dei vini bianchi di antichissime tradizioni.
Una delle caratteristiche che li rende unici è proprio il terreno vulcanico che esprime una grande sapidità ben stemperata da note di frutta tropicale, al naso e all’assaggio, mentre nel finale spiccano sentori mandorlati.
Fiano di Avellino Montelapio DOCG 2022: Fiano 100%
Il colore giallo paglierino splendente, il profumo intenso e persistente con note floreali di biancospino, tiglio, camomilla, acacia e muschio, e fruttate di frutti gialli, pera e nocciola che si evolvono col tempo in sentori di frutti esotici e richiami mielati, il gusto, di spiccata tipicità, persistente ed equilibrato dà vita ad un vino elegante, sontuoso, fine e longevo.
Falerno del Massico DOP 2022: Falanghina in purezza
Dalla Falanghina degli antichi Romani nasce il Falerno del Massico Bianco DOP dell’azienda Villa Matilde Avallone. Bianco da uve Falanghina in purezza, vinificazione in acciaio, fresco e immediato. Questa varietà proviene dalla tenuta di San Castrese.
Nel calice presenta con un colore giallo paglierino cristallino con riflessi verdolini e profumo profondo ed elegante, rivela sentori di frutta matura tra cui risaltano ananas e mango, banana, pesca gialla, pera Williams, crema pasticcera, fiori di ginestra e rosa, delicate note balsamiche di salvia e vaniglia. Il sapore, equilibrato, vellutato, ricco e persistente, ha spiccata finezza e personalità.
Fiano di Avellino Tenute di Altavilla DOCG 2010: Fiano 100%
Il Fiano di Avellino rappresenta la punta di diamante dell’enologia bianca meridionale.
Nel bicchiere traspare uno splendido e vivo colore giallo dorato, ha un attacco olfattivo floreale di acacia e ginestra, con un leggero miele ben fuso a una polpa fruttata di albicocca, pesca, arancia, cedro, bergamotto e mandarino, pera, mela, banana, mandorla e fichi. Seguono nuance vegetali di macchia mediterranea, con note di pasticceria all’anice e lavanda. È fresco, di bella sapidità, quasi salina, di trama continua e taglio molto elegante con una persistenza finale molto piacevole.
Vigna Caracci Bianco Falerno del Massico DOP 2017: Falanghina in purezza
Maturata in acciaio in anfore di terracotta e parzialmente in barriques per oltre un anno. Prodotto solo nelle migliori annate con uve raccolte nell’omonimo vigneto, uno dei più vecchi e meglio esposti della località di San Castrese alle falde del vulcano spento di Roccamonfina. Colore giallo paglierino intenso dai riflessi dorati, profumo caratteristico di fiori di limone, rosa canina, mela, banana, ananas, eucalipto e aghi di pino, nocciola tostata e vaniglia. Sapidità e mineralità fanno a gara per dare il loro contributo olfattivo. In bocca ha sapore pieno, vellutato e persistente, è senza dubbio un vino elegante e di carattere.
Nel food pairing invece spazio al Terre Cerase 2022, Contrada 127 annata 2019 e Fusonero 2016, che hanno gradevolmente accompagnato le sfiziose preparazioni del bravo Chef Elio Sironi, alla guida della cucina del Ceresio 7 Pools & Restaurant che si fonda su basi ormai consolidate negli anni: semplicità, autenticità e rispetto del cliente.
Greco di Tufo Riserva Contrada 127 DOCG 2019: Greco 100%
Colore dorato brillante, si caratterizza per un bouquet complesso di frutta matura, pera wiliams, mela e pesca gialla, agrumi e note vegetali di humus e fiori di campo. In bocca è fresco, sapido e morbido, ben bilanciato, sfuma lentamente con ritorni fruttati.
Terre Cerase IGP Campania Rosè 2022: Aglianico in purezza maturato in acciaio
Fulgido il color rosa corallo tenue, al naso si esprime con note dominanti di frutta fresca: fragole, mirtilli, more e ciliegia e leggeri accenni speziati, abbinate a sensazioni floreali di rosa canina, violetta e glicine. Al palato risulta avvolgente, morbido e pieno.
Fusonero Taurasi DOCG 2016: 100% Aglianico
Un rosso fermo secco, potente che non teme il tempo. Per chi ama i profumi e i sapori intensi del Sud Italia. Il colore rosso rubino intenso e profondo, al naso si rivela vellutato, con note di liquirizia, frutti di bosco rossi e neri, amarena e susina uniti a delicate note di viola, noce moscata, pepe nero e vaniglia. Al palato è pieno, con una trama elegante ed equilibrata ed il sapore austero ampio e complesso con tannini presenti ma ben amalgamati, descrivono un vino elegante e longevo.
Ieri, oggi, domani. Interminabile passione
La prima vendemmia di Villa Matilde fu nel 1970, poche migliaia di litri per la famiglia e gli amici, cui seguì nel 1975 la prima annata commercializzata. Nel 1989, dopo oltre un decennio di strenuo impegno di Francesco Paolo Avallone, fu riconosciuta la Doc (Decreto Presidente della Repubblica del 03/01/1989, modificato con successivo Decreto Ministeriale del 31/10/1993) e, dunque, le vigne furono censite come tali e la denominazione Falerno del Massico assunse una valenza specifica.
L’avvio nel 1995 della collaborazione di Villa Matilde con Riccardo Cotarella, uno dei massimi enologi a livello mondiale, segnò un punto di svolta nell’interpretazione delle caratteristiche peculiari dei vitigni e dei vini dell’ager Falernus.
Custodi della storia
La storia di Villa Matilde Avallone comincia negli anni Sessanta con Francesco Paolo Avallone, avvocato che è stato il lungimirante artefice della rinascita territoriale del marchio “Falerno”, in quanto riuscì ad individuare le varietà di uve con cui si produceva il leggendario vino risalente all’epopea degli Antichi Romani già 2.500 anni fa.
Appassionato cultore di vini antichi, che, incuriosito dai racconti di Plinio e dai versi di Virgilio, Marziale ed Orazio sul vinum Falernum, decise di riportare in vita il leggendario vino scomparso al principio del secolo scorso. Coadiuvato da un gruppo di amici, tra cui alcuni docenti della Facoltà di Agraria dell’Università di Napoli, individuò, dopo anni di studio, le viti che avevano dato vita al Falerno in epoca romana: pochi ceppi sopravvissuti miracolosamente alla devastazione della filossera di fine Ottocento vennero ripiantati, con l’aiuto di pochi contadini locali, proprio nel territorio del Massico dove un tempo erano prosperati e fondò Villa Matilde Avallone.
Sulle corde della passione paterna, Salvatore e Maria Ida Avallone, abbandonando rispettivamente la carriera forense e l’attività diplomatica, con dedizione esclusiva proseguono oggi il sogno e il progetto del padre raccogliendone l’importante eredità, tra cui, il ritorno all’invecchiamento del Falernum nei pythoi, i grossi otri di terracotta che a partire dal VI secolo a.C. venivano realizzati a Ischia dai coloni greci immigrati e da cui l’isola prese il nome, Pithecusa.
I vini Villa Matilde Avallone nascono da un’incessante attività di studio e ricerca per l’individuazione dei vitigni che diedero vita ai vini più antichi di questa terra: l’Aglianico e il Piedirosso da cui nasce il Falerno rosso, l’uva Falanghina che dà vita al Falerno bianco. Il richiamo al passato è comunque sempre arricchito da rivisitazioni e modernizzazioni attraverso l’utilizzo di strumenti di ultima generazione.
L’innovazione qui non si limita alla tecnologia, è frutto di un pensiero creativo che fa del territorio e degli uomini la propria forza. Nuove vigne e nuovi progetti raccontano, attraverso una gamma di vini in costante crescita, l’identità forte della Campania Felix, dall’Ager Falernus, un’area della provincia di Caserta, sino alla provincia di Avellino. Nel 2004 Villa Matilde Avallone ha infatti inaugurato Tenuta Pietrafusa, nel distretto delle Docg irpine, in provincia di Avellino, avviando la produzione di nuovi vini. Villa Matilde Avallone punta sulla classe, non produce vini seriali, ma vini d’èlite apprezzati da chi di vino se ne intende per cultura o per passione.
Insomma delle vere e proprie rarità di questa cantina della famiglia Avallone, un nome che ha scritto la storia della Campania del vino ed è diventata famosa in tutto il mondo come messaggera e portatrice di grande produzione vinicola. Da gennaio 2023 Villa Matilde Avallone, si unisce al catalogo del Gruppo Meregalli Wines, azienda leader in Italia nella distribuzione di vini e spirits nazionali e internazionali, di cui si occupa da ormai più di 150 anni, con la stessa forza, serietà e competenza di sempre.
Villa Matilde Avallone
Via Domiziana, 18, 81030 Cellole CE Tel. 0823 932088 www.villamatilde.it